Come scrivo anche nel mio libro “Le coordinate della felicità“, una delle paure più grandi dell’uomo al giorno d’oggi è quella di fallire. Il fallimento ci viene presentato come la fine di tutto, una vergogna da cui è impossibile riprendersi, una macchia da cui non potremo mai ripulirci.
Per questo motivo, tendenzialmente, non rischiamo mai. Potremmo provare qualcosa di nuovo ed emozionante per dare una scossa alla nostra vita, ma la paura di fallire ci paralizza. Abbiamo un timore radicato e soffocante di risultare dei perdenti, anche se dovrebbe essere chiaro che gli unici che non hanno mai fallito nella vita sono coloro che non ci hanno mai provato.
Rischiare significa crescere ma la paura ci frena
Rischiare significa uscire dalla propria comfort zone, mettersi alla prova in un contesto nuovo, affrontare l’ignoto. Tutto ciò ti fa crescere enormemente come essere umano e allontana anche la tristezza e il senso di profonda sfiducia che caratterizza milioni di persone al giorno d’oggi.
Rischiare è fondamentale per stare meglio, ma anche per uscire da certi labirinti mentali in cui è facile perdersi. Perché rischiare ti dà un scossa che a volte è davvero necessaria per rimettersi in carreggiata, per ripartire.
Eppure nessuno ti incoraggia mai a farlo. Al contrario, fin da quando da bambino ti dicevano di non correre, non allontanarti e non fare niente di testa tua, ti stavano insegnando che rischiare è sbagliato.
Inevitabilmente, quando sei adulto, pensi che rischiare sia semplicemente sbagliato, sempre e comunque.
La paura di fare un viaggio diverso dagli altri ad esempio. Magari in solitaria, magari con lo zaino in spalla, magari molto lontano da casa. Di fronte a questo “rischio”, molte persone dicono di no: temono di fallire e dover tornare a casa con la coda tra le gambe, così si accontentano di ciò che hanno sempre fatto e conoscono alla perfezione. Magari spendono le poche settimane di ferie in un villaggio turistico, solo perché è sicuro, facile e scontato. Anche se ciò non li rende felici.
Non si rischia in amore. Non si prova a fare qualcosa di forte e grandioso, che sia per conquistare o riconquistare il cuore di una persona. Non si rischia per provare a salvare un rapporto, si fa finta di nulla e si spera che la situazione cambi da sola. Poi niente cambia, se non in peggio.
Non si rischia mai sul lavoro. Tutti ti dicono che se hai un lavoro te lo devi tenere stretto, come se la tua intera vita dipendesse da esso, come se non avessi alcuna alternativa. Così non ti guardi intorno, non cerchi un impiego che ti piaccia svolgere. Accetti quello che ti capita e ti dici di essere grato. Anche se quel lavoro ti rende profondamente infelice.
Non rischi mai nella vita. Vivi per abitudine, per inerzia, senza mai lasciare la strada sicura. Resti fermo nel piccolo porticciolo a osservare il mare e a chiederti in quali posti meravigliosi potrebbero portarti quelle correnti. Ma è rischioso e allora ti limiti a sognare.
Viaggiare ti insegna che conta essere felici, non sembrarlo
Io a godermi quella vita non ci riuscivo. Mi sembrava di sprecare il mio tempo e questa sensazione mi angosciava terribilmente. Non riuscivo a perdonarmi, volevo giornate memorabili e ricche di emozioni. Non mi interessava essere giusto, volevo essere felice.
Tratto dal mio libro “Le coordinate della felicità“
Eppure, viaggiare dovrebbe insegnarci che i rischi sono necessari in una vita felice. Lo sapevano i viaggiatori di un tempo che partivano verso mete sconosciute senza avere alcuna certezza ma lo sappiamo anche noi che viaggiamo al giorno d’oggi. Ogni viaggio comporta dei rischi eppure continuiamo a partire. Perché abbiamo capito che una vita senza rischi, non è vita: è sopravvivenza.
Viaggiare ti insegna anche un’altra lezione: nella vita non conta niente sembrare una persona felice. Non ha alcuna importanza venire bene nelle foto e avere tanti amici virtuali. Non importa qual è il tuo aspetto, né come ti vesti o quante volte sorridi in una giornata.
Non ha alcuna importanza sembrare felici per poi essere profondamente depressi e avere la testa costantemente in balia di pensieri negativi. L’unica cosa che conta davvero è essere felici.
E per essere felici, ogni tanto è necessario prendere dei rischi. Possono essere piccoli o grandi, dipende da quanto è piccola o grande la tua infelicità. Ma non puoi pensare di ottenere un risultato diverso se le tue azioni sono sempre le stesse.
Cambia, o almeno provaci. Se andrà male, tornerai alla vita di sempre. Ma se va bene… se va bene avrai fatto della tua vita una storia unica e meravigliosa.
Ma, ti prego, non fingere che vada tutto bene quando invece sei depresso. Questa è la vera follia. Prendere dei rischi per provare ad essere felice è semplicemente una forma di amore per te stesso.