La prima volta che ho compreso l’importanza del tempo è stato durante il mio primo (e unico) anno di università. Ricordo che per raggiungere l’università ci mettevo un’ora all’andata e un’ora al ritorno, in automobile.
Come racconto nel mio libro, ogni giorno, quando mi ritrovavo come un animale in gabbia dentro la mia minuscola utilitaria, circondato da automobili, cemento, traffico infernale e facce incazzate, avevo due possibilità: alzare il volume della musica per provare a coprire i miei pensieri.
Oppure, semplicemente, assecondarli e iniziare a riflettere sulle cose della vita, sul mio percorso e sull’insoddisfazione e l’infelicità che contraddistinguevano ogni mia giornata.
Scelsi la seconda strada, perché sapevo che, per quanto scomode, certe domande andavano affrontate il prima possibile. Avevo un problema: non ero felice. Ed era inutile continuare a rimandare: dovevo trovare una soluzione.
Non volevo essere giusto, volevo essere felice
Fu proprio durante una di quelle mattinate tutte uguali e grigie, quelle che chiunque abiti in una grande città del nord Italia conosce bene, che iniziai a ragionare sul valore del tempo. In quel periodo avevo infatti sviluppato un curioso tic: guardavo continuamente l’ora. Una mattina, fermo al semaforo, guardai per l’ennesima volta il mio orologio e compresi il motivo di quel gesto: una parte di me stava cercando di dirmi che stavo sprecando il mio tempo.
Nel mio libro “Le coordinate della felicità“, scrivo:
E quando addirittura osavo mettere in dubbio la validità del modello di vita occidentale, quello
frenetico, freddo e limitante che adottano milioni di persone ogni singolo giorno, mi sentivo dire di lasciar
perdere con quelle “paranoie”. Qualcuno mi consigliò persino di andare dallo psicologo, perché “a vent’anni devi solo goderti la vita”. Io a godermi quella vita non ci riuscivo. Mi sembrava di sprecare il mio tempo e questa sensazione mi angosciava terribilmente. Non riuscivo a perdonarmi, volevo giornate memorabili e ricche di emozioni. Non mi interessava essere giusto, volevo essere felice.
Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo
Negli anni a venire avrei trovato il modo di ragionare più profondamente sul tema della valorizzazione del mio tempo. Prima in Canada, tornando a casa stravolto da un lavoro che pagava bene ma distruggeva la mia idea di felicità, e poi in Asia, vagando per terre antiche e ricche di spiritualità, dove è molto facile dedicarsi all’introspezione.
Ciò che ho capito, alla fine, è molto semplice: il tempo è il bene più prezioso che abbiamo. Più dei soldi, più degli oggetti, più di un buon lavoro. Ne ho parlato approfonditamente in questo articolo ma il succo del discorso è che ognuno di noi dovrebbe fare qualsiasi cosa per valorizzare il proprio tempo.
Fare ogni giorno qualcosa che ci renda felici e renda felici le persone a noi care, ad esempio. Oppure assumersi dei rischi per provare a costruirsi una vita diversa e soddisfacente. O ancora, mollare tutto per viaggiare per il mondo, senza un piano, senza pensare al futuro ma solo ad essere felici, qui e ora.
Trovare la scintilla della felicità
Attraverso il mio blog mi sono reso conto che il problema di molti non è capire cosa vorrebbero fare delle loro vite ma trovare il coraggio di ribellarsi e mettere in atto un grande cambiamento personale. Ciò che manca alla maggior parte delle persone non sono i soldi o le idee ma la scintilla che accenda la fiamma.
Come ho scritto in un altro articolo, tanti passano una vita intera ad aspettare che arrivi quel momento. Spesso ha le sembianze della morte o qualcosa di molto tragico, perché spesso solo di fronte a qualcosa di sconvolgente si trova la forza di cambiare.
Ma vuoi davvero aspettare che succeda qualcosa di brutto per iniziare a seguire le coordinate della tua felicità?
Te lo assicuro: è una pessima idea. Parti invece dall’immagine che vedrai tra poco per trovare la forza di iniziare subito la tua rivoluzione personale.
Una vita di 80 anni in un’immagine
Per qualche assurda ragione, noi esseri umani crediamo di essere immortali e di avere tutto il tempo del mondo davanti a noi. Così rimandiamo tutto ciò che conta davvero, in primis la nostra felicità, rendendoci conto dell’errore solo quando è troppo tardi.
La verità è che il nostro tempo su questa terra è limitato. Se ancora non te ne sei accorto, guarda attentamente questa immagine:
Rappresenta la vita di un essere umano in Occidente. L’aspettativa media in Italia è di circa 82 anni e ognuno di questi pallini bianchi rappresenta un anno di vita di una persona che vive per 80 anni. Ora guarda nuovamente l’immagine: non sono tanti, vero? Forse il tempo è davvero il bene più importante che abbiamo…
Quanti anni di libertà hai a disposizione?
Ora guarda l’immagine qua sotto:
- Gli anni da 0 a 3 (colore nero) sono quelli in cui non hai ricordi.
