Non è facile cercare di essere felici al giorno d’oggi.
Sembra che tutto sia intaccato da una patina di cinismo e pessimismo. La gente, poi, ha smesso di credere da tempo all’idea che ci si possa svegliare al mattino sorridendo. Le lamentele sono all’ordine del giorno, l’auto-commiserazione è diventata una moda e l’ansia uno stile di vita.
Ecco perché, quando deciderai di prendere in mano la tua vita e fare qualcosa di forte per la tua felicità, dovrai necessariamente andare contro-corrente. Non si scappa: nell’epoca dell’omologazione, i grandi cambiamenti si realizzano solo attraverso decisioni che gli altri non hanno il coraggio di prendere.
Quando lo farai, la gente ti dirà che stai sbagliando. Proveranno in tutti i modi a farti cambiare idea e riportarti su quel percorso che definiscono “sicuro”, ma che per te è sinonimo di grande insoddisfazione.
Il meccanismo di auto-difesa di chi non ha la forza di cambiare vita
È un meccanismo di auto-difesa: temono che tu possa avere ragione, perché effettivamente il dubbio che queste esistenze superficiali e piatte non siano altro che uno spreco del nostro prezioso tempo ce l’hanno anche loro.
Ma loro, contrariamente a te, non hanno mai trovato la forza e il coraggio di cambiare e inseguire i loro sogni. E allora non vogliono che lo faccia nemmeno tu, non vogliono che il tuo esempio li costringa a riflettere e porsi domande scomode.
Proveranno a screditarti e se non riusciranno a farti cambiare idea ti tratteranno come un “diverso“. Ti isoleranno.
Ci sono passato, ricordo bene tutte le volte in cui qualcuno mi chiedeva: “Ma tu che fai nella vita?” e io rispondevo: “Lavoro online mentre viaggio per l’Asia” (se ti interessa saperne di più, ne parlo ampiamente nel mio libro “Le coordinate della felicità“).
Ricordo le loro espressioni: prima lo stupore, poi il meccanismo di autodifesa che si attiva, la negazione, lo scetticismo e l’auto-convincimento che ci debba essere per forza un trucco, un inghippo, un imbroglio. Come se costruirsi una vita diversa e felice debba essere per forza un’utopia, come se ognuno di noi sia condannato all’infelicità.
Non tutte le opinioni sono uguali
Queste reazioni sono uno dei motivi per cui la gente smette di sognare. È normale, in fondo: se tutti ti dicono di smetterla perché è impossibile e sei solo un illuso, devi avere una forza enorme per continuare a provarci.
Ecco perché vorrei dare un consiglio a te che sogni un grande cambiamento di vita, una rivoluzione personale verso la felicità: dai il giusto peso alle parole altrui. Determinane il valore non in senso assoluto, ma anche in base a chi le ha pronunciate.
Perché non tutte le opinioni sono uguali. Alcune sono perle, altre sono veleno. Molte nascono da sentimenti negativi come l’invidia, la paura e l’insicurezza. Altre sono sentenze sputate fuori con noncuranza, parole vuote pronunciate senza pensarci che però possono fare molto male.
Poche, pochissime opinioni sono davvero preziose. Concentrati su quelle, non sprecare energie a stare male per il giudizio di chi non ha alcun reale interesse a vederti felice.
Ascolta tutti, dai retta a pochi e fidati sempre del tuo cuore: questa era la mia nuova filosofia di vita
Tratto dal mio libro “Le coordinate della felicità“
Cuore, mente e azione: così si realizzano i sogni
Impara invece a fidarti di te stesso. Smettila di sottovalutare quello che provi. Prima di affidarti ciecamente agli altri e dipendere dal loro giudizio, sintonizzati sulla tua frequenza e mettiti in ascolto: cosa dice il tuo cuore? Cosa ti piacerebbe fare per i prossimi dieci anni? Cosa non vuoi davvero più vedere nella tua vita? Che percorso intraprenderesti se potessi scegliere liberamente?
Nessuno meglio di te stesso sa cosa ti rende davvero felice. Nessuno può decidere al tuo posto se quello che sogni va bene oppure no. Andresti mai a dire a qualcuno come deve vivere, cosa è giusto per lui e in che modo deve comportarsi? Non permettere che gli altri lo facciano con te.
Ascolta il tuo cuore, pianifica con una mente calma e agisci con coraggio. Ogni sogno realizzato passa da questi tre livelli: prima l’emotività, poi la razionalità e infine l’azione. Ma per farcela è anche necessaria tanta positività: se intorno a te non ce n’è, allontanati un po’.
Se c’è una cosa che ho imparato viaggiando, è che non siamo alberi. Le radici esistono solo nella nostra testa.