7 segnali che sei in burnout (e una soluzione per uscirne)

La vita al giorno d’oggi non è semplice, e il motivo è principalmente uno: scorre troppo velocemente. Viviamo nell’epoca della gratificazione istantanea, del tutto subito e del consumismo sfrenato applicato tanto alle cose quanto alle relazioni.

Oggi non è importante chi sei e cosa fai, tutto ciò che conta è che tu non perda tempo. Quando lavori, quando affronti un problema, quando stai male, quando fai l’amore, quando guardi serie tv, quando sei in auto, quando sei a piedi. E persino quando sei seduto: chi riesce a stare su una sedia senza fare nulla per cinque miseri minuti? Ben pochi, perché anche quando siamo fermi con il corpo la mente corre come un treno lanciato a folle velocità.

La velocità è alla base della superficialità dello stile di vita moderno. Non ricordiamo niente, non sentiamo niente visceralmente, non creiamo legami solidi, non conosciamo più nulla su noi stessi e sul perché facciamo quello che facciamo. L’unica cosa che sappiamo è che dobbiamo sbrigarci, muoverci, andare veloci.

Già, ma dove? Dove stiamo correndo così ferocemente? Non lo sappiamo. Non c’è tempo per pensarci.

Cos’è la sindrome da burnout

Tra le tante conseguenze di questo incessante correre ce n’è una che sta giustamente attirando le attenzioni di chi si occupa della salute mentale: la cosiddetta sindrome da burnout.

Di cosa tratta? Partiamo dalla traduzione: in inglese “burnout” significa “bruciato“. Forse questa parola così semplice ma potente ti avrà già fatto capire di cosa stiamo parlando.

La sindrome di burnout indica una condizione in cui ci si sente, per l’appunto, bruciati. Da cosa? Dal troppo lavoro, dal troppo correre, dal troppo stress. Tecnicamente è un affaticamento mentale che ha delle forti ripercussioni non solo sul nostro umore ma anche sul nostro fisico: a lungo andare porta a un aumento di malattie cardiovascolari e disturbi quali psoriasi, emicranie e disturbi alimentari.

Dal mio punto di vista, il burnout si presenta quando ci siamo fatti logorare dalla velocità della vita. Quando accettiamo inconsapevolmente un ritmo forsennato. Andiamo in burnout quando, pur di essere produttivi, rinunciamo a essere felici.

Se temi di essere finito in burnout, questi sono 7 segnali a cui prestare attenzione. Alla fine dell’articolo troverai anche la mia personalissima soluzione per uscirne.

Sindrome da burnout: 7 segnali a cui prestare attenzione

1. Sei diventato più pessimista

Il burnout attacca innanzitutto la tua mente. Modifica i tuoi pensieri, e quindi il tuo stato d’animo. Uno dei primissimi segnali è il pessimismo: un tempo non eri così negativo, così sfiduciato. Un tempo credevi che le cose potessero migliorare e che tu potessi fare la differenza. Ora, invece, termini molte conversazioni con un pensiero, a volte espresso ad alta voce e a volte no: “Tanto non andrà bene“.

2. Sei diventato più cinico

Quando lo stress modifica negativamente i tuoi pensieri e il tuo stato d’animo, cambia anche un’altra cosa: la tua visione delle cose della vita. Prima avevi dei sogni, dei valori in cui credevi, delle aspettative positive e almeno un briciolo di fiducia. Vedevi nelle persone un’opportunità, non una minaccia. Ora, invece, ti interessano solo i risultati. Nessuna creatività, nessun sognare ad occhi aperti: sei ossessionato dal risultato e tutto il resto non è altro che una fonte di disturbo per te.

3. Ti senti incompreso e solo contro il mondo

Quando sei in burnout ti capita di litigare più spesso con gli altri. E quando hai una discussione con qualcuno, subito dopo un pensiero affiora nella tua mente: “Nessuno mi capisce. Nessuno sa cosa sto passando e quanto è faticoso. Sono solo contro tutti“. Questo è un segnale di stress molto forte, che conduce nei casi più gravi a un vero e proprio distacco dalla realtà. Non ti senti più in connessione con nessuno. Come spiego in uno dei miei libri, questa errata visione è considerata nel Buddhismo come la primaria fonte di sofferenza per l’essere umano.

4. Vorresti fermarti, ma poi hai paura di farlo

Ogni tanto ti dici: fermati. Prenditi una pausa, rilassati. Lascia stare il lavoro, le responsabilità. Magari leggi uno degli articoli su questo mio blog o il mio ultimo libro “La Pura Vida” e pensi: “Dovrei farlo anche io, merito di riprendere il fiato”. Ma poi non lo fai. Hai paura di farlo. Hai il timore che, fermandoti, tu possa restare troppo a lungo solo con pensieri scomodi che non riesci a gestire.

