Come lasciare andare la tristezza e l’ansia

Nel mondo occidentale c’è il culto della resistenza. Fin da piccoli ci insegnano a sopportare, come se questo fosse l’unico motivo per cui siamo su questa Terra. Ci dicono che bisogna lottare, soffrire e tenere duro. Una mentalità che in alcuni momenti può sicuramente tornare utile ma che, in tutti gli altri casi, serve solo a fornirci una visione distorta della vita.

Crescere con il culto della resistenza, della sopportazione e del “portare la croce” spinge milioni di persone a credere che la vita sia come una guerra. E con i tempi che corrono basta camminare per le strade di una qualsiasi grande città occidentale per rendersi conto che siamo diventati tante piccole isole in competizione con tutte le altre.

Siamo tanti, abbiamo tutto e non siamo mai stati così soli. Un paradosso che si è realizzato proprio perché ci siamo fatti convincere che ogni situazione della vita sia una questione di resistenza e sopportazione. Non c’è più gioia, non c’è più spensieratezza, non c’è più fiducia e amore, per gli altri e per se stessi.

Siamo iper-competitivi sul lavoro, gelosi e invidiosi nelle relazioni, spaventati e confusi quando si tratta di sognare qualcosa di bello per il nostro futuro. Vediamo nemici e pericoli ovunque, e quando non ci sono ce li inventiamo. Ma più di tutto siamo diventati ossessivamente attaccati al nostro passato. Come se non avessimo nient’altro.

Soffri quando ti identifichi con il tuo passato

Oggi ci identifichiamo così tanto con quello che ci è successo che ci sembra impossibile immaginare un futuro diverso dal passato. È un fatto già particolarmente grave di per sé, perché la vita è come un fiume: è un moto costante in cui niente è mai identico a ciò che è stato.

Solitamente attaccarsi al passato porta a grandi sofferenze perché ciò che è stato non tornerà mai più. In un periodo storico come questo, caratterizzato da una pandemia globale e da fortissime restrizioni sul nostro modo di vivere, il motivo è ben differente. Dopo mesi e mesi di paure, dubbi, frustrazione e ansia, moltissime persone si ritrovano a un passo dal 2021 con una convinzione: nulla cambierà, la vita sarà esattamente com’è stata in questi ultimi mesi.

Esiste una soluzione a questo problema, ma non è certamente una forma di cieco ottimismo. Non è ripetendoci come un mantra che “tutto andrà bene” che usciremo da questa situazione. Il vero cambiamento va fatto nel modo in cui prendiamo la vita ogni giorno: invece di continuare a sopportare e resistere, dovremmo semplicemente lasciare andare.

La scoperta del Buddhismo e la svolta

Credo che chiunque abbia letto a cuore aperto il mio libro “Le coordinate della felicità” sappia che un tempo la mia vita era come una trincea. Il mio unico obiettivo era resistere per un’altra giornata, arrivare alla sera, non pensare a niente e crollare. Poi svegliarmi e iniziare un’altra battaglia.

Quando ho deciso di mettere in atto una rivoluzione personale, all’inizio mi sono concentrato solo sui cambiamenti esterni. Ho fatto esperienze lavorative di ogni tipo, mi sono trasferito a vivere in tre continenti diversi, ho viaggiato tanto, sono diventato un nomade digitale. Ma il grande cambiamento c’è stato quando ho rivolto la mia attenzione a ciò che avevo dentro.

Viaggiando per l’Asia, ad esempio, ho scoperto il Buddhismo. E delle tante straordinarie lezioni che ho imparato, ce n’è una che mi ha davvero cambiato la vita. Perché mi ha liberato da quell’atteggiamento tipicamente occidentale  di cui parlavo all’inizio dell’articolo. È questa: non cercare il coraggio di resistere, ma trova la forza di lasciare andare.

Non devi sopportare, non devi resistere

Nel Buddhismo non esiste il concetto di “sopportare” o “resistere“. Questo implicherebbe infatti un attaccamento verso il passato, perché sarebbe come aggrapparci a una condizione precedente a quella presente. Chi vive di nostalgia, ricordi e malinconia sta resistendo al flusso della vita e ai suoi inevitabili cambiamenti.

Resistere, inoltre, significa anche generare delle forti aspettative per il futuro. Questo è il motivo per cui così tante persone sopportano ogni genere di ingiustizia, sofferenza e mancanza di rispetto: si dicono che se ora tengono duro, domani andrà meglio. Vedono nella resistenza una sorta di speranza che un domani le cose possano andare meglio.

