Cos’è il minimalismo e perché può migliorare la tua vita

In teoria la società occidentale offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere serenamente. Abbiamo cibo, mezzi di trasporto, opportunità, benessere e tecnologia avanzata. Ci sono tutti i presupposti per essere felici.

Eppure, in questa società apparentemente così evoluta, per molti la serenità è solo un miraggio. Tante persone si sentono in gabbia e hanno l’impressione di non riuscire a respirare, senza neanche conoscere il motivo.

Incredibilmente, in un’epoca nella quale c’è un’abbondanza mai vissuta prima, i livelli di stress, ansia e insicurezza sono altissimi.

Da dove nasce questo paradosso? Da un eccesso. Di informazioni, stimoli e soprattutto oggetti.

Cose e informazioni dominano la nostra vita

La tecnologia ci bombarda ogni giorno con migliaia di informazioni inutili.

Le notifiche del nostro smartphone sono diventate la causa primaria di distrazione: ogni volta che suona, ci concentriamo sulla nuova informazione, che nella maggior parte dei casi risulterà completamente inutile. Si tratta di qualcosa di cui potevamo anche fare a meno, o meglio, di cui avremmo dovuto fare a meno.

Siamo costantemente distratti da sciocchezze che anestetizzano la nostra mente.

Solo alla sera, prima di andare a dormire, affiorano quei pensieri soffocati nel corso della giornata. E in quei momenti arriva l’ansia, dettata dalla sensazione di aver trascorso l’ennesima giornata identica a tutte le altre.

La dipendenza dalla tecnologia non è l’unico motivo alla base di questa condizione. Anzi, secondo molti è solo una conseguenza di un altro aspetto ben più pericoloso: l’eccesso di materialismo nelle nostre vite.

C’è chi ne è così convinto da scegliere di impostare la propria vita sul minimalismo, l’unica arma per tornare a prendere il controllo della propria esistenza.

Ecco perché l’ideologia del Less is More sta prendendo sempre più piede.

Less is More

Migliaia di persone si rendono conto di quanto siano invasivi gli oggetti nelle nostre vite e soprattutto di quanto ne siamo dipendenti.

Quando acquistiamo un oggetto, teoricamente dovremmo vivere meglio grazie a esso. In realtà, molto spesso, l’ingresso di un nuovo oggetto significa ulteriore preoccupazione.

Pensiamo a uno smartphone, lo stesso esempio che riporto anche nel mio libro “Le coordinate della felicità“.

Ci sono tante persone che fanno sacrifici per poter possedere un modello da quasi €1.000. Quando finalmente lo comprano, non possono goderselo immediatamente.

Prima devono infatti comprare una cover per proteggerlo. Poi devono comprare una pellicola per evitare che lo schermo si righi. Infine devono acquistare adattatori di ogni genere per utilizzarlo al massimo delle sue capacità.

E poi? Poi finalmente hanno un oggetto pronto, ma che non fa altro che generare ansie e paure.

“E se me lo rubassero? E se lo perdessi? E se mi dovesse cadere? E se non funzionasse più?”

Alla fine lo smartphone diventa una cucciolo da accudire.

Il materialismo come diversivo

Spendiamo soldi per prenderci cura di un oggetto, che non ci fa nemmeno stare meglio: molto semplicemente tiene la nostra mente occupata e lontana da pensieri pericolosi.

Chiaramente questa situazione non è valida per tutti, ma moltissime persone si rivedono in questo legame soffocante con gli oggetti.

Il discorso fatto per lo smartphone è valido per tantissimi altri oggetti: automobili, computer, televisori, persino le scarpe. C’è chi compra un paio di scarpe e ha paura di indossarlo perché c’è il rischio che si rovinino.

Pensiamo di possedere gli oggetti, ma alla fine sono loro che possiedono noi. Le cose si impadroniscono della nostra vita.

Molte persone si sono rese conto di questo paradosso e hanno deciso di combatterlo con il minimalismo.

Il minimalismo: vivere meglio senza il superfluo

Il minimalismo è un vero e proprio movimento che sta prendendo sempre più piede soprattutto in quelle nazioni come gli Stati Uniti d’America, dove il consumismo sfrenato è diventato quasi una religione per gran parte della popolazione.

