Il numero di persone che sogna di mollare tutto e girare il mondo è in costante crescita. Non è una novità, d’altronde: a chi non piacerebbe lasciarsi alle spalle una vita insoddisfacente e partire per un’avventura incredibile e indimenticabile?
Svegliarsi costantemente in luoghi nuovi, conoscere persone interessanti, mangiare cibo delizioso e riempirsi gli occhi di tutta la meraviglia che il mondo ha da offrire… se sei un viaggiatore nell’animo, il semplice leggere queste parole ti fa sognare ad occhi aperti.
La novità, rispetto a un tempo, è che ci sono sempre di più le persone che riescono a mollare tutto e girare il mondo.
E no, non perché ci siano più figli di papà di un tempo. Basta guardarsi intorno per capire che è proprio il contrario e il divario tra chi è così ricco da potersi dedicare solo al divertimento e tutti gli altri diventa sempre più netto.
Se oggi ci sono più possibilità di cambiare vita e partire è per due motivi: il primo è che è diventato più economico farlo, basti pensare a quanto è diventato accessibile a chiunque un volo aereo. Il secondo è che ci sono molte più possibilità rispetto a un tempo per fare tre cose fondamentali:
- risparmiare
- viaggiare low cost
- lavorare in viaggio.
Al giorno d’oggi tutto ciò è molto più realizzabile, ma per capire come farlo è necessario studiare il percorso di chi ce l’ha fatta. Tutte queste storie (comprese la mia, che ho raccontato nel libro “Le coordinate della felicità“) hanno infatti dei punti in comuni ben precisi ed è in questi punti che si trova la risposta alla domanda se sia davvero possibile mollare tutto e girare il mondo.
In questo articolo ho scritto quelli che ritengo i 5 step fondamentali per lasciare casa e viaggiare per un lungo periodo di tempo senza dover dipendere economicamente dai famigliari o da un lavoro fisso.
Sono cinque punti, ma in realtà sono 4+1: l’ultimo è quello imprescindibile, il più importante e al tempo stesso quello su cui la maggior parte delle persone fallisce oppure va in confusione.
MOLLARE TUTTO E GIRARE IL MONDO: una mini-guida in 5 punti
1. RISPARMIA, RISPARMIA, RISPARMIA
Quante volte ho letto commenti carichi di odio e invidia nei confronti di chi posta immagini di luoghi meravigliosi dai loro viaggi apparentemente senza fine? Sono tutti dello stesso tenore, qualcosa come: “Con i soldi del papino lo farei anche io, ma devo lavorare!“.
Se chi scrive questo genere di commenti ha davvero un lavoro, allora è già avvantaggiato. Ha una fonte di reddito che gli permette di costruirsi il sogno di un viaggio intorno al mondo perché ha un vantaggio che molti altri non possono vantare: la possibilità di risparmiare.
Se non hai un lavoro, non puoi mettere da parte nulla. Se hai un lavoro, puoi decidere di risparmiare il più possibile per rendere concreto l’obiettivo di mollare tutto e girare il mondo.
Guadagni 1.000€ al mese e tra affitto, spese e altri costi ti rimangono solo 200€ al mese? Mettili da parte per un anno e ti ritroverai con un bottino di almeno 2.400€. Sufficienti per partire con un biglietto di sola andata per Bangkok e viaggiare da backpacker per un paio di mesi (e dopo che si fa? Ne parlo nei punti successivi).
Rinuncia a tutto il superfluo, vendi l’automobile, compra una bicicletta, condividi l’appartamento, metti in vendita ciò che non utilizzi. Se sommi quei 2.400€ a ciò che hai realizzato arriverai facilmente a 5.000€.
E se fumi, smettere di fumare significa risparmiare altre migliaia di euro ogni anno. Seguendo questa impostazione minimalista, puoi arrivare ad accumulare una cifra davvero importante.
C’è una triplice regola per avere più soldi:
- risparmia;
- vendi il superfluo;
- taglia i vizi che non ti servono a nulla.
E chi non ha un lavoro? Può cercarsene uno, lavorare per un anno, licenziarsi e fare la stessa cosa.
E se qualcuno è allergico a un lavoro normale? Può fare le consegne di cibo a domicilio in bicicletta on uno dei tanti servizi di sharing economy, può fare il dog sitter come ho fatto io oppure può provare a inventarsene uno: il web è pieno zeppo di soluzioni.
2. PIANIFICA E ORGANIZZA
Tante persone dicono che farebbero qualsiasi cosa per poter mollare tutto e girare il mondo ma poche ci pensano concretamente.
Dove vado? Che percorso faccio? Fino dove posso spingermi senza restare al verde? Come mi muovo? Mi serve un visto?
La pianificazione è importante tanto quanto il risparmio. Pianificare tutto nei minimi dettagli è necessario per riuscire davvero a girare il mondo per lunghi periodi di tempo senza tornare indietro.
Ad esempio, sei un amante del mare e della vita da spiaggia oppure preferisci il fresco della montagna? Da qua dovrebbe partire il tuo progetto: il primo step è chiedersi dove si vuole andare.
