Non avevo mai sentito parlare di “qui e ora” finché non sono andato in Asia. Ero in Thailandia e stavo partecipando a una Monk Chat, ovvero una chiacchierata con un monaco buddhista. Parlammo di tante cose e le sue risposte furono illuminanti, specialmente quando parlava della sua idea di felicità. A tal proposito, mi disse più o meno questo:
“La felicità non è un concetto così importante per noi monaci, come invece ho notato essere per voi occidentali. Mi rende felice non avere preoccupazioni o semplicemente non preoccuparmi di ciò che non posso risolvere. Mi rende felice sapere di non creare sofferenza, anche quando mi nutro e so di non aver causato la morte di altri esseri viventi. Ma soprattutto mi rende felice aiutare gli altri, vederli felici“.
Poi aggiunse una cosa che mi colpì molto: “La felicità, per come la intendete voi, è tutta una questione di imparare a vivere nel “qui e ora”.
Quando ti immergi nel momento presente e non esiste né ieri né domani, hai trovato una forma di pace che la maggior parte delle persone potrebbe chiamare felicità”.
Cosa significa “qui e ora”?
Da quella conversazione mi sono informato a lungo sul concetto di “qui e ora“. È fortemente legato alla Mindfulness, che è un approccio alla vita che ti porta a concentrarti solo sul presente.
Per spiegarti di cosa si tratta di chiedo un favore: segui le istruzioni che trovi nelle prossime righe.
Fermati, qualsiasi cosa tu stia facendo. Alza la testa e guardati intorno. Ascolta tutti i suoni che hai intorno a te. “Senti” il tuo corpo: i vestiti che premono contro la tua pelle, l’aria tra i capelli, l’orologio stresso sul polso. Concentrati sul gusto che hai in bocca.
Concentrati sugli stimoli sensoriali che il tuo corpo riceve e sintonizza la tua mente esclusivamente sul momento presente: niente passato, niente futuro, esiste solo il momento che stai vivendo.
Prova a farlo per qualche secondo: esamina attentamente tutto ciò che sta avvenendo intorno a te. Incantati nell’osservazione sensoriale del momento presente. Poi torna a leggere.
È una sensazione strana, vero? Ti mette quasi a disagio fermarti e prenderti qualche secondo solo per “sentire” la vita, perché in queste esistenze frenetiche che ci siamo costruiti non sembra esserci spazio per un lusso del genere. Siamo talmente bombardati di informazioni e stimoli, siamo così schiavi delle apparenze e delle responsabilità, che ci siamo completamente dimenticati di cosa significhi vivere nel momento presente.
Adottare la filosofia della Mindfulness significa semplicemente questo: togliersi dalle spalle il peso del passato e dal cuore le preoccupazioni per il futuro per limitarsi a vivere in quel “qui e ora” di cui mi parlò quel monaco buddhista in Thailandia.
Quali sono le applicazioni pratiche del vivere nel “qui e ora”
L’approccio del “qui e ora” ha un’infinità di utili applicazioni. Puoi metterlo in atto come hai fatto poco fa, quando ti sei fermato/a per qualche secondo e ti sei limitato/a a sentire il momento. Ma puoi anche utilizzare la Mindfulness in ambiti più concreti, come quello della produttività. Infatti concentrarsi sul momento presente aumenta le nostre performance, che vengono invece annientate quando ci sono di mezzo sentimenti negativi o positivi.
Pensa a quando devi studiare per un esame universitario e invece passi tutto il pomeriggio a mangiarti le unghie pensando che non sai cosa vuoi fare della tua vita: in quei momenti stai proiettando la tua mente al futuro e ovviamente perdi tutta la produttività. Oppure pensa a quando, sul lavoro, il tuo capo ti rimprovera ingiustamente: passerai tutta la giornata a rimuginare su quel momento del passato senza combinare nulla.
Obbligarti a vivere nel “qui e ora” significa eliminare tutto ciò che è esterno al momento presente. Vuol dire che se il tuo compito è studiare non permetterai alla tua mente di vagare tra passato e futuro, ma studierai e basta.
