Viaggiare da soli è un atto di amore e rispetto per se stessi

La maggior parte dei single preferisce non viaggiare in solitaria. Il motivo non riguarda la mancanza di denaro (anche perché al giorno d’oggi puoi viaggiare low cost spendendo davvero pochissimo), né ci sono altri veri impedimenti.

L’unico vero motivo per cui migliaia di persone non viaggiano in solitaria è la paura.

La paura, d’altronde, è l’ostacolo più grande verso la nostra felicità. È ciò che ci impedisce di esprimerci al massimo delle nostre potenzialità, è il freno a mano che ci tiene inchiodati sempre sullo stesso punto lungo questa strada chiamata “vita”.

La paura ha tante forme e potrebbe sembrare che la paura di viaggiare da soli derivi da insicurezze personali. Magari si pensa di non essere all’altezza, di non essere abbastanza forti e preparati.

Oppure c’è la paura verso tutto ciò che è esterno: si teme il prossimo, si temono le situazioni di pericolo e certi luoghi, si teme di ammalarsi o di farsi male senza poter contare sull’aiuto di nessuno.

Spesso, però, molte persone hanno paura di partire per un viaggio in solitaria per un motivo ben diverso da questi. Ciò che li blocca non è il timore di pericoli concreti che si trovano all’esterno. Hanno una paura più subdola, che ristagna appena sotto la superficie e non raggiunge mai la profondità del nostro essere.

È la paura di essere giudicati come dei perdenti.

La paura di essere giudicato un fallito che deve viaggiare da solo

So per certo che molte persone sono frenate da questo aspetto perché dopo aver pubblicato il mio libro ho ricevuto molti messaggi simili tra di loro, come questo: “Vorrei tanto partire per un lungo viaggio ma non ho la persona giusta al mio fianco“.

Così ho scoperto che ci sono decine di ragazzi e ragazze che tengono i loro sogni chiusi nel cassetto in attesa della “persona giusta”. Quella che forse arriverà ma forse non arriverà mai. E a furia di continuare ad aspettare, il sogno fa la muffa fino a diventare irrealizzabile.

A molti di loro ho risposto: “Perché non parti in solitaria? Ti assicuro che hai già tutto ciò che ti serve per farlo”. E lo penso davvero, perché se hai un corpo funzionante e il desiderio di esplorare il mondo hai tutto ciò che ti serve per partire per un’avventura in solitaria.

È proprio di fronte a questa domanda che ho colto questa assurda eppure paralizzante paura di essere giudicati.

Ma cosa penseranno gli altri?” mi hanno risposto più persone. “Cosa diranno sapendo che mollo tutto e parto… da sola?

Una domanda che sottintende una risposta nella mente di chi se la pone: pensano di essere giudicati come dei perdenti, dei falliti, degli sfigati incapaci di trovarsi un uomo o una donna con cui partire. E visto che questo giudizio li farebbe stare troppo male, decidono di rinunciare alla più grande esperienza della mia vita e non partire mai.

Impara ad amare te stesso, smetti di ascoltare gli altri

Se ti ritrovi in questa descrizione, se hai paura di viaggiare in solitaria e non riesci proprio a sbloccarti, vorrei dirti un paio di cose.

La prima è che non dovresti mai farti ossessionare dal trovare la persona giusta. Nel corso della tua vita si alterneranno tante persone al tuo fianco e solo pochissime ci resteranno per sempre. Nessuna di loro è giusta sempre e comunque, nessuna di loro è la migliore in qualsiasi situazione che affronterai.

L’unica persona giusta della tua vita sei tu, quindi impara a convivere con ciò che sei, con i tuoi pregi che sottovaluti e i tuoi difetti che sopravvaluti. Come scrivo nel mio libro “La Pura Vida“, che racconta proprio di un grande viaggio in solitaria, dovremmo imparare ad amare noi stessi perché solo così impareremo ad amare gli altri e ad amare il mondo.

La seconda cosa che vorrei dirti riguarda il giudizio degli altri. È importante ascoltarli, è importante prendere in considerazione il loro pensiero. Ma non tutte le opinioni sono uguali. Ci sono persone che ti daranno consigli preziosi, che ti aiuteranno a migliorarti e a migliorare la tua vita. E ci sono persone che ti daranno consigli inutili, dannosi, menefreghisti o frutto dell’invidia nei tuoi confronti. Sono quelle che considerano perdente colui o colei che invece di viaggiare in coppia o un gruppo decide di affrontare un’avventura in solitudine.

