L’importanza di essere pazienti, spiegata con un insegnamento buddhista

Viviamo in un’epoca caratterizzata dalla velocità e dalla frenesia. Tutto scorre rapido, che siano le automobili che sfrecciano nel traffico, le immagini che compaiono e scompaiono continuamente sullo schermo del nostro cellulare oppure i nostri pensieri, spesso incontrollabili e per questo all’origine dello stress che ci trascina nella più totale frustrazione.

Nelle nostre vite è tutto veloce e sembra che non ci sia più alcun posto per la lentezza, che ci viene mostrata come una caratteristica negativa, da evitare e di cui vergognarsi. Oggi le persone lente sono considerate deboli, di intralcio e fastidiose perché sembra che nessuno abbia mai abbastanza tempo.

Ma in fondo, la vita non è tutta una questione di equilibrio? E allora forse il motivo alla base dell’infelicità diffusa tipica di queste esistenze frenetiche è proprio da ricercare nella mancanza di equilibrio: si corre sempre e non si rallenta mai, non c’è un bilanciamento tra velocità e lentezza.

Poi si arriva a un punto – la pensione – in cui ti dicono che la cosa giusta da fare è rallentare e che non puoi più correre. E così le persone si sentono inutili, perché non c’è nuovamente alcun equilibrio. Ma questo è un altro discorso…

Gli smartphone e la mania del “tutto subito”

Lo stile di vita più comunemente accettato ci ha resi impazienti. La pazienza, dote storicamente associata ai saggi, è sempre più rara oggi.

Non stupisce, visto che la tecnologia ci ha messo in mano questi piccoli strumenti – gli smartphone – che ci danno tutto ciò che vogliamo nel giro di mezzo secondo. Così abituati a ricevere tutto subito, è normale che poi, una volta nella vita reale, non abbiamo voglia di aspettare.

Che si tratti di relazioni con gli altri, aspettative su noi stessi, ambizioni lavorative, desideri materiali, abbiamo lo stesso atteggiamento: vogliamo tutto subito.

L’importanza assoluta della pazienza

Eppure senza la lentezza non possiamo coltivare una dote che tante antiche culture associano da sempre alle persone in pace con se stesse: la pazienza.

Imparare ad essere pazienti è importante sotto molti punti di vista: serve ad eliminare lo stress e ad avere una vita più serena, ma è anche fondamentale per trovare una serenità interiore che non può essere toccata dagli avvenimenti esterni (come spiego nel mio ultimo libro).

Perché, attraverso la pazienza, si ha la possibilità di analizzare il proprio percorso di vita con maggiore lucidità: ti succede qualcosa di inaspettato? La maggior parte delle persone trae subito una conclusione affrettata, decidendo immediatamente se è una cosa positiva e negativa.

Ma come ci spiega un’antica parabola cinese, dovremmo sempre dare tempo al tempo e giudicare gli eventi della nostra vita dopo aver fatto passare un po’ di acqua sotto ai ponti.

Allo stesso modo, il Buddhismo tratta più volte il tema della pazienza come caratteristica positiva, vera e propria virtù delle persone dotate di saggezza. Lo stesso Buddha, d’altronde, era un maestro in questo senso e un suo insegnamento, tramandato nei secoli, spiega bene l’importanza di sviluppare la virtù della pazienza.

L’insegnamento del Buddha sulla pazienza

Durante un lungo viaggio, Buddha e i suoi discepoli giunsero nei pressi di un lago. Il sole era alto e faceva caldo. Buddha chiese al suo discepolo più giovane e più impaziente di portargli un po’ di acqua da bere.

Il discepolo si incamminò subito verso al lago, ma quando vi arrivò notò che un carro trainato da buoi era appena passato e l’acqua era torbida. Pensò subito che non avrebbe potuto portare quell’acqua fangosa al Buddha, così tornò indietro spiegando: “L’acqua è fangosa, non credo sia giusto berla”.

 

Dopo un po’, Buddha chiese al discepolo di andare nuovamente al lago a prendere dell’acqua da bere. Il discepolo acconsentì ma quando arrivò al lago vide che l’acqua era ancora sporca. Tornò e ribadì, stavolta con più decisione: “L’acqua del lago è imbevibile, faremmo meglio a raggiungere la città più vicina e chiedere agli abitanti che ci diano da bere”.

 

Buddha non gli rispose e il discepolo rimase fermo, senza dire nulla. Poco dopo, il maestro chiese nuovamente al discepolo di recarsi al lago. Il giovane si incamminò nuovamente, ma in cuor suo si chiese con fastidio perché un uomo così saggio continuava a insistere sapendo che l’acqua era piena di fango. Non era forse meglio continuare il viaggio e cercare acqua pulita?

 

Ma quando giunse sulla riva, il discepolo vide che l’acqua era trasparente, cristallina, pulita. Riempì quindi le borracce e portò da bere al suo maestro e a tutti gli altri compagni della carovana.

 

A quel punto il Buddha gli domandò: “Dimmi: cosa hai fatto per pulire l’acqua?”.

 

Il discepolo non capì la domanda, visto che ovviamente non aveva fatto nulla e non aveva alcun merito in quel cambiamento. Non rispose e così il il maestro gli spiegò:

 

“Hai aspettato, ecco cosa hai fatto. In questo modo, il fango si è depositato da solo e ora possiamo bere dell’acqua pulita. Vedi, anche la tua mente funziona allo stesso modo. Quando è disturbata, devi solo lasciarla stare. Dalle soltanto un po’ di tempo e non essere frettoloso. Al contrario, sii paziente

Questa parabola buddhista è contenuta nel mio libro “Succede sempre qualcosa di meraviglioso

Perché è importante imparare ad essere pazienti

Cosa ci insegna questa storia buddhista? L’importanza di avere pazienza, in ogni contesto della vita.

Vuoi cambiare vita? Non è necessario mollare tutto di getto e scappare senza ragionare. Puoi iniziare da piccoli cambiamenti che mettano in moto la tua  rivoluzione personale.
Vuoi essere felice? Non cercare scorciatoie, perché non ne esistono. Lavora invece duramente su te stesso e i tuoi sogni e diventerai felice.
Vuoi migliorare il tuo rapporto di coppia? Non fare un regalo costoso cercando di recuperare anni di disinteresse, ma dedica ogni giorno il tuo tempo alla persona che ami.
Ti sei preso il raffreddore? Non imbottirti di medicinali, lascia almeno un giorno al tuo corpo per provare a guarire da solo e diventare più forte.
Vuoi fare un viaggio indimenticabile e meraviglioso? Non scegliere il primo low cost ma pianificalo, anche per mesi, e poi goditi ogni secondo sapendo che è tutto come lo sognavi.

Il tempo è la chiave di tutto. È limitato, perché per ognuno di noi finirà. Ma una vita basta e avanza se la riempi di felicità. Quindi, non cadere nella trappola della frenesia. Non desiderare “tutto subito“, perché in questo modo inizierai mille cose e non ne porterai a termine nemmeno una.

Al contrario, datti tempo. Sii paziente. La vita diventa più facile quando la affronti con lentezza.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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