5. Non riesci a godere dei risultati che ottieni

Un tempo eri capace di godere delle piccole della vita. La pizza la domenica sera, un sabato sera fuori con gli amici, una bella giornata di sole, qualche passione che porti avanti nonostante tutto. Ora, invece, non riesci a goderti nemmeno quelle grandi. Hai faticato così tanto per raggiungere quell’obiettivo e ora che ci sei riuscito/a non provi nulla. Forse perché sei troppo stanco/a… ma allora perché ti rimetti subito al lavoro sul prossimo obiettivo?

6. Il tuo autocontrollo è peggiorato e le tue dipendenze sono più forti

Ti capita di abbuffarti senza ritegno. Oppure di saltare sempre più pasti. Quelle quattro sigarette giornaliere sono diventate un pacchetto intero. Quel bicchiere di vino rosso è diventato una bottiglia. Questo succede perché la stanchezza distrugge la nostra lucidità mentale. Genera uno stato chiamato “mental fatigue” in cui prendiamo troppe decisioni e sono tutte pessime perché basate su istinti negativi e incontrollabili. Quando sei stanco, ti manca l’autocontrollo. E le tue dipendenze mettono radici sempre più profonde.

7. Fai fatica a concentrarti

Il grande segnale di burnout è questo: la mancanza di attenzione. Non riesci a leggere due pagine di un libro senza perdere il filo della narrazione. Non riesci a guardare un film o una serie tv senza controllare lo smartphone. Non riesci a mangiare o a camminare senza fare qualcos’altro in contemporanea. Forse non sei riuscito/a a leggere per intero questo articolo ma sei saltato all’ultimo punto (se è così, scrivimelo su Instagram, sono curioso di saperlo).

Non riuscire a concentrarsi è uno dei sintomi più gravi di burnout. E sai perché? Possiamo ricordare solo ciò a cui prestiamo attenzione. Una vita a cui non prestiamo attenzione è una vita vissuta, ma immediatamente dimenticata.

Sindrome da burnout: il mio rimedio

Molto spesso quando ci troviamo ad affrontare una situazione problematica pensiamo subito che ci manchi qualcosa per risolverla. Quando si tratta di sindrome da burnout, però, è vero il contrario: aggiungere qualcosa non è la soluzione, ma il problema.

Se sei in burnout è proprio perché hai aggiunto troppo alla tua vita. Troppo lavoro, troppe preoccupazioni, troppe responsabilità, troppi pensieri. Più di quanto tu possa sopportare.

È proprio per questo che hai iniziato a correre: perché ci sono troppe cose da fare e il tempo è sempre troppo poco.

La soluzione è quindi rallentare? Sì, ma purtroppo non basta che tu dica a te stesso: rallenta! Non basta nemmeno dirti: rilassati, divertiti, prenditi del tempo per te. Le abbiamo sentite mille volte queste frasi e sappiamo che non funzionano.

Per concludere questo articolo, vorrei darti un consiglio alternativo. Me lo diede, alcuni anni fa, un monaco buddhista a Pai, nell’estremo nord della Thailandia:

Fai una sola cosa per volta

Perché dovresti fare una sola cosa per volta

Può sembrare banale, semplicistico o addirittura assurdo. Eppure, funziona. E sai perché? Perché la nostra risposta al burnout è di provare a fare più cose possibili contemporaneamente. Cerchiamo di incastrare tutto insieme: lavoro, vita privata, doveri, aspirazioni, responsabilità, passioni.

Il ragionamento è semplice: se ho tanto da fare, devo darmi da fare.

Ma è proprio così che ci stressiamo, perché il multitasking non esiste. Quando pensiamo di fare più cose insieme, ci stiamo solo illudendo. Puoi avere due pensieri nello stesso istante? No, puoi saltare velocissimamente da un pensiero all’altro.

Lo stesso vale per ciò che fai: diversi studi scientifici hanno dimostrato che non c’è multitasking, ma “task-switching“, ovvero saltare furiosamente da un’attività all’altra.

Prova a fare una sola cosa per volta, invece. Nel lavoro e nella vita privata.

All’inizio andrai nel panico, te lo dico onestamente. Ti renderai conto che in questo modo non puoi fare tutto. Ma se deciderai di continuare a rispettare questa regola, ecco che avverrà quel cambiamento che tanto desideravi.

Sarai costretto a scegliere tra ciò che è davvero necessario e ciò che invece non lo è.

Capirai che non puoi avere relazioni con tutte queste persone nella tua vita. Non puoi prenderti cura di tutti questi oggetti. Non puoi avere tutti questi impegni lavorativi. Non puoi assumerti tutte queste responsabilità.

E così sarai costretto a fare una selezione. Senza rendertene conto, attuerai un processo di eliminazione. O in altre parole, imparerai a lasciare andare ciò di cui non hai davvero bisogno.

Questa sarà la tua cura al burnout. Perché allontanandoti dal superfluo, ti resterà solo l’essenziale su cui concentrarti. Che non è troppo, anzi, è poco. Ma per te e per la tua felicità è semplicemente tutto.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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