Chi non ha mai sognato un viaggio lungo e pieno di avventure in giro per il mondo? Di quelli che sanno mostrarti tutta la meraviglia del pianeta su cui viviamo e la bellezza che sta nelle differenze tra le persone che lo popolano. Di quelli che ti cambiano dentro e aggiungono vita alla vita.
Anna e Matteo sono una giovane coppia di Torino che questo viaggio lo ha prima sognato e poi realizzato.
Nel settembre del 2017 hanno deciso di partire per un lungo giro del mondo senza prendere aerei. Sono partiti da Torino e hanno attraversato tutta l’Europa e l’Asia Centrale prima di arrivare nel sud-est asiatico, una zona di mondo che ora stanno esplorando lentamente, a piedi, come Tiziano Terzani nel suo “Un indovino mi disse“.
Due ragazzi comuni, un viaggio speciale
Anna a e Matteo si sono imbarcati in questa avventura straordinaria, ma quando gli chiedo qualcosa sul loro conto mi rispondono subito di non ritenersi affatto speciali.
“Siamo sempre stati due persone normali, comuni“, mi scrivono dal Myanmar.
Eppure quello che mi dicono dopo è un segno di ribellione e amore per se stessi, qualcosa di raro al giorno d’oggi: la volontà di mantenere vive le proprie passioni.
“Dopo gli studi ci siamo dedicati a lavori di ogni genere ma abbiamo sempre ritagliato del tempo per le nostre passioni: viaggiare, fotografare e scrivere. In questo modo ci portiamo dietro i nostri ricordi, quasi come una prova tangibile delle nostre esperienze, belle o brutte che siano”.
Scoprirsi viaggiatori in India
Chi ama viaggiare sa che un viaggio tira l’altro. Mentre stai esplorando una destinazione stai già pensando alla successiva, e spesso è proprio in questi momenti che il sogno inizia a farsi strada nel tuo cuore.
Ad Anna e Matteo è successo in India, il primo vero viaggio, il principio di tutto.
“Il nostro primo vero viaggio fu quello in India. Fu un’esperienza talmente forte da darci una scossa emotiva e allo stesso tempo rivoluzionaria, che ha inciso notevolmente sul nostro percorso di vita degli questi anni”.
Il Working Holiday in Australia
Dall’India in poi, la coppia ha sposato una filosofia cara a tanti “vagabondi“: quella del lavora-risparmia-viaggia.
“Il nostro è stato un percorso graduale, quando avevamo un po’ di soldi da parte guadagnati lavorando ne approfittavamo per fare nuove esperienze pensando sempre a qualcosa di un po’ più grande. L’evoluzione naturale di questa mentalità è stato il Working Holiday in Australia: siamo partiti per questa esperienza lavorativa dall’altra parte del mondo cercando anche di migliorare il nostro inglese”.
Anche per loro, l’Australia si è rivelata una terra meravigliosa e ricca di opportunità.
“Abbiamo passato un anno in Australia dedicando il nostro tempo al lavoro e risparmiando soldi in modo da poter proseguire per un breve tratto in sud-est asiatico. Così la nostra passione per il viaggio si è infuocata e una volta tornati a Torino abbiamo cercato di mettere un po’ di ordine nella nostra testa per capire quali fossero esattamente i nostri sogni futuri e come volevamo impiegare le nostre forze”.
“La nostra priorità era continuare a viaggiare”
Ed è proprio così che un viaggio tira l’altro. Ma non solo: a volte un viaggio ti apre gli occhi, ti mette di fronte a verità che non sapevi di conoscere.
“Prima l’India, poi l’Australia… abbiamo capito che la nostra priorità non era ancora quella di fermarci ma continuare su questa strada. Così abbiamo pensato di realizzare il giro del mondo“.
Il giro del mondo senza prendere aerei
Mi sembrava inutile chiedere ad Anna e Matteo perché hanno scelto di fare il giro del mondo. Lo si intuisce dalla luce dei loro occhi e dall’entusiasmo che traspare dalle loro parole. Però il loro non è “semplicemente” un giro del mondo: hanno scelto di partire e muoversi esclusivamente via terra, senza aerei.
“Il nostro progetto fin da subito è stato quello di realizzarlo via terra“, mi spiegano. “Viaggiare senza aerei ti permette di assaporare tutto lentamente e mischiarti con le varie culture del mondo. Così vivi sulla tua pelle tutti i momenti della vita in modo intenso e consapevole”.
“Vivere la quotidianità dei villaggi del nord del Vietnam, ad esempio, è stata un’esperienza meravigliosa e autentica. O le esperienze che abbiamo avuto con le ONG in Cambogia, che sono state di forte impatto a livello umano su di noi”.
Viaggiare low cost per viaggiare più a lungo
Anna e Matteo si definiscono due ragazzi come tanti, eppure stanno facendo qualcosa di straordinario. Come ci si può permettere un’avventura del genere se si è effettivamente una persona comune? Viaggiando low cost.
