“Ikigai” è un termine giapponese che non è traducibile in italiano ma visto che “Iki” vuol dire “esistenza” e “gai” è utilizzato per indicare lo “scopo“, possiamo dire che significhi “lo scopo della vita“.
Sia da un punto di vista astratto sia da un punto di vista pratico: qual è la tua motivazione quando ti alzi al mattino? Perché fai quello che fai ogni singolo giorno? In che modo stai valorizzando il tuo tempo su questa Terra?
Come scrivo nel mio libro “Le coordinate della felicità“, sono quelle domande scomode che in Occidente cerchiamo di evitare con cura anestetizzando il cervello ma che in Giappone (paese di grandi contrasti: ogni anno migliaia di persone si suicidano ma c’è una percentuale altissima di centenari felici) fanno parte della quotidianità della maggior parte delle persone.
Per i giapponesi, ad esempio, la pensione è deprimente se intesa come un periodo della vita in cui non si fa più nulla. Per loro ogni singola giornata dev’essere dedicata a fare qualcosa, a dare uno scopo alla propria vita, appunto. Una giornata nella quale non si fa nulla è una giornata sprecata, ecco perché i giapponesi fanno attività fisica fino ad età apparentemente assurde e trovano sempre il modo di occupare il tempo con qualcosa di concreto.
Tralasciando la differente mentalità, trovo che il concetto di Ikigai sia molto affascinante e utile specialmente per noi occidentali, spesso tormentati da dubbi esistenziali a cui non riusciamo a trovare una risposta. Uno su tutti: qual è lo scopo della mia vita?
Ikigai, ovvero lo scopo della tua vita
Da sempre l’essere umano si interroga su quale sia lo scopo della sua presenza su questa terra. Un tempo erano riflessioni per pochi, perché la maggior parte della popolazione viveva per lavorare e arrivava alla sera troppo stanca per pensare a tutto ciò. Oggi, invece, la situazione è ben diversa: nel mondo occidentale la maggior parte delle persone ha il tempo, l’educazione, le possibilità e gli strumenti per pensare al senso della vita.
Così succede che in moltissimi inizino a chiedersi se il loro scopo sia quello di lavorare ogni giorno dal lunedì al venerdì per otto ore svolgendo un’attività detestabile e avvilente. Oppure quello di passare tutta la vita nello stesso luogo a fare le stesse cose, con il pilota automatico, consumando il tempo.
Sono riflessioni difficili ma necessarie per iniziare a costruirsi una vita felice. Prima devi capire se quello che stai facendo è giusto per te e per il tuo benessere emotivo. Se non è così, devi cambiare e muoverti in un’altra direzione.
Il problema è che moltissime persone si bloccano al primo step: sanno di essere infelici ma non sanno cosa dovrebbero fare per cambiare la situazione. Non conoscono il loro Ikigai, la loro ragione d’essere.
“Una persona che non sta ferma sulle sue posizioni, che non si chiude di fronte al nuovo e non ha paura dell’ignoto. Sii un esploratore anche della stessa città in cui vivi: prova nuovi lavori, frequenta nuove persone, leggi nuovi libri. Fai qualcosa di nuovo ogni giorno, vai in posti dove non sei mai stato! Mettiti alla prova in tanti contesti diversi, perché solo così capirai qual è quello giusto per te, che cosa ti rende felice e cosa sei capace di fare. Solo così troverai il tuo Ikigai. D’altronde, come fai a capire quale porta apre la chiave che hai in mano se non le provi, non dico tutte, ma almeno qualcuna? Vedi, il mondo è pieno di persone che provano a forzare la serratura, ma forse, semplicemente, la porta è quella sbagliata! Il mondo è pieno di opportunità di ogni tipo: esplorale”
Dal mio libro “Succede sempre qualcosa di meraviglioso“
I 4 punti del metodo Ikigai
Oltre ad essere un concetto affascinante e che fa riflettere, l’Ikigai è anche un metodo pratico per capire qual è lo scopo della tua vita. È infatti l’intersezione di 4 elementi:
- ciò che ami fare
- ciò in cui sei bravo
- ciò che può apportare un cambiamento positivo al mondo
- ciò con cui puoi guadagnarti da vivere.
Trova una strada che rispetti ognuno di questi quattro parametri e troverai il tuo scopo nella vita. Nel tempo, specialmente viaggiando, mi son reso conto che il mio “Ikigai” è proprio ciò che già in precedenza ritenevo uno dei miei motivi di massima realizzazione personale: la scrittura.
Infatti, per me la scrittura è:
- ciò che amo fare;
- una delle cose migliori che sappia fare;
- lo strumento per diffondere un messaggio di positività attraverso le pagine di questo blog e del mio libro;
- il mio lavoro (qui ho raccontato come sono diventato un web writer che lavora viaggiando).
La scrittura è il mio “Ikigai”, il mio scopo nella vita, ciò che mi fa alzare dal letto ogni giorno con una gran voglia di vivere. Ragionando sul mio caso nello specifico ho anche trovato un’altra definizione interessante di Ikigai: è ciò che faresti a prescindere da tutto il resto.
Se domani dovessi vincere 100 milioni di euro alla lotteria, puoi stare certo che continuerei comunque a scrivere. Perché la scrittura è per me passione, vocazione, scopo, allo stesso tempo mezzo e fine. In una affascinante ed esotica parola: Ikigai.
Trova il tuo Ikigai e troverai la tua felicità
Ovviamente ognuno di noi ha un proprio Ikigai, che si trova intersecando quelle quattro aree menzionate in precedenza. Se per me è la scrittura, per altre persone è qualcosa di completamente diverso.
Ad esempio, conosco una ragazza che vive per il mare. Toglile il mare e sarà infelice. Nello specifico, il suo Ikigai è fare immersioni: è ciò che le piace, è ciò che sa fare, le consente di promuovere un turismo marittimo sostenibile e di ripulire i mari in cui si immerge (effetto positivo sul mondo) e infine è il suo lavoro (ha una scuola di immersioni).
Puoi trovare l’Ikigai diventando un insegnante se ami stare con i bambini/ragazzi, sei un ottimo educatore, vuoi crescere individui consapevoli che un domani aiuteranno il prossimo e infine vieni pagato per svolgere questa professione. Puoi trovare il tuo Ikigai in qualunque campo della vita e puoi trovarlo solo tu: non ci sono ricette o manuali, lo scoprirai attraverso un po’ di introspezione e tempo da dedicare solo a te stesso/a.
Se vuoi trovare lo scopo della tua vita, il tuo motivo di esistere, trova un punto in comune tra ciò che ami, ciò che sai fare bene, ciò che serve al mondo e ciò per cui potresti farti pagare. Te lo assicuro: proprio come è successo a me, così troverai le coordinate della tua felicità.