Vuoi essere infelice? Continua a tenere questi 4 comportamenti

Si dice che una volta un uomo chiese in modo provocatorio a Buddha: “Cosa ti ha dato la meditazione? Cosa ha aggiunto alla tua vita?” Buddha, con la sua consueta calma e tranquillità, rispose: “Non mi ha dato assolutamente nulla. Però mi ha tolto ansia, sofferenza, paura, negatività…

Ho sempre trovato illuminante questa risposta, non solo perché spiega con una semplicità disarmante qual è il vero scopo della meditazione, ma anche perché offre un punto di vista alternativo ed estremamente interessante (specialmente al giorno d’oggi) su come smettere di essere infelici.

L’insegnamento che si può trarre dalla risposta del Buddha è questo: per aggiungere valore alla propria vita è davvero necessario aggiungere qualcosa? Forse, la soluzione, è esattamente il contrario: togliere, ridurre, minimizzare e semplificare.

Personalmente sono un grande sostenitore di questa tesi. Ho dedicato un capitolo del mio libro “Le coordinate della felicità” al minimalismo, in cui ho spiegato quanto la filosofia del “Less is More” mi abbia aiutato. In quel caso parlavo di oggetti ma in realtà il Minimalismo si applica a quasi ogni aspetto della vita.

Sono convinto che la soluzione giusta alla maggior parte dei nostri problemi non sia complicare, ma semplificare e ridurre. Minimizzare, appunto. Funziona anche con la ricerca della felicità: molte persone sono convinte che sia un processo complicato quando invece, nella maggior parte dei casi, è un processo di eliminazione.

Per essere felice, devi smettere di essere infelice. Lo fai eliminando molti atteggiamenti che diamo per scontati e “naturali” sono in realtà carburante per l’infelicità, sono causa di malessere.

Tenere costantemente questi 4 comportamenti, ad esempio, ti porta inevitabilmente ad essere infelice. Il tuo primo passo verso una vita più serena, quindi, non è cercare qualcosa da aggiungere ma iniziare questo processo di eliminazione.

Smettere di essere infelici: 4 comportamenti da eliminare

1. Lamentarti

La maggior parte dei nostri problemi non sono veri problemi. Un vero problema è non sapere se stasera riuscirai a mangiare oppure no; una grave malattia, vivere in un paese in guerra, non avere un posto dove dormire, ritrovarti senza lavoro e senza nemmeno un euro da parte: questi sono veri problemi e riguardano solo una piccola percentuale delle persone nate e cresciute in Occidente.

Se non hai uno di questi problemi, lamentarti è un’offesa a chi avrebbe tutto il diritto di farlo e invece, magari, nemmeno lo fa. È un vero e proprio capriccio.

Oltre a questo aspetto, ce n’è uno più pratico: nessuno ha mai ottenuto niente lamentandosi. Lamentarsi e prendersela con le ingiustizie della vita non serve a niente, è tempo perso.

Cercare giustificazioni sempre nuove al tuo immobilismo potrà ingannare gli altri, ma non te stesso: alla lunga, le tue continue lamentele faranno male solo a te. Sprofonderai in un vortice di infelicità da cui sarà sempre più difficile uscire.

Come si supera questo comportamento? Il primo passo è scoprire la gratitudine. Sii grato di avere un corpo funzionante, di aver ricevuto un’educazione e di avere sempre avuto un tetto sulla testa e del cibo nel piatto. Milioni di persone non hanno avuto questo privilegio.

Inoltre, nell’era di Internet e delle sue mille possibilità, lamentarsi è davvero da ingrati: se lo vuoi davvero, puoi cambiare la tua vita con poche centinaia di euro (come ho fatto io comprando un biglietto di sola andata per l’Australia). Al giorno d’oggi, se vuoi davvero qualcosa, un modo lo trovi.

Il secondo passo per smettere di lamentarsi è capire che, qualunque sia il tuo obiettivo, puoi raggiungerlo solo passando all’azione. Meno piagnistei e sceneggiate, più azioni concrete: cambiare il tuo atteggiamento in questo modo ti pone sui binari giusti per ottenere tutto ciò che vuoi.

