Ho visitato tutto il Vietnam in moto, da sola, con pochi soldi e nessuna pianificazione

IG @minayounglee

C’è una tendenza diffusa, soprattutto in Italia, a credere che per una ragazza sia estremamente pericoloso viaggiare da sola. Un pregiudizio infondato ma molto comune, che spinge tante ragazze a rinunciare ai propri sogni di scoprire il mondo.

D’altronde, quando tutti, i media in primis, non fanno altro che dipingere il mondo come un posto tremendo e pieno di persone crudeli, è normale che la paura prenda il sopravvento. E spesso, per lo stesso motivo, è normale smettere di inseguire la propria felicità.

In realtà, come racconto anche nel mio libro, ho incontrato tantissime ragazze che viaggiano da sole e nessuna di loro era in pericolo di vita. Anzi, proprio perché si tratta di un’esperienza che molti sconsigliano, ogni viaggio da sola diventa un percorso di crescita personale. Ognuna di loro mi ha confermato che non ci sono modi migliori per superare le proprie paure e aumentare la fiducia in se stesse.

Tra le tantissime viaggiatrici che scoprono il mondo in solitaria, c’è anche una ragazza americana protagonista di un’avventura davvero memorabile, sia per come è nata sia per come si è sviluppata. Si chiama Mina e l’anno scorso ha percorso tutto il Vietnam in motocicletta, da sola e senza alcuna pianificazione.

Quando un viaggio nasce all’improvviso

Ci sono viaggi che nascono all’improvviso. A volte si inizia a volare con la mente e improvvisamente si decide di partire alla scoperta di una nuova destinazione. Ad accendere la fiamma del Wanderlust può essere un libro, un film, persino una canzone.

Nel 2015, Mina era una ragazza innamorata delle montagne e dei canyon della California. Trascorreva ogni momento libero ad esplorare queste zone meravigliose, immergendosi nei fiumi e raggiungendo le cime da cui osservare il deserto sottostante.

Un giorno, il suo fidanzato le disse che aveva intenzione di visitare il sud-est asiatico in motocicletta. Lui si trovava già in Thailandia e lei, senza nemmeno pensarci, decise di partire.

IG @minayounglee

Il Vietnam in moto, da sola e senza pianificazione

“Tre anni fa il mio fidanzato mi disse che voleva visitare il sud-est asiatico in moto. Senza alcuna esitazione e con poco più di $1.000 da parte, partii per Bangkok per incontrarlo”.

La coppia trascorse qualche giorno tra Thailandia e Cambogia, poi entrò in Vietnam con l’intenzione di scoprire il paese in moto. Poi, però, si resero conto di avere idee troppo diverse sull’itinerario e le tempistiche.

“Dopo aver acquistato le moto scoprimmo di avere dei conflitti nei nostri interessi. Così decidemmo di andare per strade differenti e rivederci alla fine del viaggio“.

Una decisione forte, voluta proprio da Mina. La ragazza sentiva il bisogno di vivere quell’avventura secondo le sue regole. Voleva lanciarsi in un’avventura solitaria memorabile.

“In passato avevo già posseduto una moto”, spiega. “Ma poi avevo avuto un brutto incidente contro un SUV ad alta velocità e avevo compreso quanto rispetto sia necessario verso questi mezzi così potenti. Due anni dopo mi ritrovavo con poche ore di guida alle spalle, pronta a visitare un paese che non conoscevo minimamente, senza sapere una parola della lingua locale”.

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Le difficoltà di un viaggio on the road in solitaria

Fin dall’inizio, il suo Vietnam in moto si è rivelato un viaggio a base di adrenalina e incertezze. Simile a quello che racconto nel mio ultimo romanzo, “Succede sempre qualcosa di meraviglioso” (ambientato proprio in Vietnam)

“Mi svegliai all’alba per dirigermi verso nord. Poco dopo scoprii che la strada che avevo deciso di seguire era vietata alle motociclette. Parlai con un tizio al lato della strada provando a tradurre ciò che diceva con il traduttore di Google, dopo mezz’ora compresi che dovevo per forza prendere un traghetto per attraversare il Mekong per poi usufruire delle strade a cui erano ammesse anche le motociclette”.

Nei primi giorni, Mina si trovò coinvolta più volte in situazioni del genere, nelle quali non sapeva minimamente cosa fare. Nonostante quelle circostanze difficili e a volte pericolose, la ragazza non aveva alcuna intenzione di arrendersi e dopo essere riuscita a uscire dalle regioni del sud, il suo viaggio si trasformò in una delle esperienze più importanti della sua vita.

IG @minayounglee

“Se stai pensando di viaggiare da sola, FALLO”

“Nei primi giorni non avevo la minima idea di ciò che stavo facendo, né avevo un itinerario preciso segnato da qualche parte. L’unica cosa che sapevo è che avrei dovuto guidare verso nord, stop”.

“Le premesse non erano le migliori, ma quel viaggio è diventato una delle più grandi avventure della mia vita perché era esattamente ciò di cui avevo bisogno: un mese sola con me stessa alla scoperta di una nazione che non conoscevo, senza alcun piano, senza aspettative, con due ruote a guidarmi“.

Ci sono viaggi che si trasformano in lezioni di vita. Il Vietnam in moto di Mina è uno di questi, ecco perché consiglia a tutte le ragazze di provare un viaggio in solitaria almeno una volta.

Se stai pensando di viaggiare da sola, FALLO. E se non va come avevi pianificato, ACCETTALO. Solo alla fine ti renderai conto che era esattamente ciò di cui avevi bisogno“.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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