La teoria della doccia fredda: se impari a sfidarti, impari a vivere davvero

Ci sono piccoli gesti della nostra vita quotidiana che diamo per scontato. Gesti automatici, a cui non pensiamo ma che ripetiamo giorno dopo giorno per forza di abitudine.

Preparare il caffè appena svegli, ad esempio. Oppure accedere all’app di Facebook o Instagram sul cellulare. O ancora, entrare dentro la doccia e aprire l’acqua calda.

Sono abitudini così consolidate da non richiedere altro che lo sforzo minimo. Ma queste attività sono accomunate anche da altre caratteristiche: sono facili, banali e non ci costringono a prendere una decisione.

Sono piacevoli, tutto sommato. Se le svolgiamo è proprio perché ci piace farlo. Ci piace bere il caffè appena svegli, ci piace rilassarci mentre guardiamo cosa succede sui social network, ci piace farci una doccia calda.

Crediamo che queste attività ci facciano stare bene, perché in realtà non abbiamo mai scelto consapevolmente di portarle avanti. Essendo sicure e prive di rischi, ed essendo adottate dalla maggior parte delle persone. non c’è motivo per non farle entrare anche nella nostra vita.

Perché la comfort zone non è più confortevole

Questo modo di ragionare privo di consapevolezza è ciò che ti porta a vivere dentro la bolla della comfort zone. La tua vita diventa governata da un insieme di abitudini e certezze che lentamente ti spengono, perché non ti costringono mai a metterti alla prova. Sono tutte operazioni così ripetitive e semplici (spesso non sono né piacevoli né spiacevoli) da farti entrare dentro uno stato di tepore mentale che addormenta anche il tuo spirito avventuroso.

La comfort zone ha i suoi lati positivi: ti fa sentire al sicuro, preserva il tuo corpo e la tua mente e spesso è ciò che ti fa sentire a casa. Non è possibile vivere sempre fuori dalla comfort zone: anche i predatori più feroci in natura tendono a cercare situazioni di tranquillità e assenza di pericoli in cui rifugiarsi.

Ma la differenza tra noi è loro sta nel fatto che gli animali possono farlo solo dopo aver soddisfatto i loro bisogni primari.

Noi esseri umani occidentali non dobbiamo più procurarci il cibo con cui sopravvivere, né dobbiamo essere costantemente all’erta per scampare ai pericoli che abbiamo intorno. Le nostre vite sono relativamente facili al giorno d’oggi, ed è proprio questo il motivo per cui, per noi che siamo nati in questa parte del mondo, la comfort zone rischia di diventare un ostacolo alla piena realizzazione personale: se non alterniamo momenti di comfort e spensieratezza a momenti in cui dobbiamo prendere decisioni difficili e metterci alla prova, finiamo per deprimerci e sentirci inutili.

La vita ci sembra sempre uguale, non c’è mai niente di nuovo, né esiste qualcosa che riesca in qualche modo a sorprenderci. Non dovendo mai rischiare, siamo incapaci di giudicare il nostro valore e il valore delle nostre scelte. Viviamo di non scelte, in uno stato di perenne apatia e indecisione. Diventiamo anonimi e poi, magari, un giorno ci guardiamo allo specchio e ci chiediamo dove sia finita quella persona che un tempo scoppiava di vita e aveva mille sogni.

Ci sono tanti modi per uscire dalla comfort zone

Come spiego nel mio libro, ci sono molti modi per uscire dalla propria comfort zone e il migliore che conosco è viaggiare, perché quando sei lontano da casa e sei immerso in situazioni, culture e luoghi nuovi e sconosciuti, ti ritrovi per forza di cose catapultato fuori da quella bolla che si basa su azioni ripetitive e situazioni che conosci alla perfezione.

Ma viaggiare non è l’unico. Ci sono molti modi per uscire dalla comfort zone pur restando a casa. Anzi, ce n’è una quantità infinita, perché ogni volta che penserai a qualcosa che ti mette a disagio avrai subito trovato un’attività in grado di metterti alla prova.

Hai presente quei piccoli gesti di cui parlavo all’inizio dell’articolo? Un ottimo modo per uscire dalla tua comfort zone è smettere di compierli. Importi di rompere quel flusso abitudinario che ti assopisce e non ti fa nemmeno ricordare ciò che stai facendo. È quella che chiamo “La teoria della doccia fredda“.

L’ostacolo tra te e i tuoi sogni è quel maledetto passo indietro

L’anno scorso stavo viaggiando in Malesia e quando arrivai a Kuala Lumpur soggiornai in uno degli ostelli più belli in cui sia mai stato. Nella sala comune c’erano sempre persone con cui chiacchierare e un giorno scambiai qualche parola con un ragazzo che era lì in transito, con la sua fidanzata. Stava leggendo un libro sul suo Kindle che trattava il tema della comfort zone in maniera decisamente rivoluzionaria.

Il titolo è “The Flinch” ed esiste solo in lingua inglese (e in formato digitale). È un breve saggio nel quale l’autore (Julien Smith) affronta il tema del “pericolo” in modo molto diverso da ciò a cui siamo abituati: invece di considerare ciò che è pericoloso come qualcosa da tenere lontano, sostiene che affrontare il pericolo sia la motivazione più forte per costruirci una vita piena e realizzata.

“Flinch” in inglese significa “indietreggiare” e secondo questa teoria l’insoddisfazione di molte persone deriva proprio da quel passo indietro che facciamo ogni singolo giorno di fronte a tutto ciò che è ignoto o ci mette a disagio.

Il nostro istinto di sopravvivenza, infatti, ci sprona continuamente a prendere la decisione più sicura per la nostra incolumità e visto che il nostro istinto di sopravvivenza è pigro, cerca sempre la strada più facile.