Se ti piace il mare e hai un budget ristretto potresti pensare al Sud-Est Asiatico di cui parlo ampiamente nel mio libro. Qui ci sono paesi come la Thailandia e isole magiche come Bali che hanno spiagge interessanti, un costo della vita ristretto e voli aerei relativamente economici (se prenotati con le giuste tempistiche).
Sei un viaggiatore avventuroso? Nelle stesse zone potresti fare un classico giro da backpacker, dormendo in ostelli e mangiando presso le bancarelle dello street food. Vuoi muoverti in bicicletta e non andare troppo lontano? L’Europa dell’Est è una soluzione low-budget che ti permetterà di pedalare a non finire e visitare un’infinità di luoghi magnifici.
Ricordati anche di prendere in considerazione tutte le possibilità che ti offre il web. Ci sono numerose iniziative e promozioni per quanto riguarda voli e hotel, bisogna solo impegnarsi a cercarle. Una delle più interessanti è quella di Airbnb, che regala €25 sul primo soggiorno a tutti i nuovi iscritti. Basta registrarsi a questo link.
Il segreto sta nell’organizzazione e nella pianificazione.
Buttare giù un piano nero su bianco ti fa comprendere quanto costa il tuo sogno, quanto devi risparmiare, quali sono i paesi off-limits per le tue finanze. Ma oltre all’aspetto economico, ti renderai subito conto di quali sono i luoghi che desideri ardentemente visitare e quali invece puoi evitare.
Molte persone, scoraggiate dall’insoddisfazione della propria vita, prenotano un biglietto aereo e scappano senza alcun piano. Molte di loro si ritrovano poi costrette a tornare a casa con la coda tra le gambe poco dopo, perché non avevano alcuna pianificazione!
Il mio motto è: sii un sognatore, ma sempre con i piedi ben piantati per terra.
3. LASCIATI ANDARE E ASCOLTA SOLO TE STESSO/A
Se hai i soldi per sostenerti per un viaggio di un anno intorno al mondo e hai pianificato tutto, ora non devi far altro che lasciarti andare. Questo significa non pensare ad altro che a te stesso/a e a ciò che ti rende felice.
La società odierna ci fa sentire egoisti se siamo felici, ma se sei arrivato/a al punto di odiare la tua vita allora devi smettere di dare ascolto agli altri.
Se hai la certezza di avere la situazione finanziaria e organizzativa sotto controllo, non devi fare altro che goderti la vita. Vai alla ricerca di sapori nuovi, fai nuove amicizie, impara nuove lingue, incontra nuove culture e stili di vita, rimani senza parole di fronte alle meraviglie del mondo.
In poche parole, divertiti e non ascoltare chi ha solo parole negative per te.
Non tutte le opinioni hanno lo stesso valore e, in termini più generici, sono molto sopravvalutate: chi ti dà un parere spesso lo fa senza alcun reale interesse ad aiutarti, ma spinto dal suo ego (che trasforma gli individui in tuttologi) o dall’invidia nei tuoi confronti. Ascoltare tutti, dare retta a pochi e fidarmi sempre del mio cuore: questa era la mia nuova filosofia di vita.
Tratto da “Le coordinate della felicità“
Spesso chi commenterà il tuo viaggio lo farà carico di odio e invidia. Ti diranno che stai buttando la tua vita, che i tuoi coetanei fanno questo o quell’altro mentre tu sei a zonzo per il mondo. Non dare retta a nessuno! Perché se sei arrivato/a al punto di detestare la tua vita, non ha senso ascoltare coloro ai quali quel genere di vita piace.
Non siamo tutti uguali: se ti rende felice l’idea di mollare tutto e girare il mondo, non devi avere alcun rimpianto o senso di colpa. Dovresti avere rimpianti e sensi di colpa se decidessi deliberatamente di vivere un’esistenza che ti rende infelice.
4. TROVA UNA FONTE DI REDDITO O
Molti nomadi digitali (termine che viene utilizzato per descrivere chi, come me, lavora in remoto mentre viaggia) hanno iniziato senza un lavoro, ma per il semplice gusto di viaggiare.
Mentre erano on the road si sono resi conto che con un pc, talvolta addirittura con un semplice smartphone, potevano guadagnare soldi.
Ci sono tantissimi modi per guadagnare in remoto: aprire un blog, diventare un influencer sui social network, imparare un linguaggio di programmazione, scrivere articoli sul web (come ho fatto io per anni), vendere fotografie… questi sono solo quelli più noti.
Se viaggiare ti appassiona e vuoi continuare a farlo più a lungo del previsto, devi trovare una fonte di reddito.
Qualcuno dirà che proprio non è in grado di fare determinati lavori creativi o di stare per troppo tempo davanti a uno schermo. Neanche questo è un problema: si possono fare lavori e lavoretti anche on the road per guadagnarsi da vivere.
