Una preziosa lezione di vita di Jim Carrey sulla paura di fallire

L’essere umano ha una paura forte e spesso paralizzante: la paura di fallire. Milioni di persone vivono in una bolla di illusorie sicurezze e noia proprio perché troppo spaventati all’idea di rischiare e fallire. Considerano il fallimento come una prospettiva troppo umiliante, una sconfitta insopportabile.

Succede perché fin da piccoli veniamo educati a temere il fallimento. Fin da quando ci dicono di non correre perché rischiamo di cadere e fare una figuraccia davanti a tutti, entra nella nostra testa l’idea per cui sia sempre meglio non rischiare. Perché chi non rischia, non può sbagliare.

Eppure, non esiste una storia di successo priva di fallimenti.  È una lezione che personalmente ho imparato viaggiando: se è vero che chi non rischia non può fallire, è altrettanto vero che chi non fallisce non può realizzare i suoi sogni. Non può crescere personalmente o professionalmente.

Il rischio fa parte della nostra vita e non dovremmo averne paura. I motivi sono tanti e li ho trattati ampiamente su questo blog, ma in questo articolo voglio trattarne uno a cui si presta poca attenzione: i rischi esistono in ogni caso e la possibilità di fallire c’è sempre. Anche seguendo il percorso di vita più sicuro…

Una lezione di vita da Jim Carrey

Quando ero bambino, Jim Carrey era il mio idolo perché si guadagnava da vivere facendo ridere le persone. Oggi ha la mia stima perché, ritrovatosi in una posizione di grande successo ed estrema ricchezza, ha scelto di non accontentarsi. Invece di spegnere il cervello e far scorrere il tempo, ha deciso di scavare più a fondo sulle questioni della vita, con tutte le insidie che questa ricerca comporta. Non mi stupisce che sia considerato da tutti come un invasato per via della sua barba lunga e delle frasi di difficile interpretazione. Da sempre la gente giudica i gesti di ribellione come capricci e confonde la consapevolezza con la pazzia.

Le parole che hai appena letto sono tratte dal mio libro “Le coordinate della felicità” e sono un attestato di stima nei confronti di Jim Carrey.

Il viaggio interiore di cui parlo lo ha trasformato in una persona nuova, con una consapevolezza inedita. Una trasformazione che lo ha portato a riconsiderare molte esperienze della vita e a trovarne significati alternativi rispetto a quelli che gli assegniamo da sempre.

Nel documentario “Jim & Andy: The Great Beyond” (l’ho visto lo scorso anno durante un viaggio in bus infinito in Malesia e te lo consiglio), ad esempio, si commuove parlando del padre, un uomo che per seguire il percorso di vita “giusto” secondo i canoni della società aveva rinunciato a tutti i suoi sogni.

Egli era convinto che in questo modo avrebbe potuto evitare il fallimento, che invece ha poi bussato alla sua porta lo stesso. Rovinandogli totalmente la vita.

Rinunciare ai propri sogni per prendere la decisione “giusta”

“Mio padre era sempre la persona più divertente della stanza, ma non solo: era anche uno straordinario sassofonista“, ricorda Jim Carrey.

“Prima che io nascessi, faceva parte di un’orchestra a Toronto, ma per seguire il sogno di diventare un musicista professionista avrebbe dovuto lasciare il Canada e trasferirsi negli Stati Uniti, dove si sarebbe potuto mettere alla prova con i migliori musicisti”.

Il padre di Jim decise di rinunciare a quel suo grande sogno per paura di fallire e ritrovarsi poi a ripartire da zero.

“Mio padre era spaventato da quella transizione, temeva di non farcela con una moglie e dei figli. Così decise di rinunciare e divenne invece un contabile“.

Fallire pur avendo fatto tutto nel modo giusto

Cosa succede quanto rinunci a un sogno? Come scrivo nel mio libro, una parte di te muore per sempre. E se poi la decisione sicura e giusta ti conduce comunque al fallimento, la batosta diventa insostenibile.

“Con il passare del tempo, quella decisione lo rattristì e lo sciupò“, racconta Jim Carrey. “Mio padre divenne una persona amareggiata. Soprattutto quando, a 51 anni, perse improvvisamente il lavoro. Quel fatto lo distrusse per davvero”.

Il padre di Jim si ritrovò senza un lavoro, incapace di prendersi cura della sua famiglia. Era quello il motivo per cui aveva rinunciato ai suoi sogni di diventare un musicista, eppure a un certo punto tutta la famiglia Carrey si ritrovò senza un tetto sulla testa. Jim aveva 16 anni e insieme ai tre fratelli e ai genitori iniziò un periodo di vagabondaggio.

Per quel lavoro, mio padre aveva rinunciato ai suoi sogni. Era convinto di potersi prendere cura della sua famiglia facendo il contabile. Quando rinunci ai tuoi sogni ma poi fallisci comunque, fa male. Fa veramente male fallire quando fai qualcosa che non ami rispetto a fallire quando fai qualcosa che ami”.

Jim Carrey: “Perché è meglio fallire facendo ciò che ami”

Il padre di Jim Carrey morì a 70 anni nel 1994, poche settimane dopo l’uscita del film “The Mask” che ha lanciato la carriera milionaria del figlio. Con la consapevolezza di oggi, Jim è riuscito a individuare una importante lezione di vita ripercorrendo la storia del padre.

Una lezione utile a chiunque abbia così paura di fallire da decidere di non rischiare mai.

Imparai una grande lezione: se puoi fallire anche facendo ciò che non ami, perché non provare a fare ciò che ami? Non è nemmeno una scelta… chiediti: cosa vuoi essere nella vita? Tutto qui.

Non importa quali siano le coordinate della tua felicità, l’importante è fare di tutte per seguirle. Perché nessuno può garantirti che non fallirai se prenderai la strada “giusta”. E allora, invece di preoccuparti così tanto di essere giusto, preoccupati di essere felice.

Il fallimento è parte integrante di ogni grande storia di successo. Se lo affronti mentre insegui la tua felicità, lo accetti. Se lo subisci dopo aver rinunciato ai tuoi sogni, può spezzarti il cuore.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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