L’importanza di perdersi, in viaggio e nella vita

Photo by Timo Stern

Ci sono tanti modi di viaggiare.

Puoi viaggiare organizzando tutto nei minimi dettagli, dopo aver letto ogni post, articolo e guida turistica sul luogo che vuoi visitare.

Puoi viaggiare pianificando ogni singola giornata, per sapere in anticipo dove sarai e cosa farai alle 08:30 di quel lunedì e alle 17:00 di quel mercoledì.

Puoi viaggiare sapendo già tutto: cosa mangerai, dove andrai, quanto ci starai, chi incontrerai e quali esperienze vivrai. Con la guida turistica in una mano e Tripadvisor aperto sullo smartphone che tieni nell’altra mano.

Volendo, puoi persino programmare il momento in cui ti emozionerai. D’altronde hai già deciso che durante il tuo secondo giorno di viaggio a Bali osserverai il tramonto sulle risaie di Ubud… quindi sai già anche questo.

E se proprio non vuoi lasciare nulla al caso, puoi persino pagare qualcuno che ti guidi in quei luoghi, che ti spieghi per filo e per segno ciò che stai guardando con i tuoi occhi. Che ti spieghi perché è così bella e preziosa la terra su cui stai camminando, come se da solo non potresti rendertene conto.

Ci sono tanti modi di vivere.

Puoi vivere provando a organizzare tutto nei minimi dettagli: il sabato sera si esce, la domenica sera si guarda la partita, il lunedì ci si lamenta del lavoro, il giovedì sera c’è il calcetto con gli amici e il venerdì sera a cena fuori con la ragazza.

Puoi vivere pianificando ogni singola giornata, per sapere in anticipo dove sarai e cosa farai alle 08:30 di ogni lunedì e alle 17:00 di ogni mercoledì. Puoi vivere un’esistenza così programmata da essere certo di non andare incontro a sorprese.

Succede quando vivi nella tua comfort zone sai sempre cosa mangi, dove vai, chi incontri e quali esperienze vivi ogni singolo giorno. Con il calendario in una mano e l’immancabile smartphone nell’altra, per poterti segnare le solite cose da fare e rifare all’infinito.

Volendo, puoi programmare qualsiasi cosa. Puoi persino programmare quando fare l’amore con il tuo partner. Dovete solo decidere una sera a settimana che, caschi il mondo, si fa sesso. Così vi togliete il pensiero.

Puoi vivere e viaggiare in questo modo: programmando, pianificando e organizzando tutto nei minimi dettagli.

Così non ci saranno mai fastidiose sorprese nella tua vita. Non ci saranno mai rischi, cambi di rotta, colpi di testa, improvvisazioni, episodi anomali e situazioni inaspettate. Tutto come da copione, per filo e per segno.

Ma questa non è l’unica strada, né tanto meno quella giusta per tutti.

Puoi anche vivere e viaggiare senza pianificazioni, rigidi schemi e regole auto-imposte.

Puoi anche perderti. Perderti completamente.

Ci hai mai provato? Ti consiglio di farlo ogni tanto, anche se all’inizio fa paura, perché ci hanno sempre insegnato che devi temere tutto ciò che non conosci alla perfezione.

Ti hanno detto che l’ignoto, il diverso e il nuovo sono pericolosi e tu ci hai creduto, impostando la tua vita sui binari delle certezze, delle abitudini e delle idee subite passivamente.

Ma prova a perderti ogni tanto. Potrebbe succederti ciò che è successo a me: potresti scoprire che le coordinate della tua felicità si trovano fuori dalla tua comfort zone.

Prova a perderti e lasciati trasportare dal vento della vita. A volte ti porterà al caldo e a volte al freddo, a volte ti farà volare alto, a volte ti farà schiantare. Ma è proprio così che ti farà vedere tutte le sfumature di questo meraviglioso mondo e di questa cosa bellissima che si chiama umanità.

Prova a perderti.

Non organizzare tutta la tua settimana. Non organizzare nemmeno la tua giornata. Esci di casa e scopri cosa ha in serbo per te l’Universo. E se non credi che ci sia un filo che ci lega tutti quanti o un qualcosa di più grande, perditi lo stesso: vale sempre la pena di scoprire cosa si trova fuori dal percorso battuto che sei abituato a percorrere con il pilota automatico.

Perditi e prova a dire di sì. Alle opportunità che non avevi pianificato di cogliere e alle persone che non avevi immaginato di incontrare.

Perditi quando viaggi.

Come scrivo nel mio libro, “tutto si basava sull’idea di perdersi:

“Muoversi senza una meta precisa, esplorare senza un piano preciso, interagire con le persone che il destino piazza sulla tua strada. Qualcuno potrebbe dire che in questo modo rischi di incorrere in pericoli, ed è vero, ma rischi anche di scoprire la vera essenza di un luogo e fare esperienze straordinarie. Il gioco vale la candela“.

Perditi negli occhi di una persona che non hai mai visto prima, perditi in usanze e tradizioni millenarie, perditi in profumi, colori, parole e sapori completamente sconosciuti.

Non hai bisogno di una guida per scoprire un posto. Anzi, se vuoi scoprirlo davvero, dovresti vagare senza meta in quel posto, facendoti portare dal caso o dal destino in luoghi che ti resteranno per sempre nel cuore.

Nella vita e in viaggio, togliti l’orologio dal polso, spegni lo smartphone e perditi. 

Succederanno tante cose incredibili. E forse sarà proprio perdendoti che troverai le risposte che cercavi invano nella routine.

Forse è proprio ribaltando i tavoli, strappando le “to-do list”, gettando via i calendari e togliendoti l’orologio dal polso che capirai tutto ciò che nell’ordine di una vita banale e iper-programmata non sei mai riuscito a capire.

Forse ti renderai conto che non siamo qui per sopravvivere dentro una comfort zone, ma siamo qui per vivere.

Non è vita se ogni tanto non ti perdi.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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