Less is more: perché sempre più persone stanno scegliendo il minimalismo come stile di vita

Qual è la definizione di “vita ricca“?

Per moltissime persone significa possedere tanto. Avere un conto in banca milionario, ad esempio. Oppure avere un garage pieno di automobili. O ancora, una casa con tanti oggetti pregiati e costosi.

Per altri, invece, la ricchezza non ha nulla a che vedere con gli oggetti e il denaro. Per loro il grande valore delle nostre vite si trova nelle esperienze e nella possibilità di emozionarsi. Sentirsi vivi.

Io sono una di quelle persone. Come racconto nel capitolo “Minimalista” del mio libro, qualche anno fa, dopo aver viaggiato a lungo tra Australia, Canada e Asia, sono tornato “a casa” a Torino e ho capito che la mia felicità non dipende dalla quantità di oggetti che possiedo ma da quante esperienze, emozioni e ricordi riesco a far entrare nella mia vita.

In fondo non sono felici quando hanno l’ultimo modello di smartphone tra le mani, ma quando osservano il sole che sorge dietro alle montagne o tramonta sul mare. Sono coloro che vivono per accumulare ricordi e non cose. Ribelli, sognatori, viaggiatori… sono persone che hanno capito che la felicità non puoi comprarla, ma puoi solo costruirla attraverso esperienze straordinarie.

E grazie a questa grande consapevolezza hanno anche capito una grande verità: non hai bisogno di molto per essere felice. Anzi, hai bisogno del minimo indispensabile.

La rivoluzione del minimalismo

Ho già parlato del minimalismo. È un movimento di persone che scelgono volontariamente di vivere con meno perché ritengono che questo sia il segreto per una vita più serena. L’idea alla base del minimalismo è molto semplice: meno hai e meglio vivi.

È la filosofia del Less is More: avendo meno oggetti hai più spazio per altro. Per cosa, nello specifico? Per le esperienze, le passioni e tutto ciò che non è tangibile ma in qualche modo rimane. Come le relazioni con le persone che ami, quelle che a furia di trascurare diventano nocive e provocano grande sofferenza. Oppure quelle esperienze come un viaggio.

Molti viaggiatori sono naturalmente minimalisti

Ecco perché molti viaggiatori sono minimalisti: quando esplori il mondo non hai bisogno di molto. Hai uno zaino sulle spalle con i pochi vestiti e oggetti necessari, poi hai gli occhi e il cuore aperti e pronti ad accogliere ogni scorcio di bellezza che il mondo ha da offrire. Non ti serve altro, anzi, riempirti lo zaino di cose inutili significa aumentare il peso sulle spalle, quindi rendere meno piacevole l’intera esperienza. Quando viaggi, vuoi sentirti leggero.

Se è vero che molti diventano minimalisti quando viaggiano, è altrettanto vero che gli insegnamenti appresi sono validi anche quando torni a casa. Forse anche di più.

Inizi a chiederti il perché di tanti acquisti inutili, il motivo per cui la tua vita è piena di oggetti che prendono la polvere, non ti servono a nulla e hanno una presenza ingombrante. Ti fermi, ogni tanto, e pensi che quando viaggiavi ti bastava avere un tetto sulla testa, buona compagnia e del cibo nel piatto: perché ora, invece, senti il bisogno di acquistare oggetti?

Forse perché sei infelice e provi a comprare una dose di felicità attraverso un oggetto. Forse perché ti fai condizionare dalla comfort zone che ti spinge ad arredare la tua gabbia dorata con tanti oggetti per non farti vedere quanto sia soffocante. Forse è per altri motivi, ma se arrivi a porti questa domanda, hai compiuto il primo passo verso il minimalismo.

Eliminare tutto il superfluo

Si vive meglio quando si ha meno. Nello specifico, si vive meglio quando si ha solo il necessario e il superfluo non esiste.

Sempre più persone in tutto il mondo acquisiscono questa consapevolezza, in seguito a un disinnamoramento verso il materialismo. Molti iniziano in viaggio, altri ci arrivano passando per altre strade, ma poco importa perché il risultato è lo stesso: si inizia a fare posto nella propria vita, a creare spazio.

La regola è molto chiara: se un oggetto non dà alcun valore alla tua vita, va eliminato. Ovviamente non significa che bisogna buttare oggetti nuovi, perché in realtà si possono facilmente regalare o vendere. E se si sceglie la seconda opzione, ci si rende conto che i soldi per viaggiare si possono trovare molto più facilmente di quanto si creda.

Diventare minimalisti per viaggiare di più

Molti, infatti, scelgono il minimalismo per necessità: hanno bisogno di denaro e non trovano soluzione migliore di risparmiare il più possibile. Concretamente significa non comprare abiti e oggetti nuovi ma farsi andare bene ciò che si ha già.

Quando inizi a ragionare con questa mentalità, ti liberi dalle catene del consumismo. Capisci che non hai alcun bisogno di un altro paio di scarpe o occhiali da sole. E quando te ne rendi conto, ti senti libero. Una sensazione che dà dipendenza e ti spinge ad allargare gli orizzonti del tuo minimalismo.

Ecco allora che inizi a vendere tutto ciò che non ti serve e non fa altro che prendere polvere. Tutto, anche le cose che non pensavi si potessero vendere. E così incassi cinquanta euro di qui, dieci euro di lì. Finché è possibile che ti ritrovi con un “tesoretto” di duecento euro.

Cosa fanno le persone “normali” con duecento euro? Comprano un paio di scarpe? Ora tu sei un minimalista e non hai più bisogno di introdurre nuovi oggetti nella vita. Cosa fai con quella cifra? Voli a Barcellona per un viaggio di un weekend, ad esempio.

Perché hai capito che non sono gli oggetti a renderti felice, ma le esperienze. E se è vero che alcune esperienze (come un viaggio) hanno un costo, è altrettanto vero che si hanno molti più soldi da parte quando si diventa minimalisti.

Perché sempre più persone scelgono il minimalismo

Quando sei minimalista, baratti il tuo tempo con esperienze e non con oggetti. Rileggi questa frase: baratti il tuo tempo con esperienze e non con oggetti. Tutti noi spendiamo il nostro tempo, che è il bene più prezioso che abbiamo, per lavorare. Molti dedicano 8 ore al giorno, 40 ore alla settimana a lavorare. In cambio ricevono denaro.

Quel denaro va valorizzato, non sprecato. Comprare cose inutili significa sprecare ore della propria vita, quelle passate a lavorare. Per questo motivo, quando devo acquistare un oggetto ragiono non in termini di soldi ma in termini di ore della mia vita: quel nuovo computer da €1.000 quante ore di lavoro mi è costato? Vale davvero 50 ore della mia vita?

Quando inizi a porti queste domande, ti si apre un mondo. Essere minimalisti significa essere consapevoli. Capire, ad esempio, che scegliere gli oggetti significa scegliere una forma di piacere effimera. Scegliere le esperienze, significa scegliere la felicità.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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