Ci sono due tipi di egoismo: quello totale e quello sano.
Il primo è il sentimento che spinge le persone a pensare esclusivamente a se stesse, disinteressandosi totalmente degli altri e anteponendo sempre e comunque il proprio benessere a qualsiasi altro aspetto.
Il secondo tipo è invece il sano egoismo, un concetto che, nonostante il nome, viene costantemente frainteso e genera giudizi negativi.
Viviamo infatti in un mondo pieno di paradossi, uno dei quali è che sia sbagliato pensare a se stessi, anche minimamente. Se vuoi dedicare del tempo alla tua crescita personale, sei visto da molti come una brutta persona.
Il sano egoismo, in realtà, è uno dei mezzi più efficaci per portare positività nel nostro piccolo quadrato di mondo. Non ha nulla a che vedere con l’egoismo totale, anzi, è una forma di terapia personale che ha solo effetti positivi non solo su di noi ma anche sugli altri.
Un’ora “sacra”
Tutti dovremmo dedicare un po’ del nostro tempo al sano egoismo. Cosa significa concretamente? Ritagliarsi un’ora “sacra” nella quale non ci sono responsabilità verso il mondo esterno perché ogni singola azione è indirizzata al nostro benessere personale.
Non significa assolutamente fregarsene di tutto e tutti, si tratta, molto semplicemente, di un cambiamento nelle nostre priorità: ci si prende cura degli altri ma senza mai tralasciare ciò che ci fa stare bene.
Il sano egoismo dovrebbe essere una necessità, ma nel tempo si è trasformato in un bisogno e in questa società ipocrita che ci vuole tutti buoni samaritani è diventato qualcosa di cui vergognarsi.
Incredibilmente, in un’epoca nella quale siamo soffocati dal superfluo, finiamo per considerare superfluo il tempo da dedicare a noi stessi.
Perché il sano egoismo, concretamente, è proprio questo: ritagliarsi del tempo e dello spazio per sé. L’idea è talmente semplice che in questa società così complessa e piena di abbondanza ci sembra incomprensibile.
Bastano 60 minuti al giorno, anche non consecutivi, per sentirsi incredibilmente meglio. Ecco 5 motivi per cui dovresti iniziare a trovare spazio per un’ora tutta per te nella tua vita.
1. Stare bene con se stessi per stare bene con gli altri
Il primo motivo per cui è importante dedicare almeno un’ora al giorno a se stessi è che si tratta di una pratica fondamentale per liberare la mente.
Come abbiamo visto in un precedente articolo, nella quotidianità la nostra mente è come una scimmia impazzita e i pensieri sono come i rami di una fitta foresta: la scimmia salta da una liana all’altra furiosamente, proprio come la nostra mente passa da un pensiero all’altro in modo quasi ossessivo.
Quasi sempre l’intasamento mentale deriva da fattori esterni: lo stress sul lavoro, problemi con il proprio partner, responsabilità verso gli altri, preoccupazioni di natura economica, dipendenza da oggetti…
Il fatto che il problema sia esterno ci fa pensare istintivamente che la soluzione sia là fuori, quando in realtà la soluzione è sempre dentro di noi. Infatti, per riuscire a vivere in modo più sereno e con meno problemi è fondamentale innanzitutto tenere sotto controllo la scimmia impazzita della nostra mente.
Mai come in questi tempi in cui tutti ambiscono all’utopia della perfezione da social network, vale un vecchio detto: chi sta bene con se stesso, sta bene con gli altri. Se hai letto il mio libro “Le coordinate della felicità” sai che ho fatto molti dei miei viaggi con la mia compagna, ma ciò non toglie che entrambi cerchiamo sempre di dedicare del tempo solo a noi stessi.
Egoismo? Per nulla. Un’ora al giorno per fare ciò che si ama e permettere ai pensieri negativi di lasciare la nostra mente è una terapia per se stessi che ha solo effetti positivi su chi ci sta intorno.
2. Tornare ad ascoltare il tuo corpo
Dovresti ritagliare del tempo di qualità non solo per curare la tua mente, ma anche per imparare ad ascoltare il tuo corpo.
Secondo molte filosofie orientali, il nostro corpo ci parla ma spesso non siamo in grado di capirlo. Nella società occidentale, invece, il problema è un altro: oltre a non capire i suoi segnali, spesso non riusciamo proprio a sentirli.
Perché nelle nostre vite frenetiche e inarrestabili, i rumori del mondo coprono qualsiasi cosa, anche i messaggi che il nostro corpo tenta invano di inviarci.
Dedicare un’ora a se stessi vuol dire isolarsi dal rumore che c’è là fuori e tornare a prendersi cura della propria mente. Nel momento in cui scende il silenzio interiore, il corpo torna a farsi sentire con piccoli segnali che indicano bene cosa funziona e cosa no.
Prova a riempire la tua ora di sano egoismo con attività estremamente rilassanti, come una camminata al parco o una sessione di meditazione. Così imparerai ad ascoltare i segnali del tuo corpo, dal semplice desiderio di mangiare meglio a veri e propri dolori fisici di cui non eri a conoscenza perché troppo distratto dalla routine quotidiana.