Se hai l’impressione che intorno a te ci siano persone del secondo tipo, ti prego, smetti di dargli retta.  Smetti di farti condizionare dai loro giudizi vuoti e cattivi. Elimina queste persone dalla tua vita perché porteranno solo negatività. Non inviteresti mai nella tua casa chi non ha altro che spazzatura da offrirti, quindi non farlo nemmeno nella tua vita.

Non aspettare la persona giusta e non accontentarti mai

Negli ultimi anni ho avuto la fortuna di viaggiare insieme alla mia compagna di viaggio e di vita, la mia #partnerincrime, la persona migliore che conosca. E non posso negarlo: è stato bellissimo. Quando trovi la persona giusta con cui condividere la vita, anche viaggiare ha un altro sapore. Tutta la tua esistenza si riempie di colore.

Ma ciò significa che devi aspettare quella persona? Significa che devi mettere in stand-by i tuoi sogni e i tuoi desideri per attendere e sperare?

Non farlo. Non cadere in questa trappola mentale. Ti ritroverai un giorno a guardarti allo specchio e a chiederti come hai potuto farti questo. Come hai potuto smettere di vivere per aspettare qualcuno.

O peggio ancora, potresti accontentare della prima persona che capita. Auto-convincerti che sia la persona giusta per non dover più soffrire la solitudine. Affrontare con lui o lei le cose importanti e preziose della tua vita pur sapendo che al suo posto ci sarebbero potute essere centinaia di altre persone e non sarebbe cambiato praticamente niente.

La verità è che non hai bisogno di un fidanzato o una fidanzata al tuo fianco per fare ciò che ti rende felice. Vale in viaggio e nella vita: non accontentarti, mai.

Le persone devono essere un valore aggiunto alla tua esistenza. Le persone dovrebbero alimentare la fiamma della tua felicità (quella che puoi accendere solo tu), non dovrebbero mai stare lì a fissarla senza fare nulla, né tanto meno essere un fattore che la porta a spegnersi.

Viaggiare da soli è un atto di amore e rispetto per te stesso

Se non hai ancora trovato la persona giusta, non aspettare. Vuoi viaggiare? Viaggia. Parti in solitaria, senza ascoltare le idiozie con cui si riempiono la bocca gli altri. Parti forte dell’amore che hai per te stesso e impara ad apprezzare la solitudine, il silenzio e l’introspezione.

Parte del mio nuovo libro “Come una notte a Bali” è dedicata a questa esperienza di vita. All’importanza di imparare ad amare se stessi prima di farci ossessionare dall’amare gli altri e rispettare le loro assurde aspettative.

Alzai gli occhi al cielo e lo ringraziai. Urlai un “grazie” che nasceva direttamente nel cuore.

Ringraziai chiunque ci fosse lassù per avermi concesso l’opportunità di vivere un momento come quello.
Anche se, mi dissi, me l’ero conquistata l’opportunità di vivere uno di quei momenti che da soli valgono tutto il prezzo del biglietto.

Ringraziavo il cielo e ringraziavo me stesso.

Mi sentivo grato e al tempo stesso fiero.

Pioveva e c’era il sole.

Piangevo e ridevo.

Ero solo ed ero felice.

 

Tratto da “Come una notte a Bali

Viaggiare in solitaria è un processo di crescita personale intenso e fondamentale. Ma soprattutto, è un gesto di amore e di rispetto verso te stesso. È un modo di dire a te stesso che non hai bisogno di qualcuno al tuo fianco per essere felice e che quando troverai quel qualcuno, saprai dargli una forma di amore pura e preziosa, frutto delle tue esperienze solitarie.

Non accontentarti, perché così un domani potrai dire a te stessa di viaggiare e vivere in compagnia  perché lo hai scelto tu, non perché la paura di essere giudicato ti ha spinto a dire di sì al primo che capitava.

Non avere paura di partire senza nessuno al tuo fianco, non ne hai bisogno. E poi non è detto che alla fine non troverai quella “persona giusta” proprio viaggiando. D’altronde quando viaggi non sei mai solo, magari tra le centinaia di persone con cui verrai a conoscenza c’è anche quella che saprà alimentare la fiamma della tua felicità come nessun altro aveva mai fatto prima.

Quella persona che non avresti mai e poi mai incontrato se non avessi trovato il coraggio di viaggiare in solitaria.

Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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