Nella vita puoi inseguire tante cose e puoi avere un’infinità di obiettivi e desideri differenti. Ma c’è una cosa che non dovresti mai dimenticare: il tuo tempo.
Perché per quanto questa società possa spingerti a credere che non ci sia niente di più importante del denaro, è senza dubbio il tempo il bene più prezioso che possiedi. I soldi vanno e vengono, il tempo invece semplicemente scorre. Scorre inesorabile ed è l’unica cosa che non puoi accumulare, rubare o prendere in prestito.
Puoi fare solo due cose con il tempo che hai a disposizione: valorizzarlo o sprecarlo.
Sprecare il proprio tempo significa arrivare un giorno a guardarsi indietro senza ricordare nulla di speciale. Riavvolgere il nastro e trovare una storia che potrebbe essere quella di chiunque, e che proprio per questo motivo non è la tua.
Valorizzare il proprio tempo è invece l’esatto contrario: vuol dire ricordare.
Cosa vuol dire valorizzare il proprio tempo?
Credo che “ricordare” sia uno dei modi migliori per capire se si è stati in grado di valorizzare il proprio tempo. Perché, come scrivo nel mio ultimo libro “Come una notte a Bali“, se non te la ricordi non puoi dire di averla vissuta per davvero questa vita. Forse ti sei semplicemente limitato a sopravvivere, ad arrivare alla fine della giornata. Come se vivere non fosse un dono, ma un compito.
Sia chiaro: quando scrivo che valorizzare il proprio tempo significa avere tanti ricordi non intendo assolutamente consigliare di vivere nel passato, un approccio che ti allontana dalla felicità. Ricordare vuol dire proprio il contrario: aver vissuto così intensamente nel presente da aver generato innumerevoli ricordi.
Ma come si riesce a valorizzare il proprio tempo?
Se non sai rispondere, non sei il solo. Sono fermamente convinto che l’incapacità di rispondere a questa domanda sia uno dei motivi per cui così tante persone si sentono incomplete e infelici.
Io ho trovato una risposta. Se hai letto l’altro mio libro – “Le coordinate della felicità” – forse sei riuscito ad intuirla. Credo infatti che per tutti quelli con “l’erba che cresce sotto i piedi“, per noi che abbiamo un desiderio innato e costante di partire verso orizzonti sempre nuovi, esista un modo certo per valorizzare il nostro prezioso tempo: viaggiare.
Viaggiare è il modo migliore di valorizzare il tempo
Parlando della vita di tutti i giorni, a molti capita di passare intere giornate, se non settimane o mesi, di cui non hanno alcun ricordo particolare. Quando si fermano un attimo e si guardano indietro, non vedono altro che giornate tutte uguali, indistinguibili.
“Cosa ho fatto questa settimana?” si chiedono a un tratto, magari prima di andare a dormire, quando le barriere interiori crollano e si viene assaliti da dubbi e domande esistenziali.
Quando viaggi, invece, tutto cambia. Non sto parlando di una vacanza, ma di un viaggio vero e proprio, di quelli che affronti con il desiderio di scoprire il mondo ma anche te stesso, di quelli in cui ti metti in gioco con ogni cellula del tuo corpo.
Di quei viaggi ricordi tutto: i colori delle cose, i profumi nelle strade, i sapori del cibo, persino il nome delle persone che hai incontrato. In una singola giornata in viaggio ti sembra di aver vissuto un anno intero! E questo succede proprio perché viaggiare significa valorizzare il proprio tempo, riempiendolo di ricordi straordinari.
Alcuni potrebbero sbiadire con il passare del tempo, ma ti capiterà sempre di ripensare a quel viaggio che hai fatto dieci anni fa e ricordarti ogni singolo momento. Quando lo farai, quando riavvolgerai il nastro, ti emozionerai, perché avrai la consapevolezza che quei frammenti di vita vibreranno per sempre dentro di te.
In qualche modo viaggiare ha il potere di dilatare il tempo e rendere certi istanti eterni. Una sensazione che i soldi non possono comprare. Puoi soltanto partire, esplorare e viverla.
Essere viaggiatori nella vita, non solo nel mondo
Questo significa valorizzare il proprio tempo: riempirlo di istanti indimenticabili, trasformare tanti “qui e ora” in ricordi da pelle d’oca. Viaggiare è un ottimo modo per riuscirci, ma essere viaggiatori non significa necessariamente collezionare timbri su un passaporto.
No, essere viaggiatori è innanzitutto una questione di mentalità. È un modo di approcciare la vita.
Perché, se ci pensi, qual è il contrario di viaggiare? È stare fermi. Un vero viaggiatore è semplicemente colui che non sta fermo ma si butta nelle situazioni, nelle persone, nelle opportunità che l’Universo gli presenta lungo il percorso.
Ogni mattina vedi una ragazza che ti piace ma non le hai mai parlato? Essere un viaggiatore significa buttarsi, scoprirla, viaggiare nei suoi sogni, nel suo modo di fare, nel suo passato, nelle sue aspettative.
Hai sempre avuto un brutto rapporto con tuo padre? Essere un viaggiatore significa viaggiare nel vostro rapporto e iniziare quella conversazione che rimandate da troppo tempo. Agire, fare un primo passo, fare qualsiasi cosa pur di non restare fermi.
Detesti il tuo lavoro e leggendo il mio libro scopri che si può lavorare in remoto e vivere in giro per il mondo totalmente liberi? Essere un viaggiatore significa smettere di pensare di non essere all’altezza e iniziare invece a informarsi, studiare e migliorare le proprie abilità per realizzare il sogno di diventare un nomade digitale.
Viaggiare è il modo migliore che ci sia per valorizzare il proprio tempo. Viaggiare nel mondo, collezionando ricordi straordinari e riempiendo le giornate il più possibile. Ma anche viaggiare nelle cose della vita, con lo spirito di chi ha deciso di essere protagonista della propria vita e tenere lontani i rimpianti.