Adottare una mentalità minimalista significa iniziare una piccola rivoluzione della propria vita.

In realtà non si tratta di niente di straordinario. Non fatevi ingannare dallo stereotipo che vuole i minimalisti come degli eremiti che vivono ai confini della società.

Essere minimalisti non significa non possedere uno smartphone, dormire in un van e vivere senza soldi.

Il minimalismo si basa interamente su un concetto: eliminare tutto il superfluo. Vivere di ciò che è necessario ed escludere dalla propria vita tutto il resto.

Perché si tende a sottovalutare i danni che gli oggetti inutili causano alla nostra vita, ma sono reali.

Escludere il superfluo per tornare a vivere a pieno

Nel momento in cui si possiede meno, si ha più spazio per pensare liberamente e riempire la propria vita di ciò che più si desidera.

Quando possiedi solo il necessario, hai la mente sgombra.

Hai presente quei pensieri di cui parlavo prima, quelli che ti attanagliano prima di andare a dormire?

Se hai meno, hai meno distrazioni, e questo significa che hai il tempo e l’attenzione per affrontarli nel corso della giornata, gradualmente.

Così impari a gestirli ed eviti che ti colpiscano improvvisamente, quando finalmente stacchi da tutto e ti ritrovi solo con te stesso.

Quando smetti di farti possedere da cose inutili, torni a concentrarti su te stesso.

In un certo senso, il minimalismo è il primo passo verso la Mindfulness: la vita è qui e ora.

Vivi il momento, non farti trascinare dalle cose inutili. Vivi di emozioni e pensieri, non di oggetti.

Riprendere il controllo della propria vita

L’idea alla base del minimalismo è di riprendere il controllo.

Se pensi di vivere ogni giornata senza lasciare il segno, avere meno ti permette di rendertene conto prima che sia troppo tardi.

Senza le distrazioni tipiche degli oggetti e l’effimera sensazione di piacere che danno subito dopo averli comprati, ci si ritrova a tu per tu con la propria vita.

E quando sei con le spalle al muro, solo con te stesso, non puoi scappare comprando qualcosa di cui non hai bisogno o attaccandoti a uno smartphone.

Il minimalismo è un ottimo modo di riprendere il controllo.

3 step per diventare minimalisti

Diventare minimalisti inizia con una semplice azioni: eliminare tutto il superfluo.

Tutto ciò che non serve a nulla va allontanato dalla tua vita.

Si può iniziare questo percorso seguendo 3 step che riporto anche nel mio libro:

  1. Elimina tutte le app inutili dal tuo smartphone. Successivamente, disattiva le notifiche di tutte quelle app che non hanno alcun valido motivo per distrarti: il widget del meteo, l’email secondaria, i social network etc.
  2. Prendi tutti i vestiti e gli accessori che non utilizzi mai e mettili in uno scatolone. Non buttarli, perché al termine del tuo tentativo di diventare minimalista potrai regalarli ed evitare sprechi inutili.
  3. Prendi tutti gli oggetti che fanno parte della tua vita quotidiana (dagli occhiali da vista alle penne per scrivere) e determina quali sono davvero necessari. Elimina almeno il 50% di questi oggetti.

Dopo aver fatto pulizia, molti provano un senso di grande libertà.

Hai la sensazione di tornare a respirare, di avere più spazio intorno a te. Sembra di poterti finalmente concentrare su ciò che hai accantonato nel corso degli anni. La tua vita è finalmente sotto controllo.

Vivere meglio vivendo con meno

Vivere minimalista è una scelta molto personale.

Non è una formula magica per la felicità, ma è un buon modo di fare ordine e tornare ad avere spazio intorno a sé e nella propria mente.

Serve a farti capire se la tua vita sta andando nella direzione che hai scelto oppure se ti stai facendo trascinare da altri. Che siano persone, oggetti o distrazioni.

In fondo non abbiamo bisogno di molto per stare bene. Si può vivere meglio vivendo con meno.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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