Credere che nel 2018 viaggiare sia una questione esclusiva delle persone ricche significa avere una visione molto ristretta del mondo e delle mille opportunità che ci offre. Abbiamo la possibilità di prendere un aeroplano e visitare una capitale europea in un weekend spendendo meno di €100, ma anche la possibilità di viaggiare per un paio di mesi nel sud-est asiatico con l’equivalente di uno stipendio medio.
Fare le vacanze è costoso ed è un’attività limitata a chi ha molto denaro. Ma viaggiare in modo consapevole e low cost è davvero alla portata di chiunque.
Per me e per migliaia di viaggiatori moderni ma con un animo romantico, viaggiare non è una questione di soldi ma di priorità. Al giorno d’oggi il denaro non è un impedimento reale ma solo una scusa: se sei nato e cresciuto in Occidente e non hai problemi molto gravi, hai tutte le possibilità per finanziare la tua esplorazione del mondo.
Ma al di là di questi discorsi pratici, poniamo il caso che una persona voglia viaggiare ma per qualche motivo non possa farlo. Non ha importanza perché c’è una forma di viaggio meravigliosa che non ha nulla a che vedere con la propria condizione economica o con la possibilità di muoversi liberamente. È forse la forma di viaggio più pura di tutte, quella universale ed eterna: la lettura.
Leggere è una forma pura di viaggio mentale
Leggere è un’attività che ho sempre trovato molto simile al viaggiare. Perché, a ben pensarci, che cos’è un viaggio? È scoperta.
Come scrivo nel mio libro “Le coordinate della felicità“, viaggiare significa immergersi in una situazione nuova, fatta di volti, lingue, sapori, colori, storie e stili di vita differenti. Viaggiare significa scoprire ciò che non conosciamo, farci emozionare dal diverso, catturare tutta la bellezza che il mondo ci regala quando ci immergiamo nell’ignoto.
Per ottenere tutto ciò, hai bisogno di muoverti? Hai bisogno di prendere un aeroplano e andare dall’altra parte del mondo? Devi spendere migliaia di euro?
No, perché la forma di viaggio più basilare è quella mentale. Hai presente quando ti ritrovi a fantasticare sul prossimo paese che visiterai o su un’avventura passata da qualche parte nel mondo? In quel momento stai già viaggiando.
Come la digestione inizia semplicemente guardando il cibo, lo spirito avventuroso di ognuno di noi si mette in moto già quando pensiamo al prossimo viaggio. A volte non ce ne rendiamo conto, ma stiamo già viaggiando prima ancora di partire.
E il modo migliore per viaggiare senza muoversi è leggendo.
Quando viaggiavo a Hong Kong dal letto di casa
Chi ha letto un libro di Tiziano Terzani sa bene di cosa sto parlando. Ci sono autori che sono capaci di prenderti per mano e portarti lontano, verso luoghi, persone e culture completamente diverse dalla tua. Ma non solo i grandi scrittori come Terzani e non solo i libri di viaggio hanno questo potere: in realtà, qualsiasi libro può farti viaggiare.
Ti faccio un esempio che mi riguarda.
Da ragazzino mi capitò tra le mani “Il Tao del Dragone“, un libro che contiene le riflessioni di Bruce Lee. Lo divorai e rimasi completamente affascinato da un uomo che scoprii essere ben più dell’attore famoso in tutto il mondo e dell’esperto di arti marziali. Se il corpo di Bruce Lee era una macchina perfetta, la sua mente irradiava una consapevolezza quasi totale delle cose della vita. Era un saggio, nel vero senso della parola. Un vero e proprio filosofo.
Le sue parole mi portarono lontano, soprattutto verso pensieri, riflessioni e concezioni che mai avevo considerato. Ma anche verso luoghi molto distanti e altrettanto affascinanti, perché Bruce Lee mi mostrò un modo di ragionare e intendere la vita molto asiatico. Mi mostrò un volto dell’Oriente, quello che strizza l’occhio al progresso ma nutre un rispetto profondo e sacro verso il passato e la tradizione.
In questo modo accese in me la curiosità di scoprire l’Asia e in particolar modo Hong Kong, l’isola dove aveva vissuto gran parte della sua vita e dove era morto a soli 33 anni.
Un viaggio che inizia da un libro
Iniziai a sognare quel luogo lontanissimo, esotico e affascinante per un adolescente intrappolato nel grigio di una grande città industriale del nord Italia. Iniziai a informarmi su Hong Kong, leggendone anche nei libri dello stesso Terzani e in alcuni romanzi thriller di scarsa qualità ma con descrizioni accurate che nutrivano il mio animo da viaggiatore.
E così, quando alla sera mi chiudevo nella mia cameretta, mi sdraiavo sul letto e leggevo, stavo in realtà viaggiando. Perché stavo scoprendo cose, luoghi e modi di vivere nuovi. Viaggiavo con la mente e con il cuore verso orizzonti inediti che mi attraevano.
Promisi a me stesso che prima o poi avrei visitato Hong Kong anche con il corpo e non solo con la mente e quando l’ho fatto, l’anno scorso, è stato emozionante: camminare per le stradine di questa caotica metropoli mi diede l’impressione di un déjà-vu. Una sensazione meravigliosa, di pura vita, che ho potuto provare solo perché in quei luoghi ci ero già stato, ma attraverso le pagine di un libro.
Se non puoi viaggiare, leggi
Se per qualche motivo non puoi viaggiare, inizia a leggere. Leggi più libri che puoi e fallo sempre con il desiderio di scoperta che caratterizza ogni vero viaggiatore. Leggi per scoprire, per capire, per farti venire nuove idee, per emozionarti. Leggi per valorizzare il tuo tempo invece di subirne passivamente il passaggio.
E soprattutto dovresti leggere per essere libero.
Spesso le nostre catene non sono fisiche ma puramente mentali. Pensaci: nessuno ti costringe a fare molte cose che odi fare, eppure le fai perché ti dicono che è giusto farle. Per liberarsi da queste catene, molti viaggiano. Ma puoi farlo anche leggendo. Leggere ti apre la mente e ti mostra alternative, ti fa riflettere. Ti libera da stereotipi, pregiudizi e imposizioni sociali che hai sempre accettato senza mai porti domande.
Nel momento stesso in cui prendi in mano un libro stai già crescendo, ti stai evolvendo e ti stai liberando. Proprio come quando inizi un nuovo viaggio.