Si può essere felici ogni singolo giorno?
Posi questa domanda a un monaco buddhista con cui ebbi la fortuna di parlare nel nord della Thailandia, alcuni anni fa. Eravamo in un meraviglioso tempio che si affacciava su una distesa verde di prati e boschi, delimitata, sulla linea dell’orizzonte, da alcune montagne.
Il monaco, un uomo anziano che emanava vibrazioni cariche di pace e saggezza, inclinò la testa, allargò il sorriso e disse: “Certamente“. Poi proseguì: “La felicità, per come la intendete voi occidentali, è una questione di imparare a vivere nel momento presente. Voi siete ossessionati dal passato e dal futuro. Ma il passato, proprio perché è passato, non esiste. Il futuro, non essendo altro che una vostra ipotesi, non esiste. L’unica cosa che abbiamo è qui e ora. Quando generi questa consapevolezza, capisci che ogni singola giornata è una nuova vita. Ogni singola giornata è un nuovo inizio. Se prendi la vita in questo modo, ti dai la possibilità di essere felice ogni singolo giorno, perché ti liberi dall’infelicità del ieri e del domani”.
L’importanza di darsi la possibilità di essere felici
Darsi la possibilità di essere felici ogni singolo giorno: questa è la chiave. Perché spesso il più grande ostacolo a una vita meravigliosa siamo noi stessi, con i nostri pensieri ossessivi, con i nostri sabotaggi mentali ed emotivi.
Se si parte dal presupposto che non si possa essere felici, non lo si sarà mai. Se invece ci si dà quella possibilità, ci saranno giornate comunque negative ma ce ne saranno tante meravigliose e memorabili.
Tutto nasce nel momento in cui accettiamo che la felicità esiste ed è alla nostra portata. Senza questo atteggiamento, l’infelicità è davvero impossibile.
Non è una cosa da poco, specialmente se vivi in un contesto tossico e denso di negatività. Le persone che hai intorno faranno di tutto per convincerti che la felicità non esiste oppure è qualcosa di incredibilmente complesso e costoso? Così è davvero difficile darti la possibilità di essere felice ogni singolo giorno.
Ma diciamo che siamo riusciti a fare nostra questa consapevolezza, nonostante tutto il pessimismo dei nostri giorni. A quel punto, come si costruisce la felicità? Di cosa è fatta? Da cosa è composta? Di quali fondamenta ha bisogno?
Non posi queste domande al monaco buddhista e credo che comunque non avrebbe mai risposto. Ma è giusto così, perché la felicità ha una forma diversa per ognuno di noi. Non esistono regole per essere felici, non c’è un libretto di istruzioni valido per chiunque.
Per ogni persona la felicità ha una forma diversa
Quando mi trovo di fronte a un vicolo cieco nella mia vita, magari perché c’è una situazione che non riesco a risolvere, ripenso ai miei viaggi. Molte volte ho trovato le risposte alle mie domande riflettendo sulle tante lezioni di vita apprese viaggiando (mi perdonerà il monaco buddhista per questo tuffo nel passato).
Così, per rispondere alla domanda “come essere felici?“, ho ripensato a tutti gli incontri che ho fatto viaggiando. In particolare alle persone felici che ho incontrato.
Mi sono reso conto che per ognuno di loro la felicità aveva una forma diversa. Chi l’aveva trovata diventando un istruttore di surf, chi coltivando mirtilli a Vancouver, chi prendendosi cura dei cani randagi di Bali.
Ma in ognuna delle persone felici che avevo incontrato c’era un tratto in comune. Era in quella caratteristica la soluzione al mistero sulla felicità.
La caratteristica comune a tutte le persone felici che ho incontrato
Tutte quelle persone non si chiedevano se erano felici. Lo erano e basta. E se lo erano era perché ognuna di loro era riuscita a valorizzare il proprio tempo.
Nessuna di loro desiderava che il tempo passasse in fretta. Non volevano arrivare velocemente alla fine di un’altra giornata anonima, come invece succedeva a me quando, a vent’anni, mi sentivo intrappolato in una vita che non sentivo mia e non mi avrebbe mai reso felice. Come succede a tantissime persone che non vorrebbero nemmeno alzarsi dal letto al mattino.
No, loro volevano godersi il momento. Esattamente come aveva detto il monaco buddhista, volevano solo vivere il presente. Perché era un presente felice.
Le 3 regole per valorizzare il proprio tempo
Tutte loro avevano valorizzato il loro tempo. E allora, forse, la vera domanda che dovremmo farci non è “come essere felici?” ma “come valorizzare il tempo?“
Riflettendo sul mio percorso di vita, ho trovato tre regole che nel mio caso hanno funzionato.
- Trovare il proprio Ikigai
- Essere viaggiatori del mondo e della vita
- Essere artigiani del proprio tempo.
Cosa significa concretamente? Ne ho parlato nel TED Talk che ho tenuto a Rovigo qualche settimana fa. Se l’argomento ti interessa, ti consiglio di ascoltarlo. E se ti va, scrivimi su Instagram cosa ne pensi.