2. Invidiare

L’invidia è uno dei 7 peccati capitali ed è uno dei grandi ostacoli nel processo per smettere di essere infelici. Lo era migliaia di anni fa e lo sarà sempre, perché è molto facile per noi umani provarla pur essendo uno dei sentimenti più negativi che l’uomo possa provare.

Nel mio TEDx ho detto che il problema più grande di una vita passata a fare ciò che non ami è che si genera dentro di te una forma di odio verso gli altri. Perché mentre tu non stai facendo ciò che ami, sai che là fuori c’è qualcuno che lo sta facendo. Così, non ti limiti ad odiare te stesso ma anche gli altri.

L’invidia è un sentimento che devi completamente sradicare dalla tua vita se vuoi provare a migliorarla. Non solo perché, proprio come per le lamentele, non si ottiene nulla a invidiare gli altri, ma anche perché attraverso l’invidia ci si dimentica dei propri obiettivi per concentrarsi su quelli raggiunti dagli altri.

Ricorda: qualunque sia il tuo sogno, non lo realizzerai mai se non sei completamente concentrato su di te e sul tuo traguardo. Ogni secondo del tuo tempo passato a invidiare qualcuno è un secondo che hai sprecato e che avresti invece potuto impiegare per te stesso. Per i tuoi sogni, il tuo futuro e la tua felicità.

3. Aspettare

Sai cosa ti fa morire di ansia? L’attesa. L’attesa di qualcosa di bello, di un episodio favorevole, di un colpo di fortuna, della persona giusta, di un segnale, di una spinta, di un aiuto dall’alto.

L’attesa di un cambiamento che non avverrà mai se non sarai tu a fare qualcosa di concreto per innescarlo. Sei lì ad aspettare, le lancette corrono e il fiato diventa ogni giorno più corto. Perché l’attesa ti logora e non porta a niente.

Attenzione, non mi riferisco alla pazienza. La pazienza è una dote fondamentale, ma l’attesa senza alcuno scopo ti porta nella trappola dell’overthinking: pensi, pensi e pensi tutto il giorno senza mai giungere a una conclusione. Senza mai passare all’azione.

Nessuno ha mai ottenuto niente aspettando. Agisci, mettiti al lavoro sui tuoi sogni, subito. Insegui la tua felicità, da ora. Questo è un metodo davvero efficace per smettere di essere infelici.

Eliminare l’attesa dalla propria vita significa automaticamente passare all’azione. Sono due comportamenti incompatibili: o attendi o agisci. Se inizi fin da subito, tra dieci giorni magari non sarai arrivato al traguardo, ma intanto avrai fatto i primi passi in quella direzione. Se invece non agisci, tra dieci giorni ti troverai esattamente dove sei ora. Fermo, in attesa di un cambiamento che non avverrà mai.

4. Paragonarti agli altri

Paragonarsi agli altri è uno dei mali più grandi che puoi infliggere a te stesso. So che non è facile evitare questo comportamento, perché viviamo in un’epoca in cui tutto sembra fatto appositamente per metterci costantemente in confronto con qualcun altro o con altre realtà.

Le pubblicità e i social network ci mostrano ogni giorno persone di bell’aspetto, felici e spensierate. Questo continuo confronto ti fa pensare di non essere mai abbastanza e di non avere mai abbastanza. Pensi che la tua vita faccia schifo e ti convinci che solo comprando l’ultimo smartphone sarai felice come la ragazza che lo usa in quel post su Instagram.

La verità che nessuno ti dice è che ognuno di noi è unico. Chiunque tu sia, sappi che sei una storia unica e irripetibile. La tua felicità ha una forma che conosci solo tu e il tuo scopo è trovarla e realizzarla.

Smettila di perdere tempo paragonandoti agli altri. Tu non sei loro e (fortunatamente) non lo sarai mai. Tu sei tu. Concentrati sulla tua essenza, realizza il tuo potenziale umano e rendi la tua vita la storia più incredibile che tu possa immaginare. Anche così si impara a smettere di essere infelici.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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