Sai cosa fa veramente paura alle persone? Ciò che non conoscono. L’ignoto, il nuovo, il diverso.
Se non lo hanno provato in prima persona, se non è parte della loro quotidianità, se rappresenta una novità, quasi sempre ne hanno paura.
Eppure molto spesso la soluzione ai nostri problemi e ai nostri malesseri si trova lontano da ciò che conosciamo a memoria.
Dovrebbe essere scontato, perché se non sei soddisfatto della tua situazione di vita, probabilmente la causa è da ricercare in ciò che fai ogni singolo giorno, nelle tue abitudini, nel tuo stile di vita, nel tuo lavoro, nel modo in cui riempi il tuo tempo libero. Non in quello che non fai.
E dovrebbe essere altrettanto scontato che l’unico modo per uscirne è cambiare.
Invece, ci comportiamo come se questa non fosse una verità, ma al massimo una fastidiosa opinione. Continuiamo a lamentarci di quanto non siamo soddisfatti della nostra esistenza e poi continuiamo a ripetere ogni giorno le stesse azioni.
Da dove nasce questo paradosso? Dalla nostra incapacità di cambiare perché troppo spaventati dall’ignoto.
La metafora del porto e del mare
In fondo cambiare significa rischiare. Lasciare la strada sicura, per quanto magari deprimente o incompatibile con la nostra natura, per andare a scoprire qualcosa che non si conosce per nulla.
C’è una bella metafora sul cambiare: è quella di un uomo insoddisfatto che ha sempre vissuto su una piccola isola e ogni sera guarda il mare chiedendosi cosa ci sia oltre l’orizzonte. Ha una barca, sa che potrebbe lasciare il porto e andare a vedere il mondo oltre l’orizzonte.
Sa che magari dall’altra parte troverà qualcosa di grandioso e molto meglio rispetto a ciò che ha in quel momento. Però non riesce a trovare il coraggio di partire. E così resta ancorato alla sua solita vita, quella che non lo rende felice ma almeno è sicura.
Così la paura di rischiare si trasforma nell’impossibilità di realizzarsi pienamente. Perché come puoi dire di esserti pienamente realizzato se non hai mai provato niente oltre a ciò che conosci da sempre?
Essere viaggiatori, nel mondo e nella vita
Chi ha un animo da viaggiatore non ha paura del cambiamento. In fondo, viaggiare significa proprio cambiare. Non solo luogo ma anche idea, abitudini, stile di vita, mentalità e punti di vista. I viaggiatori e le viaggiatrici sono propensi al cambiamento, non hanno paura di lasciare il porto sicuro per immergersi in situazioni completamente nuove.
Solo così potresti capire che la tua realizzazione personale ha una forma completamente diversa rispetto a quella che le hai sempre assegnato.
Nel mio libro “Le coordinate della felicità“ racconto che solo viaggiando mi sono reso conto di non essere fatto per vivere in una grigia città inquinata, ma di essere più felice con una vita semplice e leggera, a contatto con la natura, come quella che ho oggi a Bali.
Solo viaggiando ho capito che avrei preferito una vita piena di incertezze ma avventura e libertà a una vita sicura ma limitante. E infatti solo viaggiando sono riuscito a capire come costruirmi un’esistenza nella quale posso scegliere dove e come vivere e lavorare (ne parlo nel capitolo “Ovunque e da nessuna parte” del mio libro).
Ma attenzione, non sto dicendo che solo chi ha l’intraprendenza e i mezzi necessari per viaggiare può realizzarsi nella vita. Perché essere viaggiatori non significa collezionare timbri su un passaporto.
Il vero viaggiatore è chi viaggia tanto per il mondo quanto nella vita di ogni giorno. Cosa significa? Buttarsi nelle opportunità che si presentano, nelle storie di vita, nei propri sogni, nelle pagine dei libri.
In altre parole, non avere mai paura di lasciare il porto sicuro per andare a scoprire il mare.
La comfort zone è il porto
La comfort zone non è sempre negativa: a tutti piace sentirsi a casa, che sia in un luogo che conosciamo da sempre o l’abbraccio delle persone che amiamo. Ma diventa soffocante quando non ammette alternative, quando ti porta a fare sempre le stesse cose e osservare lo stesso orizzonte ogni giorno.
Se ti svegli al mattino con l’unico obiettivo di arrivare a sdraiarti sul divano di casa alla sera, hai smesso di vivere e hai deciso di limitarti a sopravvivere. Quando è così, la comfort zone diventa apatia, noia, insoddisfazione, rimpianti e invidia.
La vita è molto più di quello che già conosci. C’è un mondo meraviglioso e pieno di opportunità fuori dalla tua routine. Ecco perché ogni tanto è bene rischiare e perdersi in quel mare che vedi ogni giorno e non hai il coraggio di sfidare.
Lanciarsi nel buio, fare una follia, mettersi alla prova, provare qualcosa che non hai mai provato prima. Ogni tanto, è bene buttarsi e sentire il vuoto sotto i piedi. Sentire la paura, perché solo così impari a fronteggiarla. Essere costretto a contare solo su te stesso, perché solo così scopri di valere molto più di quanto ti abbiano mai detto.
Ed è così che potresti scoprire che quel mare che ti sembra tanto minaccioso e pericoloso, diventa meraviglioso quando lo vedi da vicino (per questo viaggiare è un ottimo rimedio al razzismo, ma questo è un altro discorso). C’è solo una cosa di cui dovresti avere paura: arrivare alla fine dei nostri giorni pieno di rimpianti.
Puoi evitarlo in un solo modo: trovando il coraggio di partire verso l’ignoto.