- Gli anni da 4 a 18 (colore giallo) sono quelli in cui inizi ad essere consapevole delle cose della vita ma non hai grandi possibilità di scelta, dovrai quasi sempre fare quello che ti diranno gli altri e non sarai libero di vivere come vorresti.
- Gli anni da 70 a 80 (colore grigio) sono quelli in cui non hai più il pieno controllo della tua vita, gli acciacchi si fanno sentire e sei ogni giorno più limitato (ci sono eccezioni ovviamente, ma sono compensate dal fatto che molti neanche ci arrivano a quell’età).
Come vedi, hai all’incirca 50 anni in cui sei nel pieno possesso delle tue forze e con la possibilità di scegliere come vivere. Sembra un sacco di tempo, ma sono solo 50 pallini ed è probabile che tu, come me, ne abbia già consumati diversi.
Per intenderci, se hai 30 anni questo è il tempo che hai a disposizione:
Se hai 40 anni, questo è il tuo tempo a disposizione:
Se hai 50 anni la situazione è questa:
Se non sei felice, cambia
Ognuno di quei pallini rappresenta un anno della tua vita. Potresti dire che ogni singolo anno è molto lungo, ma pensaci: un anno passa molto in fretta. Ti sembra ieri che finivi la scuola e ora hai già più di 30 anni. Molte persone provano questa sensazione.
Nessuno ti dice mai quanto sia prezioso e limitato il tuo tempo. Al contrario, ti dicono che è giusto consumare oggetti e relazioni, vivere per lavorare in attesa della pensione. Per convincerti, ti fanno credere che ognuno di noi abbia tutto il tempo che vuole per fare ciò che gli piace.
Si parla mai della morte in questi termini in televisione o sul web? È un argomento tabù, ma il solo pensarci potrebbe rappresentare quella fiamma necessaria per mettere in atto un grande cambiamento. Pensare che il tuo tempo è destinato ad esaurirsi potrebbe essere proprio ciò di cui hai bisogno per svegliarti e riprendere in mano la tua vita.
Ti faccio un altro esempio. Se scegli un percorso di vita tradizionale in Italia, andrai in pensione all’incirca a 67 anni se hai versato contributi per almeno 20 anni, altrimenti dopo 42 anni di lavoro in regola (q-u-a-r-a-n-t-a-d-u-e).
Se anche tu, come milioni di italiani, hai scelto superficialmente il tuo lavoro, pensando che sia solo un modo di guadagnarti da vivere, significa che ogni mattina ti svegli giù di morale, senza forze e con una domanda in testa: “Ma chi me lo fa fare?” Eppure lo fai lo stesso, perché in fondo pensi di avere tutto il tempo che vuoi per cambiare, più avanti…
Non è detto che tu abbia questo privilegio e se anche dovessi vivere fino a 80 anni, guarda quanto è invasivo nella tua vita il lavoro che tanto detesti:
I pallini rossi rappresentano i 42 anni di contributi che dovrai versare lavorando. I pallini verdi rappresentano gli anni della pensione (ne ho inseriti due anche dopo il liceo nel caso in cui ti sia preso un periodo per viaggiare; puoi anche aggiungerli a quelli della pensione se hai lavorato fin dall’inizio).
Come vedi, se odi il tuo lavoro ma fai finta di niente, passi più di metà degli anni della tua vita a fare qualcosa che ti rende infelice. Togli i primi 18 anni della tua vita in cui non sei propriamente libero e togli gli ultimi 10 perché non avrai le forze per fare ciò che vuoi: ti rimangono circa dieci anni per vivere come vuoi. Su ottanta!
La soluzione? Trova un lavoro che ti appassiona oppure trova un lavoro che ti dia la possibilità di vivere liberamente (come ho fatto io).
Vivi la tua vita secondo le tue regole
Non ho scritto questo articolo per metterti l’ansia ma per spronarti a valorizzare il tuo tempo. Voglio farti capire che se non sei felice dovresti cambiare. I pregiudizi, la paura di deludere gli altri, l’ossessione delle aspettative fissate dalla società si volatilizzano quando capisci che non ci sarai per sempre. Gli ostacoli che un tempo ti sembravano insormontabili diventano sassolini quando capisci che un domani non avrai più tempo.
Vedi quei pallini? Non permettere ad altri di riempirli. Prenditi dei rischi, buttati verso orizzonti inesplorati, provaci. Hai presente le storie che racconto qui sul mio blog di persone che mollano tutto per vivere e viaggiare in un van? Forse non sono incoscienti o pazzi come li dipingono in molti… forse sono soltanto persone che hanno compreso che il loro tempo su questa terra è limitato e vogliono godersi la vita senza pensare a una pensione che magari nemmeno esisterà.
E chissà, magari dopo aver finito di leggere questo articolo, inizierai anche tu la tua rivoluzione persona. Quella che ti porterà a nuotare controcorrente per seguire le coordinate della tua felicità e valorizzare al massimo ogni anno, ogni mese, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e ogni secondo di questa storia meravigliosa che è la tua vita.