8 domande per capire qual è lo scopo della tua vita

Trovare il proprio scopo nella vita non è facile e sono convinto che l’incapacità di riuscirci sia uno dei motivi alla base dell‘infelicità di molte persone. D’altronde, l’ho provato sulla mia pelle: per qualche anno non ho fatto altro che vagare da un luogo a un altro, da un lavoro all’altro, da un progetto all’altro, alla ricerca del mio Ikigai.

Cos’è l’Ikigai? È un concetto giapponese molto interessante. Si traduce come “ragione di esistere” e c’è uno schemino per capire come trovarlo: l’Ikigai è ciò che sai fare bene, ciò che ami fare, ciò per cui potresti farti pagare e ciò che contribuisce ad aiutare gli altri. 

Personalmente ho trovato il mio Ikigai nella scrittura, che mi permette di mantenermi mentre giro il mondo e provare a diffondere un po’ di positività e idee alternative in questi tempi dominati dalla Grande Legge dell’Uno.

Ma in giro per il mondo ho conosciuto persone di ogni età e nazionalità che avevano trovato il loro Ikigai nei modi più disparati: chi dedicando la propria vita ad aiutare i deboli e gli indifesi, chi dedicandosi a progetti eco-sostenibili in grado di cambiare il mondo, chi mettendo a disposizione degli altri il proprio talento.

Indipendentemente da ciò che facevano, queste persone avevano un sorriso che li accomunava: quello di chi ha trovato il proprio scopo nella vita. Il sorriso di chi si addormenta alla sera sapendo di aver dato un senso allo scorrere inesorabile del tempo.

Come trovare lo scopo della vita?

Come detto, trovare il proprio scopo nella vita non è facile. Anche per questo motivo ho deciso di scrivere un libro sul mio percorso ingarbugliato, complesso, stravagante ed entusiasmante verso la felicità. Il mio obiettivo era dimostrare a chiunque si senta sconfitto, perso e arreso all’idea di essere infelice per sempre che le alternative esistono e una vita felice è alla portata di chiunque.

Il mio libro non dà risposte, perché non esistono “sentenze” quando si parla di realizzazione personale: ognuno ha coordinate della felicità differenti. Tuttavia, potrebbe essere utile per iniziare a porsi le giuste domande.

Una su tutte: qual è lo scopo della mia vita?

Se non lo hai ancora trovato e questo fatto ti logora e ti fa stare male, mi permetto di darti un consiglio: leggi queste 8 domande e rispondi onestamente. Sono domande che in momenti diversi della mia vita mi sono posto e mi hanno aiutato a trovare le coordinate della mia felicità.

«Per i giapponesi è l’intersezione di alcuni aspetti astratti e altri concreti: ad esempio è ciò che sai fare bene, ma è anche ciò che ami fare visceralmente; è ciò che puoi fare per guadagnarti da vivere, ma è anche ciò che puoi condividere con gli altri, per aiutarli. In realtà non ci sono regole rigide: l’Ikigai è il senso che ognuno di noi dà alla vita. E non dev’essere una sola cosa, può essere un insieme di motivi. Per i centenari di Okinawa è la comunità, l’orto da curare, l’attività fisica, le proprie piccole o grandi passioni. Ma ognuno ha il proprio.»

Dal mio nuovo libro, “Succede sempre qualcosa di meraviglioso

1. Cosa ami fare?

Credo che la primissima domanda che dovresti porti se vuoi capire qual è lo scopo della tua vita debba riguardare in qualche modo ciò che ami. L’amore è alla base di tutto, l’amore è la felicità.

Cosa ti piace fare? Cosa ti fa sorridere? Quali attività svolgi senza provare alcun fastidio, noia o sofferenza? Nel mio caso era la scrittura: potrei scrivere tutto il giorno e tutti i giorni e non mi stancherei mai. Quando mi sono reso conto di avere questa sana “dipendenza” ho capito che poteva diventare lo scopo della mia vita lavorativa e personale. Così ho cercato di trasformare quella passione in un modo di mantenermi.

Pensa a ciò che ami fare, compila una lista delle attività che ti piacciono e studiatela per un po’ in silenzio e in solitudine. È probabile che su quella lista ci sia il tuo Ikigai, lo scopo della tua vita.

2. Se potessi scegliere, che lavoro vorresti fare?

Questa è una domanda chiave, perché il lavoro, che ti piaccia o no, occuperà gran parte della tua vita. Il lavoro è ciò che farai per diverse ore al giorno per diversi decenni della tua vita. Si dà pochissimo supporto ai giovani nella scelta del lavoro (scelta, non ricerca del primo impiego che capita!) quando in realtà sarebbe fondamentale insegnargli che trovare il lavoro giusto significa avvicinarsi moltissimo alla propria felicità.

Se potessi scegliere, che lavoro vorresti fare? È davvero importante la risposta. Potresti desiderare un lavoro molto ben pagato oppure un lavoro che ti dia molto tempo libero. Un lavoro sicuro o un lavoro adrenalinico. Un lavoro che ti lasci spazio e tempo per le tue passioni oppure un lavoro che sia la tua passione.

Trova un lavoro che ami e non dovrai lavorare mai più.

3. Quali sono i ricordi più felici che hai?

Fermati e dedica un minuto a ripensare ai momenti migliori della tua vita. Tira fuori i ricordi e tuffati nel passato per rivivere quei frammenti di felicità. Guarda quel breve filmato mentale e renditi conto che lo scopo della tua vita si trova proprio lì, in mezzo a quei ricordi. D’altronde, pensa a quanto sarebbe bello vivere solo momenti come quelli che reputi i più felici della tua esistenza… non vorrebbe forse dire che hai trovato il tuo scopo nella vita?

