Nessun essere umano è infallibile. Chiunque, anche la persona più colta o quella di maggior successo, ha commesso e commetterà errori più o meno grandi. Il fatto che la perfezione non ci appartenga è una verità sotto gli occhi di tutti, eppure il mondo è pieno di persone convinte di essere infallibili.
Una caratteristica che si manifesta soprattutto attraverso un comportamento molto diffuso: la convinzione di avere sempre ragione.
Perché è così difficile avere una conversazione
In realtà, proprio perché siamo destinati a fallire in quanto esseri umani, non esiste una singola persona che possa dire di avere sempre ragione. Pochi lo ammettono pubblicamente, ma sono in molti a pensarlo.
Lo si può notare facilmente dal modo in cui tante persone si pongono nei confronti degli altri o da come partecipano a una discussione: con supponenza, malcelata arroganza e soprattutto con una serie di pregiudizi spesso infondati che però vengono spacciati come verità assolute.
Ecco perché è così difficile avere una conversazione al giorno d’oggi: ci sono troppi pregiudizi, di ogni tipo. Così una conversazione non può nemmeno nascere, perché parte da basi inesistenti. Non può esserci uno scambio di idee e punti di vista se il tuo interlocutore si è trincerato nelle convinzioni e non fa altro che provare a convincerti del fatto che la ragione sia dalla sua parte.
La bellezza di parlare con i viaggiatori
Ovviamente non tutte le persone sono così ma come scrivo nel mio libro “Le coordinate della felicità“, se al giorno d’oggi vuoi avere una conversazione profonda, senza fastidiosi paletti e preconcetti e basata su uno scambio aperto di opinioni, dovresti parlare con i viaggiatori.
Perché spesso (non sempre ovviamente, è bene non generalizzare) si tratta di persone che proprio grazie al viaggio sono riuscite a capire che non esiste un modo giusto di vivere e pensare. Viaggiare ci insegna che la bellezza di questo mondo è nella diversità e di conseguenza il valore di una conversazione risiede nella varietà delle opinioni.
Ma soprattutto, viaggiare ti mostra quanto sia difficile, se non impossibile, riuscire a crescere come persona se non ci si libera prima dei pregiudizi. Lo stesso insegnamento contenuto in un’antica metafora buddhista.
La metafora buddhista della tazza di tè
Questo interessante racconto buddhista spiega bene l’importanza di liberarsi di tutte le convinzioni infondate se si vuole crescere come individui e diventare persone migliori. Non c’è verso di imparare nulla di nuovo se prima non si svuota la “tazzina di tè” che abbiamo in testa.
Un giorno un professore universitario giunse a casa di un maestro zen. Si presentò elencando i suoi titoli di studio e mostrandogli tutti i certificati ottenuti in anni e anni di studio. Disse di essere uno dei massimi luminari del paese, di avere un sapere sconfinato. Dopo questa presentazione, spiegò al maestro zen il motivo della sua visita: “Voglio conoscere i segreti della saggezza zen”.
Il maestro lo invitò a sedersi per bere un tè. Quando il professore si sedette, il maestro versò il tè nella sua tazza e continuò a versarlo anche quando iniziò a strabordare. Il tè si rovesciò su tutto il tavolo e quando iniziò cadere per terra, il professore trovò finalmente il coraggio di dire al maestro zen: “Maestro, la tazza è piena. Perché continua a versare il tè?”
A quel punto il maestro si fermò, guardò negli occhi il professore e gli disse: “Lei è esattamente come questa tazza. È arrivato qui colmo di opinioni e pregiudizi. Mi chiede di poter imparare i segreti della saggezza zen ma finché non svuoterà la sua testa dai pregiudizi non potrà imparare niente di nuovo, tanto meno la saggezza zen”.
Questa e altre storie zen nel mio libro “Succede sempre qualcosa di meraviglioso”
Leggere e viaggiare per “svuotare la tazzina”
Come si svuota la tazza di tè stracolma e strabordante che è la nostra mente? Ci sono tanti modi per farlo, ma personalmente ne consiglio sempre due.
Il primo è leggere, perché leggere ha il potere di abbattere i muri che le situazioni della vita e le persone intorno a te hanno costruito dentro la tua testa. Leggere ha il potere di mostrarti la varietà infinita di punti di vista e insegnarti quindi che non ne esiste uno sempre giusto.
L’altro modo per svuotare la tazzina è viaggiare, perché viaggiare ha il potere svuotare la tua testa dai pregiudizi. Parti con mille convinzioni e torni pensando che tutto ciò che davi per scontato può essere messo in discussione. Ad esempio, magari avevi certe convinzioni su una certa parte del mondo, che sono state spazzate via quando hai viaggiato per quelle terre e hai parlato con le persone che le abitano.
Viaggiare è l’antidoto a ogni tipo di pregiudizio, in primis quelli derivanti dal razzismo che purtroppo sta dilagando sempre di più nella nostra società. Viaggiare in modo consapevole ti libera la mente e ti consente, quindi, di iniziare un vero percorso di crescita personale verso una versione migliore di te.