Un metodo semplice ma potente per non perdere mai di vista i propri sogni

Photo by Tyler Nix

Ho sentito per la prima volta il termine “bucket list” quando ero un adolescente. È una lista di cose da fare nella vita prima di compiere una certa età o, semplicemente, prima di morire. All’epoca non mi colpì particolarmente, mi sembrava qualcosa di cui potevo benissimo fare a meno.

Poi mi diplomai, mi ritrovai per qualche settimana completamente libero dalle responsabilità (una sensazione meravigliosa) e in quegli irripetibili giorni di assoluta pace interiore mi ritrovai a pensare a quella strana lista dei sogni da realizzare.

Per la prima volta avevo la possibilità di scegliere cosa fare della mia vita senza le imposizioni di genitori o professori. Ero libero ma oltre all’euforia di questa situazione sentivo anche la necessità di iniziare a valorizzare il mio tempo. Avevo 19 anni e non volevo sprecare anni preziosi seguendo il percorso sbagliato, per poi ritrovarmi a 30 anni a guardarmi indietro e chiedermi: “Ma com’è possibile che il tempo sia passato così in fretta? Mi sembra ieri che mi diplomavo!

Mi resi conto che una buona soluzione per evitare di perdere di vista i miei sogni fosse creare una bucket list. Una sorta di mappa da tirare fuori di tanto in tanto per assicurarmi di non aver perso di vista le coordinate della mia felicità. Ne scrivo proprio nel mio libro in riferimento a un desiderio che avevo e che per quanto potesse sembrare sciocco e insensato, per me era importante.

Nuotare nei tre principali oceani prima di compiere 30 anni

Ho sempre amato Torino d’estate, quando si svuota di persone ma si anima di colore. Le giornate sono lunghe, c’è poco traffico e si può camminare in lungo e in largo osservando particolari difficili da apprezzare nel caos che caratterizza il resto dell’anno.

In quel periodo avevo preso la buona abitudine di andare a rilassarmi nei parchi della città. Mi mettevo da qualche parte, solo e tranquillo, tiravo fuori il mio diario e scrivevo tutto ciò che mi passava per la testa. Ricordo bene che una mattina mi trovavo in un prato enorme e verdissimo poco lontano da casa. Era presto ed essendo luglio inoltrato non c’era davvero nessuno in giro. Nel cielo splendeva un bel sole e, per qualche strana ragione, mi ritrovai a ragionare sulla mia vita, sul mio futuro. Un pensiero tirò l’altro e a un certo punto decisi di scrivere una lista di cose da fare prima dei trent’anni. Non so come mi venne in mente, ma tra le tante voci ce n’era una che diceva: “Nuotare nei tre principali oceani: Atlantico, Indiano e Pacifico”. Era una delle cose che volevo fare prima di compiere trent’anni e in Canada, quando di anni ne avevo ventitré, completai quella piccola grande missione di vita.

(tratto dal capitolo “Prima dei trent’anni” del mio libro “Le Coordinate della Felicità“)

Vivere on the road e svegliarsi ogni giorno con un orizzonte diverso

Recentemente sono riuscito a completare un’altra attività sulla mia personalissima bucket list. Da sempre volevo provare un’esperienza on the road, non solo di viaggio ma anche di vita. Ne provai una in Australia, ma era nata dalla necessità di passare da un punto A a un punto B. Ciò che desideravo era qualcosa di diverso: un viaggio senza limiti di tempo o destinazione finale già stabilita.

Quest’estate, quando io e la mia fidanzata siamo tornati da Bali (dove viviamo per una parte dell’anno), abbiamo sentito il desiderio di esplorare l’Europa, quel continente dove siamo nati ma che per un motivo o per un altro non abbiamo mai conosciuto personalmente.

Ragionando sul modo più efficace di visitare l’Europa continuando a vivere una vita minimalista e da nomadi digitali (entrambi lavoriamo in remoto, ne parlo in questo articolo), è rispuntata fuori quella bucket list scritta quasi dieci anni fa.

Sulla lista delle cose da fare prima di compiere 30 anni c’era:

Vivere per un periodo della mia vita on the road e svegliarmi ogni giorno con un orizzonte diverso.

Da lì, l’illuminazione: perché non girare l’Europa on the road? Perché non partire dall’Italia e girovagare per varie nazioni senza avere un itinerario preciso? Abbiamo cercato il mezzo giusto per farlo, finché non ci siamo imbattuti in un camper del 1983. Vecchio, da rimettere in sesto, ma perfetto per ciò che volevamo fare.

Ce ne siamo innamorati subito e abbiamo trascorso gli ultimi mesi a lavorarci su, eliminando il superfluo e installando ciò che ci sarebbe davvero servito (ad esempio, i pannelli solari). Poi, una volta pronto, siamo partiti. Lui si chiama Bruto ed è la nostra casa su ruote:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Gianluca Gotto (@gianluca.gotto) in data:

L’importanza di avere una bucket list

Perché ti ho raccontato tutto questo? Per dimostrarti l’importanza di avere una bucket list.

Può sembrare una stupidaggine ma ti assicuro che è davvero un ottimo modo per non perdere di vista ciò che ti rende felice, soprattutto di questi tempi. Ogni giorno siamo bombardati di informazioni e stimoli sensoriali che finiscono per sovraccaricare la nostra mente portandoci in uno stato di grande confusione.

La comfort zone, poi, fa il resto: ci assopiamo una vita sicura e senza rischi, dove tutto è sempre uguale. Andiamo avanti con il pilota automatico e pian piano dimentichiamo tutto ciò che secondo l’opinione comune non è “normale” o “giusto“, specialmente i nostri sogni.

Concretamente una bucket list non è altro che una serie di parole su un foglio bianco ma su un piano emotivo è molto di più. Quando la tiri fuori e leggi ciò che un tempo ti faceva battere il cuore e sognare, puoi fare un bilancio della tua felicità: quante cose hai realizzato? Quante potrai ancora realizzare? Quante sono ormai impossibili da compiere?

Una semplice “lista di cose da fare prima di morire” è una sorta di bussola che dovresti sempre avere con te.

In una vita dove tutti di dicono sempre cosa dovresti fare, come dovresti apparire e quali sono le scelte migliori che dovresti prendere, rileggere di tanto in tanto quelle parole può avere l’effetto di un pugno nello stomaco (se ti renderai conto di poter eliminare solo pochissime cose dalla tua lista) oppure potrebbe darti una piacevole sensazione di pace e gratitudine (se molte cose le hai effettivamente realizzate).

Se vuoi cambiare vita oppure hai la sensazione che il tempo, il bene più prezioso che hai, stia passando troppo velocemente senza lasciare il segno, scrivi una bucket list: ti indicherà sempre qual è la direzione della tua felicità.

Seguimi su Instagram Facebook YouTube

Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

Potrebbe interessarti anche...

Most Popular