Alla fine, secondo me, quello scopo riguarda sempre essere felici e diffondere felicità.

4. Quando ti sei sentito a casa?

Cresciamo convinti che “casa” sia il luogo in cui siamo nati ma il concetto di “casa” va oltre a ciò che si trova scritto sulla nostra carta d’identità. Ho sempre avuto un rapporto difficile con la città in cui sono nato (Torino) e viaggiando ho scoperto di sentirmi a casa nei luoghi più disparati e inimmaginabili. A Bali, ad esempio, un luogo che fino a qualche anno fa non avevo mai nemmeno considerato come destinazione per un viaggio.

Ma sentirsi a casa non è solo una questione di luoghi. “Casa” è un mix di sensazioni che ricevi quando sei in un certo posto, ma soprattutto quando sei con certe persone. Mi sono sentito a casa guardando negli occhi la donna che amo, mangiando un pad thai con alcuni viaggiatori appena conosciuti, chiacchierando con il gestore della guesthouse di Bangkok dove soggiorno ogni anno.

Pensaci un attimo: quand’è che ti sei sentito davvero a casa? Chi o cosa ti ha dato quella sensazione? Lo scopo della tua vita lo trovi rispondendo a queste due domande, perché puoi avere tanti obiettivi in questo tuo percorso esistenziale ma certamente vuoi riuscire a sentirti a casa.

5. Pensa alle persone che stimi: perché le ammiri?

In questa società iper-competitiva siamo spinti sempre di più verso l’isolamento e la solitudine, una situazione che ci porta a diventare schiavi del nostro ego. Viaggiare è la cura a questo male, perché ci insegna prima di tutto l’importanza dell’umiltà e poi ci fa capire che le persone sono un valore e non un ostacolo. Di più: le persone sono una fonte di ispirazione che ti può aiutare a trovare le coordinate della tua felicità.

Pensa alle persone che stimi: per quale motivo le guardi con ammirazione? Quali sono le caratteristiche che apprezzi? Perché vorresti assomigliare a loro (pur restando sempre te stesso)?

Rispondi a queste domande e troverai facilmente lo scopo della tua vita. Non ti vergognare di prendere spunto da coloro che stimi, o addirittura di chiedere loro consigli di vita e professionali: le persone sono una risorsa straordinaria. Metti da parte l’ego e analizza con umiltà gli esempi di successo che hai intorno. Sarà molto più facile capire qual è la direzione giusta da dare alla tua vita.

6. Cosa sai fare bene?

Ci sono persone dotate di un talento naturale. C’è poco da fare, certe cose le sanno fare proprio bene. Io sono contro ogni tipo di etichetta, quindi non ti dirò mai che se hai un talento devi concretizzarlo anche se questo ti farà odiare la vita. Ma voglio che ci pensi un attimo e se trovi qualcosa che sei davvero bravo a fare, dovresti considerare l’idea di dedicarti anima e corpo.

Perché se trovi qualcosa che ti viene facile e naturale, avrai una vita poco faticosa e avrai quasi sicuramente molto tempo libero per te stesso. La formula è questa: se non ti rende infelice e se lo sai fare bene, allora potrebbe essere lo scopo della tua vita.

7. Se nessuno ti giudicasse, cosa faresti della tua vita?

Una domanda a cui pochi rispondono onestamente. Immagina di esserti trasferito dall’altra parte del mondo. Sei solo e nessuno ti conosce. Non sanno nemmeno come ti chiami. Come riprogrammeresti la tua vita? Cercheresti lavoro nello stesso ambito in cui lavori ora? Avresti gli stessi hobby? Organizzeresti le tue giornate nello stesso modo?

Se alla domanda iniziale rispondi immaginando una vita completamente diversa da quella che hai ora, allora c’è un problema. Lo scopo della tua esistenza non si trova in quello che fai ora ma in quello che vorresti fare se nessuno ti giudicasse. Se è così, poniti un’altra domanda: vuoi vivere da “giusto”, ovvero da colui che ha sempre mantenuto le aspettative degli altri, oppure vuoi vivere semplicemente “felice“?

8. Quali sono i cambiamenti che vorresti vedere nel mondo?

La felicità non è una strada a senso unico. La felicità è uno scambio: non puoi ottenerla se non impari a donarne un po’. Dal mio punto di vista questo discorso si applica molto bene anche alla ricerca del proprio scopo nella vita: non ragionare in modo unilaterale, pensando solo alla tua realizzazione personale.

Ragiona in modo più ampio e universale: vuoi dare un senso al tuo percorso su questa Terra? Allora prova a pensare a cosa potresti fare di concreto per lasciarla in uno stato migliore rispetto a quello in cui l’hai trovata. 

C’è chi trova il proprio scopo nell’aiutare gli altri, chi vuole salvare il Pianeta dall’inquinamento, chi vive per ridurre gli sprechi, chi per salvare persone che si sono perse, chi per condividere positività e portare qualche sorriso in più in giro… Lo scopo della tua vita si trova anche e soprattutto in ciò che puoi dare, non solo in ciò che puoi ricevere.

Quali sono i cambiamenti che vuoi vedere nel mondo? Rispondi e ricordati ciò che diceva Gandhi: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo“!

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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