Tante persone riescono a trovare un problema per ogni situazione. Gli chiedi di uscire e ti dicono che pioverà; gli chiedi di provare qualcosa di nuovo e ti dicono che è rischioso; gli offri un’alternativa e ti chiedono cosa ci sia di sbagliato nella tradizione. Proponi qualcosa, qualsiasi cosa, e avranno sempre da ridire.
Tanti sono così, ma non i viaggiatori. Nei viaggiatori ho sempre notato alcune caratteristiche ben precise ma soprattutto la capacità di trovare sempre una soluzione, anche di fronte ad ostacoli che sembrano insormontabili. È quasi come se i viaggiatori avessero la capacità di vedere più ampiamente le cose della vita, e non concentrarsi solo su ciò che hanno davanti agli occhi.
Chi viaggia, però, ha imparato che non esiste un’unica strada, ed è proprio per questo motivo che spesso conduce una vita non convenzionale: perché sa che esistono alternative e vanno semplicemente esplorate.
I viaggiatori cercano una soluzione, non una scusa
Chi non viaggia tende sempre a trovare una scusa, un problema, una giustificazione. Chi viaggia, invece, ha imparato a rimboccarsi le maniche, cercare soluzioni ed agire. E non si nasce con questa attitudine, la si acquisisce proprio allontanandosi da casa, dalle comodità, dalle routine e dalle sicurezze. Solo quando non hai punti di appoggio impari una grande lezione: o nuoti o affoghi.
Come racconto nel mio libro “Le coordinate della felicità“, viaggiare ti mette di fronte a mille situazioni diverse, alcune molto complesse da affrontare, e quando sei là fuori, lontano dalla tua comfort zone, non puoi cercare scuse. Devi agire, sfruttare tutta la tua abilità e i mezzi a tua disposizione per risolvere il problema. Non puoi cercare scuse, devi cavartela.
Se stai visitando il Vietnam in motocicletta e ti ritrovi fermo in mezzo al nulla con una gomma a terra, non puoi lamentarti. Non servirebbe a niente, al massimo puoi imprecare se ti fa sentire meglio, ma lo sai fin dall’inizio che dovrai trovare una soluzione.
Il viaggio è un processo di crescita personale
Se sei in Sud America e ti ritrovi in un piccolo paesino con il cellulare scarico, non puoi fare altro che chiedere informazioni a qualcuno, anche se sei la persona più timida del mondo. Se stai male mentre stai visitando un paese lontano migliaia di chilometri da casa, puoi solo mantenere i nervi saldi e fare di tutto per risolvere il tuo problema.
È proprio in quei momenti di difficoltà che comprendi che puoi usare la tua mente non solo per catturare i momenti di viaggio più intensi ma anche per trovare soluzioni. È in quei momenti che impari ad apprezzarti e capisci di cosa sei capace: se ti avessero detto che ti saresti perso in una città mai vista prima dall’altra parte del mondo, probabilmente avresti avuto l’ansia al solo pensiero; e invece eccoti lì, a camminare con decisione in mezzo alla gente mentre cerchi un bus che parte tra cinque minuti e non puoi assolutamente perdere.
Sei viaggiatore anche quando non viaggi
E quando torni a casa, porti con te questa sicurezza nei tuoi mezzi. Ecco perché dico sempre che un vero viaggiatore è sempre un viaggiatore, anche quando è fermo: perché anche nella quotidianità possono capitarti situazioni improvvise e se hai viaggiato hai imparato a cercare una soluzione invece di una scusa.
Vale per i problemi concreti come una decisione da prendere entro pochi secondi sul posto di lavoro, oppure un problema più astratto, come l’insoddisfazione per una vita che non sta andando come volevi. Gli altri si lamentano, danno la colpa a qualcuno o qualcosa e non combinano niente; un viaggiatore, invece, si dà da far per trovare una via di uscita. Che spesso coincide con un’altra partenza.