Questa non è altro che un’illusione: le cose andranno bene un domani non perché oggi sopportiamo, ma perché mettiamo in atto un cambiamento.

Uno dei pilastri del Buddhismo è la presenza nella realtà. Implica che non esiste ieri e non esiste domani. Esiste solo questo momento. E se sei nella giusta condizione mentale, non hai bisogno di altro: qui e ora puoi trovare la tua felicità, ponendo le basi per prolungarla anche nel tempo che verrà.

Come si impara a lasciare andare?

Cosa significa lasciare andare? È un atto al tempo stesso difficile e semplice. Difficile perché nel corso della nostra vita abbiamo accumulato molto peso che ci è rimasto dentro e spesso lo abbiamo nascosto dentro di noi, in profondità. Semplice perché è un processo che non dipende da nessun altro, ma solo da noi. Non richiede altro che il nostro impegno a stare meglio.

Perdonare

Un ottimo modo per lasciare andare è perdonare. Non perché gli altri se lo meritino, ma perché tu meriti di andare avanti. Il perdono buddhista riguarda innanzitutto la propria serenità. Solo chi perdona riesce ad affrontare la vita con il sorriso, perché può farlo con leggerezza.

Perdonarsi

E il perdono non riguarda solo gli altri. Riguarda anche noi stessi. C’è un capitolo del mio libro “Le coordinate della felicità” dedicato a questo tema. Questo è un estratto a cui tengo molto:

Non sono un indovino eppure posso dirti due cose su di te, chiunque tu sia: non sei perfetto e hai commesso piccoli o grandi errori che ogni tanto generano in te sensi di colpa e sofferenza. Lo so perché nessuno è infallibile. Né tu, né io, nessuno. Non serve a niente tornare sempre indietro con la mente a rivivere mille volte situazioni di dolore. Come quel ragazzo tedesco non riusciva a godersi il viaggio di una vita, ognuno di noi rischia di non riuscire a godersi minimamente il proprio tempo a disposizione a causa di inutili sensi di colpa e tanto rancore. Il tempo scorre inesorabile e lo stesso dovremmo fare noi verso la nostra felicità. Non serve a niente essere troppo severi con se stessi, è importante invece essere esigenti ma realisti: sbagliare e fallire fa parte della vita di chiunque. I veri vincenti sono coloro che imparano da un errore e trovano la forza di ripartire senza piangersi addosso.

Tratto da “Le coordinate della felicità

Vivere a pieno il qui e ora

Imparare a perdonare. Poi imparare a perdonarsi. Poi c’è un ultimo passo: accettare che la vita non era ieri e non sarà domani. La vita è qui e ora. Quello che è successo è successo e non poteva andare diversamente. Il tuo passato non poteva essere altro, altrimenti lo sarebbe stato. Quello che succederà dipende in parte da eventi al di fuori del tuo controllo; di questi, non avendo il controllo, non dovresti preoccuparti.

Tutto il resto dipende da quello che fai nel momento presente.

Lascia andare e rinasci

Il rancore verso chi ti ha ferito.
I sensi di colpa per i tuoi errori.
Lo stress per il futuro.
La tristezza per il passato.
La frustrazione per i torti che hai subito.

Non ti affannare a resistere. Non credere di dover sopportare tutto questo. Lascia andare e smetti di soffrire. Lascia andare e trova quella meravigliosa serenità che caratterizza la vita di chi è immerso nel momento presente.

Per molti quest’ultimo periodo è stato terribile. Se per te è stato così, non dimenticarlo. Nulla va dimenticato. Tutto fa vita, tutto ci insegna qualcosa. Anche i lutti, anche la sofferenza più atroce, anche quello che proprio non ti meritavi. Da ogni cosa che ci capita possiamo trarre un insegnamento e la forza per crescere.

Però impara a lasciare andare. Lascia andare, non portare con te l’ansia, la paura e la sofferenza. Non devi sopportare tutto ciò, perché quello che è stato è stato e non è assolutamente detto che sarà così anche in futuro.

Non avere alcuna aspettativa, che sia positiva o negativa. Sii semplicemente consapevole di avere davanti a te la possibilità di un nuovo inizio. È quello che ti auguro di cuore. È quello che meriti.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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