Lezioni di yoga e mercatini: così viaggiamo in van a tempo indeterminato

Per alcuni la felicità si trova in una vita sicura e priva di pericoli o sorprese. Altri, invece, sono felici solo quando si emozionano e riempiono le loro giornate di avventure ed esplorazione. Quando si trovano di fronte a luoghi, persone, culture, sapori e modi di fare differenti, nuovi, tutti da scoprire.

Non è una sorpresa che la maggior parte dei viaggiatori appartenga alla seconda categoria. Chi viaggia non sa che farsene del comfort quando diventa noia, perché sa che il mondo è grande e non c’è abbastanza tempo per scoprirlo tutto. Dunque, perché fermarsi in un solo posto a fare e rifare sempre le stesse cose, giorno dopo giorno, anno dopo anno?

Ecco allora che alcuni danno la priorità assoluta al viaggio e partono ogni volta che ne hanno l’occasione, che sia durante i weekend, le feste o le ferie. Altri, però, non si accontentano. Vogliono dedicare tutto il loro tempo al viaggio e alla scoperta del nostro meraviglioso pianeta. La soluzione è una sola: vivere viaggiando.

Vivere viaggiando… sì, ma come?

Tutto molto bello, ma chi mi mantiene mentre giro il mondo?

Questa è la domanda che tutti quelli con l’erba che cresce sotto i piedi si sono fatti almeno una volta nella vita. Vogliamo svegliarci ogni giorno con un orizzonte diverso e trasformare ogni nostra giornata in una storia meravigliosa. Però c’è sempre quel problema maledetto che infrange i sogni di molti: il denaro.

In realtà nella maggior parte dei casi si tratta di un ostacolo poco concreto, perché al giorno d’oggi ci sono numerose possibilità per lavorare viaggiando. Io, ad esempio, sono un nomade digitale: mi basta un computer e una connessione a internet per poter guadagnarmi da vivere, indipendentemente dal luogo in cui mi trovo.

E se non ti senti per niente “digital” ma anzi, hai un pessimo rapporto con tutto ciò che è tecnologico, ho una buona notizia per te: ci sono tante possibilità di vivere viaggiando senza nemmeno possedere un computer.

La storia di Possy e Dave ne è la dimostrazione e potrebbe essere il giusto stimolo per te che sogni ad occhi aperti una vita nomade: le opportunità ci sono, devi solo essere creativo e coglierle.

Possy e Dave, una coppia nomade

Possy e Dave sono due ragazzi britannici che fin dal primo momenti in cui si sono innamorati l’uno dell’altra hanno deciso che la loro storia non si sarebbe sviluppata in modo tradizionale. Volevano viaggiare, muoversi, andare oltre al proprio piccolo quadrato di vita. Così, poco dopo essersi messi insieme, hanno deciso di acquistare un Ford Transit che hanno poi trasformato in una casa su ruote.

Il loro van – che hanno chiamato Jess – è un piccolo gioiellino. Da fuori sembra un furgone come tanti, ma dentro è arredato come una piccola meravigliosa stanza.

“Tutto l’arredamento è stato creato utilizzando materiale di recupero“, dice con orgoglio Possy. “Ad esempio abbiamo recuperato le tende da un vestito che avevamo acquistato in Thailandia, mentre il piano della cucina era semplicemente abbandonato fuori da una casa”.

Senza comprare nulla di nuovo, i due hanno reso il loro van molto più confortevole di tante case piene di oggetti e spazio ma prive di amore, vuote. Una volta arredato e restaurato, Possy e Dave sono saliti a bordo del loro van con il loro cane. Poi, senza grandi pianificazioni, sono partiti per girare tutta l’Europa.

Viaggiare in van a tempo indeterminato

Quello che inizialmente doveva essere un semplice viaggio, si è presto trasformato in uno stile di vita. La Vanlife, una scelta alternativa ma sempre più popolare tra chi vuole godere di libertà rinunciando a comfort di cui si può fare a meno, li ha totalmente conquistati. Invece di chiedersi quando sarebbero tornati a casa, hanno iniziato a chiedersi: perché tornare?

A quel punto è sorto il problema che tormenta milioni di anime ribelli, sognatori e viaggiatori in tutto il mondo: come finanziare quello stile di vita?

“La gente ci chiede spesso come sia possibile fare quello che facciamo. Non capiamo cosa ci sia di tanto strano, a noi sembra molto semplice e spontaneo“, dicono i due a proposito della loro scelta di vivere viaggiando.

Dunque, qual è il segreto di Possy e Dave? Molto semplicemente lavorano mentre viaggiano. Non sono nomadi digitali, perché sostanzialmente non hanno alcun bisogno di apparecchiature tecnologiche. I loro lavori sono “dal vivo”.

Lavorare viaggiando: lezioni di yoga e mercatini

Nello specifico, Dave si propone per fare qualsiasi lavoro o lavoretto trovi sulla sua strada. In quanto cittadini europei, possono lavorare ovunque vogliano nei limiti dell’Unione Europea, una circostanza sottovalutata da molti. Negli ultimi anni ha fatto l’imbianchino, ha tagliato prati e svolto qualunque impiego manuale ci fosse a disposizione. Assicura che, impegnandosi a cercare e non ponendosi limiti dettati da timidezza o insicurezza, si trova sempre qualcosa da fare in cambio di qualche decina di euro.

Il modo in cui si mantiene Possy, invece, è più originale. Dopo aver praticato lo Yoga per più di 500 ore e aver ottenuto un attestato riconosciuto a livello internazionale, ha provato a diventare un’insegnante di Yoga itinerante.

E ci è riuscita: attraverso i social network organizza lezioni di gruppo oppure si presenta semplicemente nelle palestre dei luoghi che visita chiedendo di poter tenere qualche ora di lezione. Parallelamente, crea capi di abbigliamento utilizzando tessuti usati, che poi rivende nei mercatini.

Entrambi riescono a guadagnare qualcosa proprio in questo modo, partecipando ai mercatini di tutta Europa. Vendono principalmente oggetti che le persone gettano e dopo averli rimessi in sesto trovano sempre qualcuno disposto a comprarli per pochi euro.

Vivere con poco ma vivere davvero

Dave e Possy non sono ricchi. Non hanno una casa, né un conto in banca da fare invidia. Ma non ne hanno alcun bisogno: la Vanlife costa pochissimo, meno di dieci euro al giorno nel loro caso, quindi devono semplicemente trovare il modo di incassare almeno 300 euro al mese per poter continuare a finanziare il loro sogno.

Non sentono più la necessità di inseguire il denaro, perché con questa vita nomade hanno conquistato i due beni più importanti in assoluto: il tempo e la libertà. Possono gestire il loro tempo come preferiscono e spostarsi ogni volta che vogliono. Così hanno scovato una ricchezza molto più grande di quella materiale.

“Ogni cambiamento fa paura, ma spesso è anche eccitante”, dicono. “Ci chiedono spesso consigli, ma ne abbiamo solo uno: se desideri qualcosa, buttati. Il primo passo è difficile, tutto il resto è molto più semplice di quanto sembri“.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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