“Meno comfort, più vita”: Luca e Sara hanno girato l’Alaska in camper

Al giorno d’oggi non è facile trovare luoghi dove la natura sia ancora dominante e selvaggia, ma l’Alaska è uno di questi. Da sempre terra per viaggiatori avventurosi, attratti non solo dalla bellezza sconvolgente dei suoi paesaggi ma anche dalla pericolosità, chi viaggia in Alaska ha la sensazione di essere giunto alla fine del mondo.

Una destinazione difficile e non per tutti, ma estremamente affascinante, dove vivere esperienze di vita impossibili da dimenticare. Una di queste è percorrere lo Stampede Trail, il sentiero reso leggendario da Christopher McCandless (sulla strada si trova ancora il suo Magic Bus), ma l’Alaska è molto più di ciò che è stato mostrato in Into the Wild.

L’Alaska è strade infinite e natura dominante, silenzio, neve, oceano e foreste. Un luogo tanto estremo quanto meraviglioso, che una giovane coppia italiana ha scelto per iniziare una nuova e rivoluzionaria fase della propria vita.

La storia di Sara e Luca

Sara e Luca sono una coppia italiana che da qualche mese ha deciso di cambiare completamente vita. Lei lavorava nel campo della moda, lui nel mondo dello spettacolo. Avevano due vite apparentemente perfette, ma non erano felici.

“Mi sono fermata a riflettere un secondo”, mi racconta Sara. “Adolescenza nebbiosa, a 18 via di casa, università e lavoro insieme, corso di recitazione la sera, a 22 laurea, lavoro, a 25 fallimento dell’azienda per la quale lavoravo in Italia, depressione, a 26 ho iniziato da capo, poi lavoro 24h su 24 per 4 anni come assistente personale e braccio destro dello stilista Philipp Plein… a un passo dal compiere 30 anni mi sono resa conto che non avevo trovato me stessa nei miei pensieri. Non volevo essere la spettatrice della mia vita, ma la protagonista“.

La vita di Luca è sempre stata più libera e movimentata.

“Sono nato in Portogallo, poi ho vissuto a Madrid, San Paulo e a Belo Horizonte. La mia famiglia ha sempre viaggiato molto per lavoro ed io sono cresciuto con la stessa passione. A 24 anni ho deciso di affrontare un viaggio in solitaria in Australia. Già allora ero partito con 1000 euro ed ero riuscito a tornare con la stessa cifra, lavorando in alcune fattorie di mango e poi 5 mesi a fare il cowboy. Avevo comprato un fuoristrada e costruito un carrello nel quale dormivo ed avevo tutto ciò di cui avevo bisogno. Ho fatto praticamente tutto il giro dell’Australia, da Brisbane a Darwin e da Darwin a Perth. 11 mesi della mia vita che mi hanno cambiato.

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Abbandonare i comfort e partire

Sara e Luca si sono conosciuti nel 2015 e hanno subito iniziato a viaggiare, tra Thailandia, Giordania, Nepal e tante altre destinazioni. Viaggiare gli ha aperto gli occhi.

“Per motivi lavorativi, potevamo stare via solamente 5/6 giorni, ma gli occhi e le storie delle persone che abbiamo incontrato ci hanno cambiato, soprattutto in Nepal. Gente che non aveva niente trovava sempre la forza di sorridere. Erano felici, ospitali, gentili. Noi, annientati dai ritmi e dagli schemi quotidiani, non sapevamo quasi nemmeno più cosa volesse dire sorridere. Avevamo tutto (soldi, lavoro, casa, macchina) ma non avevamo quello che volevamo (tempo, sorrisi, esperienze): assurdo no? Così abbiamo deciso di abbandonare i nostri comfort“.

QUANDO LA COMFORT ZONE DIVENTA SOFFOCANTE, VIAGGIARE È LA SOLUZIONE

Cosa significa concretamente “abbandonare i comfort“? Per Sara e Luca vuol dire una sola cosa: mollare tutto e partire.

“Sara si è licenziata e abbiamo fatto un piano”, mi dice Luca. “Lavorare sodo per la realizzazione del nostro sogno di fare del lavoro un viaggio. Essendo solamente in due non era (e non è tuttora) facile. Il progetto è totalmente autofinanziato e abbiamo dovuto creare tutto dal nulla. In due mesi abbiamo creato la pagina Instagram, il sito web, il logo, la pagina Facebook ed abbiamo imparato ad usare le funzioni base del programma di editing per montare i video”.

Poi, sono partiti alla volta di un’avventura straordinaria: l’Alaska on the road.

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Lavorare viaggiando in Canada

Prima, però, la coppia ha deciso di fermarsi in Canada per lavorare e accumulare abbastanza denaro per poter finanziare il viaggio nelle terre estreme del nord.