«Se dici questo, significa che invece di vivere preferisci immaginare. E crogiolarti in una felicità inesistente, quella della tua mente, invece di provare a conquistarti quella vera, fatta di momenti positivi di cui godere al massimo e di momenti negativi da affrontare in modo da essere poi fiero di te. Nel Buddhismo, ogni tentativo di convincersi che la realtà sia diversa dal “qui e ora” si chiama ignoranza. Ed è considerato uno dei veleni più pericolosi per l’essere umano. È fonte di enormi sofferenze e problemi di ogni tipo.»
Tratto da “Succede sempre qualcosa di meraviglioso“
Migliorare il rapporto con gli altri: imparare ad ascoltare
Questo approccio è utile anche per migliorare il rapporto con amici e partner. D’altronde in questa società così frenetica, è davvero difficile riuscire ad ascoltare gli altri: quante volte ti è successo di essere fuori con amici, magari in un pub o in pizzeria, e pensare a tutt’altro mentre qualcuno ti parla?
Magari la tua mente vola proprio a quell’esame dell’università che ti preoccupa perché non hai studiato abbastanza, oppure a quelle grane sul lavoro che ti ossessionano, o a problemi di soldi o ancora all’eccitazione per qualcosa che farai più tardi.
Se vivi nel “qui e ora”, impari ad ascoltare. Chi riesce a padroneggiare questo approccio ha una concentrazione enorme e si rende conto di tutto quello che gli succede intorno. Se qualcuno parla, presta attenzione a tutto ciò che dice, al modo in cui lo dice, guardandolo negli occhi.
Perché ha la piena consapevolezza del momento presente.
La Mindfulness per stare meglio con te stesso
Vivere nel “qui e ora” serve a rendere di più e a migliorare la comunicazione con le persone, ma non solo: serve anche a stare meglio con noi stessi. È questo il concetto di felicità di cui mi parlò il monaco buddhista.
Ragionandoci su mi sono reso conto che se i monaci buddhisti sembrano così sereni è proprio perché vivono intensamente nel presente: per loro non esiste ieri e non esiste domani, esiste solo oggi. Preoccupandosi solo della giornata che stanno vivendo, escludono dalla loro mente tante preoccupazioni da cui, invece, noi occidentali ci facciamo turbare profondamente.
Può sembrare semplicistico e so che molti penseranno: “Bello non doversi preoccupare delle bollette come i monaci buddhisti!“. Lo capisco: ovviamente nelle nostre vite abbiamo responsabilità che non spariscono quando si cambia mentalità.
Tuttavia, l’approccio del “qui e ora” può risultare molto utile per diminuire i livelli di stress e paura e soprattutto per concentrarci su ciò che ci rende felici. Perché alla fine la stragrande maggioranza dei nostri timori non è forse legato a eventi del passato o del futuro? Ma non è forse vero che il passato non tornerà più e il futuro è solo parzialmente controllabile?
Puoi aver vissuto le peggiori tragedie ma non c’è modo di tornare indietro nel tempo ed evitarle. Devi accettarle e andare avanti, oppure sprecherai il tuo tempo. Allo stesso modo, a meno che tu non abbia gravi problemi di salute, ti assicuro che nella tua testa qualsiasi preoccupazione per il futuro è più grande di quanto dovrebbe essere.
Adottando questa mentalità, ti renderai conto che vivere nel “qui e ora” non è una scelta: non hai altro che il momento presente. Il passato non torna e il futuro è un’incognita.
Assumere questa consapevolezza porta con sé molta serenità. Ti metti il cuore in pace, come si suol dire, e inizi a ragionare su ciò che puoi fare qui e ora per essere felice. Sei completamente immerso nel presente e la tua unica preoccupazione è provare a migliorare la tua giornata, il tuo momento.
Se lo fai ogni singolo giorno, la qualità della tua vita migliorerà nettamente, perché ogni singolo giorno, in ogni singolo momento, saprai di non possedere altro del tuo tempo presente. E allora penserai: tanto vale provare a renderlo il migliore possibile, no?
(queste e altre riflessioni sono contenute nei miei libri “Le coordinate della felicità” e “Succede sempre qualcosa di meraviglioso“)