Ascoltare il proprio corpo significa prendersene cura e aumentare nettamente la qualità della propria vita.
3. Imparare a vivere il presente
Quante volte ti capita di arrivare a fine giornata senza avere la minima idea di come sia passato il tempo? Certo, ti ricordi delle ore al lavoro, di tutti gli impegni e del pranzo, ma sono ricordi sfocati.
In realtà niente di ciò che hai fatto ti è rimasto dentro, il tempo è scivolato inesorabilmente per completare l’ennesima giornata uguale a tutte le altre.
Imporsi di dedicare almeno un’ora a se stessi significa imparare a vivere il presente. Dev’essere una vera e propria imposizione, perché altrimenti la trappola letale della routine troverà sempre il modo di trascinarti nel suo incessante flusso di eventi.
Obbligandoti a staccare da tutto e tutti, scoprirai come si valorizza il tempo e come si vive a pieno il momento presente. Imparerai a focalizzarti sui dettagli, del mondo esterno e della tua interiorità, a connettere i punti del grande disegno della tua vita.
Se riempirai la tua ora con le tue passioni, inizierai a distinguere ogni singola giornata, a dare un senso a ognuna di esse.
Basta un’ora al giorno da dedicare a se stessi per scoprire la Mindfulness, l’antica filosofia per vivere a pieno il momento presente e avere il totale controllo sulla propria vita.
4. Sentirsi vivi attraverso le proprie passioni
Qual è la differenza tra sopravvivere e vivere? Ognuno di noi ha una risposta diversa, ma io sono convinto che le passioni siano ciò che differenzia una vita che trascorre in modo anonimo da un’esistenza luminosa, piena e ricca di meraviglia.
Credo che nessuno possa negare che dedicare del tempo alle proprie passioni sia un ottimo modo per essere felici. Eppure, nonostante sia una verità riconosciuta universalmente, sono davvero poche le persone che dedicano un po’ di tempo ogni giorno a ciò che le appassiona.
Quanti appassionati di musica lasciano la loro chitarra a prendere polvere in un angolo buio della casa? Quanti appassionati di attività all’aperto passano gran parte delle giornate chiusi dentro quattro mura? Quanti amanti dei libri non riescono più a finirne uno, presi come sono dalle mille responsabilità della vita quotidiana? Quanti aspiranti scrittori rinunciano ai loro romanzi?
Tutto parte dalla ribellione, quello è il primo passo. Il secondo passo è lanciarsi, il terzo trovare il paracadute e capire come aprirlo. L’ultimo è godersi la vita, finalmente.
Il sano egoismo è una terapia per noi stessi, ma è anche un gesto di ribellione in una società che ci nega il tempo per ciò che davvero ci piace fare. Ci insegnano che la vita è sofferenza, responsabilità, doveri, ma la vita è molto più di tutto questo. Dedicare un’ora al giorno a se stessi vuol dire fermarsi mentre tutti vanno alla velocità della luce.
Nella tua ora puoi dedicarti alle tue passioni, quelle per cui ti sembra che non ci sia mai tempo. Puoi leggere un libro che sia in grado di farti viaggiare con la mente. Puoi meditare, dipingere, scrivere o semplicemente camminare per strada liberando la testa.
In realtà non posso dirti nello specifico come dovresti occupare la tua ora, perché non esiste una ricetta universale. Ed è questa la meraviglia del sano egoismo: le regole le scrivi tu. Con un piccolo gesto di ribellione, inizi a vivere secondo le tue regole.
5. Capire che la felicità inizia sempre e solo da noi
Una delle più grandi falsità dei nostri tempi è che la felicità debba per forza derivare da qualcosa di esterno.
Pensaci: fin da piccoli ci viene insegnato a inseguire qualcosa che non fa parte di noi. Ci viene detto che stare soli è da sfigati e un buon lavoro e tanti soldi sono gli obiettivi più importanti della nostra vita.
Per questo motivo finiamo per circondarci di persone con le quali non abbiamo niente in comune (a volte le sposiamo persino) e accettiamo lavori che odiamo ma sono prestigiosi e ben pagati.
La verità è che la felicità può nascere solo da noi stessi.
Certamente nel tempo può dilatarsi agli altri e diventare ancora più potente grazie alle persone giuste, ma il processo della felicità può iniziare solo ed esclusivamente da una miccia dentro la nostra anima, l’unica in grado di accendere il fuoco. Gli altri lo faranno divampare, ma la prima fiammella dipende solo da noi.
Ecco perché l’ora sacra è un gesto di amore verso noi stessi: è un ottimo modo per scoprire il giusto percorso verso la nostra felicità.
Basta un’ora al giorno, da dedicare unicamente a se stessi, alle nostre passioni e alla nostra crescita come individui. Un’ora da occupare con tutto ciò che ci può aiutare a stare bene senza dover chiedere l’aiuto di nessun altro.
Un’ora per iniziare a essere sempre più felici, giorno dopo giorno.