The Flinch

Invece di portarci ad analizzare per bene ogni situazione, si limita a dirci di non cambiare mai. Ci porta a credere che il cambiamento sia fastidioso, rischioso e controproducente, così ci trasforma in individui che fanno sempre le stesse cose, vedono sempre le stesse persone, vanno a mangiare sempre nei soliti locali e via discorrendo.

L’autore del libro pone una domanda provocatoria e dà una risposta inaspettata: sai qual è l’ostacolo più grande tra te e i tuoi sogni? Non è la mancanza di abilità o competenze, ma è il “Flinch”, questo nostro continuo indietreggiare per paura di affrontare ciò che non conosciamo.

Sono tutti quei momenti in cui non troviamo la forza di fare qualcosa che ci mette a disagio e ci costringerebbe quindi a uscire dalla nostra comfort zone.

Come si scappa a queste entità che abbiamo nella nostra testa e che ci raccomanda sempre di non rischiare? In un modo semplice e adatto a chiunque: buttandosi, ogni giorno, in situazioni nuove e di apparente difficoltà.

È un concetto di cui avevo già letto in passato e ho trattato anche nel mio libro “Le coordinate della felicità“: è difficile essere felici quando non hai nulla per cui combattere. È difficile essere felice quando ti senti arrivato e senti di aver tutto. Parte della felicità è nel percorso, nel viaggio senza una destinazione prestabilita.

La teoria della doccia fredda

Perché mai una persona sana di mente dovrebbe svegliarsi al mattino, uscire dal letto caldo e buttarsi sotto l’acqua gelida? Perché questo significa imporsi di uscire dalla comfort zone.

L’acqua fredda è il classico “pericolo” che il nostro istinto di sopravvivenza ci spinge ad evitare. È un pericolo piccolo e insignificante, ma è una novità che interrompe la routine, quindi una parte della nostra mente ci spinge a temerlo.

È piacevole farsi una doccia gelida? No, ma è utile se (come me) credi che tutta la realtà si basi sul dualismo tra gli opposti, sul concetto di Yin e Yang. Così come non c’è giorno senza notte, non c’è piacere senza dolore e non c’è felicità senza infelicità. Noi esseri umani tendiamo a volere solo ciò che è facile e piacevole, rifiutando il resto. Ma quel “resto” è parte integrante del processo di una vita vissuta a pieno.

Rompere questo modo di ragionare, fermare questo processo di paura, sopravvivenza e ricerca ossessiva della comfort zone, può condurti a risultati incredibili in termini di sicurezza in te stesso, benessere psico-fisico e anche felicità.

La doccia gelida è solo un esempio, anzi, è quasi una metafora di qualcosa di molto più grande e importante.

L’istinto di sopravvivenza genera paure infondate

Immagina di alzarti e aprire l’acqua fredda. Senti che scorre, la vedi e sai che buttarti sotto quel getto significa soffrire, almeno un po’. In quel momento, mentre attendi, sei teso e agitato. Ti chiedi chi te lo faccia fare. Sei insicuro.

Ti senti come quando a scuola sapevi che dopo la persona interrogata in quel momento toccava a te. Percepivi un mix di sensazioni spiacevoli riguardo il tuo immediato futuro e avresti voluto scappare e chiuderti nella tua comfort zone, dove non ci sono difficoltà… ma alla fine venivi interrogato e dopo, indipendentemente dal voto, tutta quella paura ti sembrava assolutamente stupida.

Molte persone in tutto il mondo hanno sposato la Teoria della doccia fredda e almeno una volta al giorno, spesso senza programmarlo, si lavano con l’acqua gelida. Lo fanno perché provando il disagio che ne consegue, imparano che spesso quello che ci spaventa non è così terribile come sembra.

È sempre il solito istinto di sopravvivenza che ingigantisce tutto e ci porta a non cambiare mai. Se ti fai la doccia fredda ogni mattina per un anno intero, arriverai al punto di considerare quell’attività come abitudinaria e confortevole e magari ti farà paura l’idea di una doccia bollente.

Siamo noi a scegliere se essere felici o no

La Teoria della doccia fredda dimostra qualcosa a cui non pensiamo mai nella frenesia delle nostre vite: la nostra mente è uno strumento straordinario ed è assolutamente programmabile. Siamo noi a decidere se vogliamo stare bene oppure male. Possiamo scegliere di essere felici nella sofferenza e infelici nel benessere.

Siamo noi a scegliere come vogliamo sentirci, attraverso le decisioni che prendiamo ogni giorno. E ciò di cui dovremmo davvero preoccuparci per avere una vita realizzata non è essere ossessionati dallo stare bene, ma trovare il giusto equilibrio tra il nostro Yin e il nostro Yang.

Se non vogliamo mai soffrire e metterci alla prova, non scopriremo mai cosa significa godere davvero.

Vuoi imparare ad apprezzare a pieno i piaceri della tua vita? Vuoi diventare più forte e resistente a livello fisico e mentale? Vuoi smettere di avere paura di ogni cosa? Se hai risposto di sì, ti do una buona notizia: non hai bisogno di partecipare a costosi seminari o leggere decine di libri.

Inizia da gesti piccoli ma in grado di sradicarti dalla tua comfort zone.

Inizia a farti una doccia fredda, ogni tanto. Se sei una persona timida, sforzati di parlare con gli sconosciuti. Se sei una persona orgogliosa ed egocentrica, trova l’umiltà di chiedere aiuto a qualcuno. Se sei una persona pigra, imponiti di andare in ufficio a piedi o in bicicletta tre volte a settimana.

Mantieni l’equilibrio, è fondamentale per una vita felice. Il modo migliore per farlo è rompendo la routine.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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