Dedicato a chi ha fallito più volte nella vita

Photo by Stefan Stefancik

Solitamente quando viene raccontata la storia di una persona di successo, ci si sofferma solo ed esclusivamente sui suoi successi. Se è uno sportivo si parla dei trofei che ha vinto e dei momenti migliori della sua carriera, se è un imprenditore ci si concentra sui numeri del fatturato della sua azienda, se è un attore si fa l’elenco dei premi che ha ricevuto o per i quali è stato candidato.

Ma sono solo le vittorie a determinare il successo di una persona? In una società come la nostra, iper-competitiva ed ego-centrica, tendiamo a credere che il successo appartenga a chi vince e il fallimento vada attribuito esclusivamente a chi perde.

In realtà, come non puoi giudicare un viaggio soltanto dalla destinazione, non puoi giudicare il percorso di vita di una persona solo dai successi che ha ottenuto. Anzi, spesso il reale valore si trova proprio nei fallimenti.

Questo articolo è dedicato a te. A tutte le volte che ti hanno spezzato il cuore, a tutte le volte in cui i tuoi sogni sono andati in fumo, a tutte le volte in cui ti sei ritrovato con le tasche vuote e con la paura di non potercela fare.

Forse non lo sai ancora, ma da ognuno di questi fallimenti puoi apprendere le lezioni più preziose della tua vita.

L’importanza di non essere “result oriented”

I sorrisi, le braccia alzate al cielo e le celebrazioni raccontano solo una piccola parte della storia, spesso la meno significativa. Sono la punta dell’iceberg. Tutto ciò che si trova prima di quel momento ha un significato prezioso, necessario per dare un senso anche alla vittoria finale.

Giudichiamo noi stessi e gli altri in base ai risultati, senza prendere in considerazione il percorso che ha portato a tali risultati. Ma questo modo di ragionare può essere considerato corretto?

Prendiamo l’esempio di una maratona: il primo classificato è un atleta che fin da quando era bambino è stato seguito da un team di esperti, ha ricevuto supporto costante da parte di nutrizionisti e allenatori e ha avuto a disposizione strutture all’avanguardia in cui allenarsi. Si è iscritto a questo piccolo evento per allenarsi e l’ha vinto, come da previsione.

Il 27° classificato, invece, è un ragazzo cresciuto in un villaggio in mezzo al nulla, che ha corso per i primi quindici anni della sua vita senza avere nemmeno le scarpe. Dopo anni di sacrifici è riuscito a iscriversi a una maratona e ha chiuso tra i primi 30 piangendo per la gioia.

Se ragioniamo solo in base ai risultati, il risultato del primo classificato vale più di quello del 27° classificato. Ma è davvero così semplice?

Il risultato finale è come l’ultima pagina di un libro

Lo stesso discorso si applica anche alla tua vita: non considerare solo dove sei arrivato, considera anche come ci sei arrivato. Non essere troppo severo con te stesso se non sei dove avresti voluto, perché magari hai dovuto superare molte più difficoltà rispetto agli altri. E non credere di essere stato il più bravo di tutti solo perché sei il primo: magari hai avuto un percorso più facile rispetto a chi ti sei messo alle spalle.

I risultati sono come l’ultima pagina di un libro: senza aver letto le pagine precedenti valgono ben poco.

Impara dai tuoi errori, mostrano cosa ti rende felice

Spesso la nostra mente tende a dimenticare gli episodi negativi. È un modo per proteggerci da ciò che ci fa stare male. In questo modo abbiamo ricordi molto vaghi e confusionari dei nostri fallimenti, perché non li tiriamo mai fuori dai cassetti della memoria.

Inoltre c’è una tendenza diffusa a vergognarsi profondamente di aver fallito, un altro aspetto che ci spinge a relegare i nostri errori in una piccola zona della nostra mente dove non vogliamo in alcun modo ritrovarci.

Eppure gli errori sono una scuola preziosa. Niente ti educa meglio dei tuoi errori, perché sono tuoi. Gli errori dicono tantissimo su di te, dicono quali erano le tue intenzioni, quali erano i tuoi sogni, cosa ti piaceva e cosa non ti piaceva della tua vita. Se li osservi in un certo modo, gli errori e i fallimenti indicano le coordinate della tua felicità.

Magari ti sei iscritto all’università e poi l’hai lasciata. Invece di cancellare quel ricordo dalla tua mente, pensaci ogni tanto: ti aiuterà a evitare di commettere lo stesso errore, ma soprattutto rivivere le sensazioni che provavi all’epoca ti ricorderà perché non eri felice di aver preso quella decisione. Così sarà più facile prendere la decisione giusta la prossima volta.

Non avere paura di tornare indietro con la memoria a quei momenti che ti fanno soffrire. Versa lacrime e prendi appunti: i tuoi fallimenti ti aiuteranno moltissimo a trovare la giusta direzione da dare alla tua nuova vita.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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