Un van di 32 anni è stato la nostra fuga dalla follia della società moderna

IG @hedwigwiebes

Non si può definire la felicità, perché per ognuno di noi ha una forma diversa. C’è chi vede la felicità in una famiglia unita, chi in una casa piena di bei ricordi, chi in un viaggio. Sono rappresentazioni molto astratte eppure per alcuni la felicità ha una forma ben precisa: quella di un van.

La Vanlife sta prendendo sempre più piede in tutto il mondo e sta diventando una rivoluzione pacifica nei confronti di una vita conformista e soffocante. Chi sceglie la Vanlife si ribella a tutto ciò che per gli altri è normale e sacrosanto, per mettersi alla ricerca di qualcosa di più grande.

Qualcosa che non ha nulla a che vedere con gli oggetti, il denaro e il consumismo, ma con le emozioni, l’avventura e l’esplorazione.

Ecco perché per sempre più persone il van è il simbolo della felicità: una piccola casa su ruote rappresenta ciò che li fa stare bene. Il van è lo strumento per riempire la propria vita di bellezza e meraviglia.

Tra coloro che hanno fatto questa scelta alternativa c’è anche una coppia olandese che dopo pochi mesi di Vanlife ha capito di aver trovato la propria dimensione. E con quella sensazione di essere sempre nel posto giusto al momento giusto a fare la cosa giusta, hanno trovato anche la felicità.

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Mollare tutto e partire in van

Come tante altre persone da ogni parte del mondo, Jeroen e Hedwig non erano soddisfatti della loro vita. A un passo dai trent’anni sentivano di non riuscire a valorizzare il loro tempo perché costretti a subire la pressione del lavoro e degli obblighi della vita di tutti i giorni.

Una sera, di fronte a una birra in un locale della loro città, Amsterdam, hanno avuto un’idea così folle da sembrare quasi oltraggiosa.

“Stavamo bevendo una birra artigianale. Forse è proprio grazie all’alcool che abbiamo preso la decisione più importante della nostra vita: vendere tutto, comprare un van, lasciare Amsterdam e iniziare a viaggiare il più possibile“.

Nello stesso momento in cui pronunciarono le parole “molliamo tutto e partiamo in van“, il sogno divenne concreto. Così, nei mesi successivi, Jeroen e Hedwig si misero all’opera per realizzare ciò che avevano solo ipotizzato.

“La prima cosa che abbiamo fatto è stato radunare gli nostri oggetti inutili nella nostra nuova vita e venderli. Poi abbiamo venduto la casa, a un prezzo molto generoso. Poi abbiamo comprato un van, un Wolkswagen di 32 anni. Poi siamo partiti”.

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Viaggiare a tempo indeterminato con la Vanlife

L’obiettivo della coppia era di vivere un’esperienza straordinaria e indimenticabile, che alleviasse la pressione sullo scorrere incessante del tempo.

“Volevamo una vita che non fosse così legata a tutti gli obblighi e le responsabilità che avevamo prima, e al tempo stesso volevamo esplorare il mondo, grazie alla cosiddetta Vanlife”.

Dopo aver lasciato Amsterdam, la coppia ha visitato Francia, Spagna, Portogallo, Marocco, Germania, Repubblica Ceca, Croazia, Albania e Grecia.

“Il motivo per cui abbiamo fatto questa scelta di vita è poter esplorare tutti i luoghi che il mondo ha da offrire. Ma anche perché non volevamo far parte della follia della società moderna, dove non si fa altro che vivere per lavorare. Non pensiamo che vivere in un van sia necessariamente la cosa migliore, ma certamente offre tante opportunità”.

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Le opportunità della Vanlife: lavorare viaggiando

Una delle opportunità più sottovalutate della Vanlife è la possibilità di lavorare viaggiando. Si tratta di un concetto a cui siamo ancora poco abituati, nonostante sia già realtà per migliaia di persone. Tra questi ci sono anche Jeroen e Hedwig: lui era un giornalista ad Amsterdam e si è trasformato in un giornalista freelance, mentre lei ha studiato per diventare una videomaker, professione che oggi può svolgere da qualsiasi parte del mondo.

7 LAVORI DA NOMADE DIGITALE PER LAVORARE VIAGGIANDO

Se lavorare viaggiando è un concetto così lontano e fumoso per molti, è anche perché necessita di una mentalità aperta, che spesso si adotta solo cambiando vita. Scegliere la Vanlife li ha messi di fronte alle mille opportunità del mondo e li ha trasformati in due nomadi digitali, ovvero due persone che hanno la possibilità di lavorare da qualsiasi nazione, senza i vincoli tipici dei lavori tradizionali.

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“Se viaggiare ti rende felice, dovresti farlo”

Quando Jeroen e Hedwig raccontano cosa stanno facendo, si sentono spesso dire che la loro è una bella vacanza. In realtà, questa è la loro nuova vita, che hanno scelto di adottare a tempo indeterminato.

La nostra non è una vacanza, ma uno stile di vita alternativo. Lavoriamo mentre viaggiamo e dedichiamo il nostro tempo libero ad esplorare il mondo. Se viaggiare è ciò che ti rende felice, dovresti farlo, senza pensare più di tanto alle conseguenze e senza permettere alle persone e alle circostanze di tarparti le ali”.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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