“Il nostro è un viaggio low cost. Durante la pianificazione abbiamo cercato di determinare, a grandi linee, il budget minimo per affrontare un’avventura del genere. Alla fine abbiamo deciso che potevamo farcela con circa 15 euro giornalieri, una cifra che comprende tutte le spese: visti, spostamenti, vitto, alloggio ed eventuali extra”.
Couchsurfing e Workaway
Viaggiare low cost, ma anche vivere low cost. Si può fare quando scegli di scambiare il tuo lavoro con vitto e alloggio attraverso piattaforme come Workaway.
“Per ammortizzare le spese e allungare il viaggio ci sono molti modi. Ad esempio sfruttando la Sharing Economy, ovvero l’economia della condivisione, attraverso piattaforme online dove si possono ricevere o barattare bisogni primari senza quindi ricorrere all’utilizzo del denaro. Le piattaforme che utilizziamo maggiormente sono Couchsurfing e Workaway“.
“La prima ti consente di essere ospitato gratuitamente, quindi, oltre al fatto di poter dormire senza pagare si ha l’opportunità di conoscere persone del luogo ed immergersi così nella cultura locale scoprendo vie alternative rispetto ai classici giri turistici“.
“Workaway ti permette invece di fare volontariato ricevendo vitto e alloggio in cambio di qualche ora di lavoro al giorno. Ad esempio in Mongolia abbiamo tenuto delle lezioni di inglese per tre settimane in un magnifico villaggio situato al nord. In Cina abbiamo dato un contributo creativo a una simpaticissima coppia, sponsorizzando tramite i vari canali social il loro progetto in cambio della loro ospitalità”.
Da Torino al mondo intero
Il viaggio di Anna e Matteo è iniziato da Torino il 3 settembre. Da allora hanno macinato migliaia di chilometri verso est.
“Per il momento abbiamo attraversato Polonia, Lettonia, Russia, Mongolia, Cina, Vietnam, Cambogia, Thailandia e Birmania, dove ci troviamo ora. Il nostro itinerario cambia di continuo a causa di alcuni aspetti economici e burocratici che non sempre riusciamo ad affrontare. La nostra previsione futura è quella di raggiungere l’Australia passando per Malesia, Indonesia e Papua Nuova Guinea“.
“In Australia ci fermeremo a lavorare per circa un anno in modo tale da risparmiare i soldi che ci serviranno a finanziare la seconda parte del progetto, ovvero continuare verso l’America, anche se non sappiamo ancora da quale parte iniziare. Sicuramente ci piacerebbe molto attraversare tutto il continente dall’estremo nord all’estremo sud o viceversa, per poi concludere il viaggio con l’attraversamento dell’Africa“.
Non pianificare ma vivere il momento
Le idee di viaggio di Anna e Matteo sono vaghe, così come lo sono i sogni. Non amano pianificare, perché da questo viaggio hanno imparato una grande lezione: l’importanza del vivere a pieno il momento presente.
“Come nel viaggio, anche nella vita cerchiamo di pianificare il meno possibile, lasciando che tutto segua il suo corso naturale. Però ci piace sognare tantissimo. Tutta la nostra concentrazione ora è focalizzata sull’esperienza che stiamo vivendo e quindi quello che sogniamo di realizzare con quest’impresa”.
Un viaggio come lezione di vita
Viaggiare ti cambia, ti fa evolvere, ti apre gli occhi. Ti insegna tanto, come confermano Anna e Matteo.
“In soli cinque mesi abbiamo imparato davvero tantissime cose. Abbiamo capito che l’aspetto materiale è sempre più in importante nel mondo ma al tempo stesso così inutile di fronte all’arricchimento interiore. Abbiamo imparato che nel presente avvengono le cose più straordinarie ed è inutile fissarsi sul futuro, perché tanto cambierà sempre a non sarà mai come lo avevamo immaginato”.
“Abbiamo imparato che se vuoi davvero un qualcosa e ci credi fortemente puoi davvero ottenere tutto. Abbiamo imparato a credere ancora di più nei sogni, a realizzare quelli vecchi e a crearne di nuovi. Abbiamo imparato che è inutile arrabbiarsi se qualcosa non va come volevamo, ma se una cosa deve prendere un’altra piega è così e basta, spesso la vita ha in serbo delle meravigliose sorprese”.
“Abbiamo imparato nuovamente a ridere di gusto, piangere, emozionarci, sentire nuovamente i brividi sulla pelle. Abbiamo imparato che le culture non le conosci all’interno delle attrazioni turistiche ma parlando con la gente, attraverso i loro trascorsi”.
“Abbiamo imparato che la principale realizzazione è quella di essere qui in questo momento a fare ciò che avevamo sempre e soltanto immaginato nella nostra mente, quasi come se fosse un film. Vedere tutto ciò prendere forma è una gioia immensa per noi, nonché una grandissima soddisfazione personale“.
Lavora, risparmia, viaggia. Ma la storia di Anna e Matteo porta con sé un’altra lezione: sogna e insegui sempre i tuoi sogni. Il mondo è là fuori, pronto ad aiutarti a realizzarli.
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