“Siamo partiti con una valigia di 50 kg e 1776 € a testa. Volevamo evitare anche i soliti commenti “facile con i soldi”, “ah cosí sono bravi tutti”, “figli di papà” etc ed essere un’ispirazione positiva: se non sei felice, non accontentarti, perché la vita merita di essere vissuta nella maniera che vuoi tu. Una volta arrivati in Canada abbiamo fatto wwoofing su Bowen Island (un isolotto di fronte a Vancouver) per una settimana e poco dopo ci hanno assunti a lavorare come muratori per un’azienda che costruisce case in canapa. La paga era ottima e con i soldi guadagnati siamo riusciti a comprarci un vecchio camper usato ed il drone”.

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L’Alaska on the road

A quel punto, sulle ali dell’entusiasmo, sono partiti verso nord. Destinazione: Alaska.

“L’Alaska ci ha sempre ispirato. Sarà perché te la immagini sempre ai confini del mondo, così diversa ed estrema, distante ed irraggiungibile. Avevamo bisogno di spazi immensi e selvaggi, natura incontaminata e pochi esseri umani per staccare. Volendo metterci alla prova e amando le sfide e la natura selvaggia l’Alaska era il connubio perfetto”.

Sara e Luca hanno affrontato l’Alaska in modo molto insolito: viaggiando e vivendo in un van.

“Il bello di vivere su una casa che si sposta è che puoi avere la casa in montagna, al mare, sulle sponde di un fiume o di un lago, nel deserto o in un bosco. Insomma puoi svegliarti sempre con una vista nuova e nuovi vicini. Vivi in uno spazio minuscolo e questo ti porta a cambiare vita e priorità. Innanzitutto ti obbliga ad avere meno cose e fare più cose, che troviamo sia molto positivo. Ti porta a voler stare meno dentro casa e a fare più attività all’aperto. Sicuramente non avere dei comfort ti fa apprezzare molto di più la vita quando poi li hai e ti fa rendere conto che alla fine non si ha bisogno di molte cose. Vivere così è una grande crescita personale, ogni giorno, tutti i giorni. Meno comfort, più vita“.

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Il loro viaggio in Alaska ha rappresentato una straordinaria avventura lunga migliaia di chilometri.

“Dopo aver percorso tutta l’Alaska Highway da Dawson Creek in British Columbia Canada a Fairbanks Alaska, ci siamo preparati ad affrontare una della strade più impegnative al mondo: la Dalton Highway. È una autostrada lunga 666 chilometri che si snoda attraverso l’Alaska. La Dalton Highway è una delle strade più isolate degli Stati Uniti, lungo il suo percorso ci sono solo tre villaggi: Coldfoot che conta circa tredici abitanti e che si trova al miglio 175, Wiseman con una popolazione di ventidue abitanti situata al miglio 188 e infine Deadhorse con venticinque abitanti situata al chilometro 666. La natura e i paesaggi lungo tutto il percorso sono di una bellezza indescrivibile, specialmente quando dalle foreste si passa alla tundra. A parte gli animali selvaggi e i camion che ci passavano accanto eravamo praticamente soli, senza alcun servizio di telefonia mobile né di connessione ad internet. Che meraviglia: abbiamo cenato anche al circolo polare artico”.

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Continuare a vagare, sognando la Panamericana

Concluso il viaggio in Alaska, Sara e Luca non hanno alcuna intenzione di fermarsi. Il loro obiettivo è nel nome del loro progetto: “Leave Everything and Wander“, ovvero “lascia tutto e vaga”. Questo è il loro obiettivo di vita: esplorare il mondo e apprezzarne tutta la bellezza, valorizzando ogni momento delle loro vite.

“Noi siamo grandi sognatori e ci piacciono le grandi sfide. Ci siamo chiesti numerose volte se fosse meglio una vita trascorsa a crearsi certezze e sicurezze oppure una vita all’insegna dell’avventura, dell’ignoto, dell’esperienza, quale delle due avesse più valore, quale ti lasciasse con meno rimpianti. Abbiamo capito che non esiste una risposta assoluta, ma una scelta, quella sì. Pur avendo una situazione lavorativa stabile e uno stile di vita fuori dal comune, la nostra curiosità e la voglia di esplorare il mondo erano più forti di qualsiasi sicurezza. Viaggiare è differente dal fare una vacanza. Vivere “on the road” può essere impegnativo ma al tempo stesso meraviglioso. Per questo motivo, il nostro sogno è di compiere la leggendaria Panamericana in van. Tutto il continente americano, da nord a sud. Perché nulla vale di più della libertà e del rispetto delle proprie inclinazioni, di quello che è il nostro dono più grande: la vita”.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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