Negli anni ’70 era molto comune per i ragazzi statunitensi mollare tutto e girare il paese cambiando continuamente lavoro. Hai i soldi giusti per arrivare fino a Bali e non oltre? Perfetto, goditi il viaggio fino all’isola indonesiana, poi vai in Australia a lavorare nelle farm o in un ristorante.
Metti i soldi da parte e sarai pronto a ripartire, e quando sarai nuovamente al verde, ci saranno la Nuova Zelanda e il Canada con il Working Holiday Visa, un visto che si chiama proprio Vacanza-Lavoro.
E chi lo sa, magari durante la permanenza in una di queste nazioni troverai un posto che ti piacerà talmente tanto da farti passare la voglia di muoverti…
Ci sono poi molti modi per mantenersi in viaggio senza scambio di denaro. WWOFING, ad esempio, è un’associazione internazionale che permette a volontari di tutto il mondo di lavorare e vivere senza costi a stretto contatto con la natura. Workaway è una piattaforma dove chiunque può proporsi per lavorare qualche ora al giorno in cambio di vitto e alloggio. Trusted House Sitters permette invece a chi va in vacanza di lasciare la propria casa e i propri animali domestici in affido a un viaggiatore, che ha quindi l’alloggio gratis in una città completamente sconosciuta.
Le possibilità per mollare tutto e girare il mondo ci sono. Bisogna solo esplorarle.
5. CHIEDITI SE LO VUOI DAVVERO
L’ultimo punto è quello più importante di tutti. Se hai delle obiezioni sui precedenti, prima di esporle dovresti leggere attentamente questo punto, che in realtà è una semplicissima domanda: sei sicuro/a di volerlo davvero?
Vuoi davvero abbandonare la tua routine, la sicurezza data dalla tua casa, dai tuoi amici, dai tuoi familiari e dalla tua condizione consolidata per partire all’avventura?
Molti di quelli che lo hanno fatto vivevano un autentico senso di insoddisfazione personale nella vita di tutti i giorni. Soffrivano fortemente, provavano un dolore psicologico e fisico che li avrebbe portati inevitabilmente a una vita di stenti. Per loro mollare tutto e partire era la cura. Ma non per tutti dev’essere per forza così.
Ad esempio, sei davvero convinto che il tuo lavoro sia sacrificabile? Per decidere di licenziarti, inevitabilmente, non può piacerti quello che fai. Al tempo stesso, devi essere pronto all’idea che quando tornerai non avrai più lo stesso impiego assicurato.
Con queste premesse, risulta chiaro che il momento migliore per mettersi in viaggio alla scoperta del mondo sia prima dei trent’anni.
Se ti trovi in questo periodo della vita, mi permetto di darti un consiglio: parti e costruisciti una vita meravigliosa. Perché perdere un anno o due non ha alcuna importanza, per quanto gli altri ti diranno il contrario. Se hai davvero la necessità di partire, anche un paio di anni di università sono più che sacrificabili a questo scopo.
Questo non significa che solo i giovani possano gettarsi in un’avventura itinerante per il mondo. Hai 45 anni, hai lavorato e risparmiato per tutta la vita e ora semplicemente non ce la fai più? Chi ti vieta di mollare tutto e partire, consapevole della tua sicurezza finanziaria? Non parliamo, poi, se sei già andato in pensione: hai finalmente una fonte di reddito costante e non vincolante che ti permette di visitare con calma tutti quei luoghi che sogni da una vita.
Ciononostante, essere poco felici della propria esistenza, non significa per forza dover cercare la soluzione in un viaggio intorno al mondo.
Potresti anche aver bisogno di staccare solo per qualche tempo, di una semplice vacanza. Nessuno ti obbliga a dover andare via e sparire per sempre: a volte stare via per un mese è più terapeutico di qualsiasi altra cura. A volte è questo ciò di cui abbiamo bisogno, del semplice allontanamento da una realtà che ci sta stretta ma che al ritorno ci sembrerà nuovamente confortevole.
Ricordati che il cambiamento più grande di tutti è quello che nasce dentro di te. Cambiare la tua routine, viaggiare di più, ritagliarti del tempo per le tue passioni può renderti molto felice anche senza mollare tutto per un giro del mondo.
Ma se senti davvero la necessità impellente di cambiare aria, di abbandonare tutto e non dover più rivedere tutti i giorni le stesse facce, gli stessi posti, le stesse cose, allora prenderti un anno per viaggiare è quasi certamente ciò che fa al caso tuo.
E quell’anno potrebbe diventare anche qualcosa di più, ma questo lo scoprirai solo strada facendo. Sei in cerca di una risposta che solo il viaggio ti saprà dare, al momento opportuno.
Prima di gettarti a capofitto in questa avventura, però, chiediti onestamente se è davvero ciò che vuoi.
Se lo è, allora ti assicuro che non esistono ostacoli insormontabili, non esistono problemi, non ci sono impedimenti: troverai sempre una soluzione, una via, uno stratagemma, un modo per continuare a viaggiare, vedere, vivere il mondo.
Se è davvero ciò che vuoi, rileggi attentamente questi cinque punti e inizia a rendere reale il tuo sogno: tra poco si parte!