Sai perché è così difficile lasciare andare ed essere una persona serena? Perché per una questione di ego, non siamo in grado di fare un passo indietro. Siamo troppo coinvolti, in troppe cose; e così perdiamo di vista ciò che conta davvero.
Come spiego anche nel mio libro, oggi ognuno di noi crede di essere al centro dell’universo. E questo non è per niente di bello, anzi, è tremendo. Significa riempirti di responsabilità e preoccupazioni che in realtà non ti riguardano.
Colleghi che litigano.
Famigliari che criticano.
Il vicino di casa che vuole sparlare.
Quell’amico/a che si lamenta sempre di tutto.
Perché pensi che sia necessaria una tua reazione di fronte a tutto ciò? Dove sta scritto che devi farti il sangue amaro su ogni cosa che accade intorno a te?
Una volta un monaco buddhista mi disse: “Prima di voler salvare gli altri, prova a salvare te stesso. Sarebbe già una grandissima impresa”.
Quando gli chiesi se non fosse un modo di ragionare egoistico, lui rispose con una domanda: “Che mondo sarebbe se ognuno di noi salvasse se stesso? Se sei in pace e in equilibrio dentro, puoi aiutare anche gli altri”.
Lasciare andare, il primo passo verso la tua serenità
Se ti senti sempre in dovere di intervenire, non potrai mai vivere con leggerezza. Sicuramente è giusto passare all’azione quando la situazione lo richiede e il tuo intervento ha delle conseguenze oggettivamente positive, ma credere che tutto ciò che accade ti debba riguardare è un peso troppo grande.
Ecco perché molto spesso il primo passo verso una vita più serena è un passo indietro: quando una persona ti provoca cercando una tua reazione rabbiosa, oppure quando assisti all’ennesimo dramma assolutamente inutile e ridicolo, non farti coinvolgere.
Qualcuno ti dirà che questo è menefreghismo. Nulla di più falso: questo è innanzitutto amor proprio. Nel tempo ho capito che era ciò che voleva dirmi il monaco buddhista: non puoi risolvere i problemi degli altri se sei perennemente stressato a causa del comportamento degli altri. Quindi, prenderti cura di te è un tuo diritto, ma è anche un tuo dovere.
Non intervenire: non tutto richiede la tua reazione
E poi è una questione di saggezza: tante volte il modo più intelligente per risolvere un problema è non intervenire. È ciò che nel taoismo e nel buddhismo zen si chiama wu-wei, non azione. Come scrivo nel mio libro “Profondo come il mare leggero come il cielo”, cosa puoi fare quando d’estate scoppia un temporale improvviso? Nulla. Puoi solo attendere, non-agire per provare a cambiare ciò che non puoi cambiare. Concentrarti, invece, su ciò che puoi controllare.
E allora ricorda: non tutto merita una tua reazione.
La vita è troppo breve e troppo bella per sprecarla in inutili drammi. Presta grande attenzione a ciò che scegli di far entrare nei tuoi pensieri. Piuttosto di farti coinvolgere in un’altra litigata, vai a fare una passeggiata. Ne guadagni sotto ogni punto di vista.
E in generale, chiediti sempre: perchè lo sto facendo? Ne vale la pena? Uscirò da questa situazione con qualcosa in più o con qualcosa in meno?
La tua serenità, te lo assicuro, è più importante.