In molti si stanno rendendo conto che la competizione estenuante del mondo occidentale rende difficile realizzarsi su un piano personale. Si ha l’impressione di essere intrappolati in una “rat race“, una corsa folle per raggiungere obiettivi che in fondo non abbiamo mai davvero desiderato.
Volere più soldi di quanti ne servano, calpestare chiunque per inseguire le promozioni sul lavoro, assecondare l’ossessione per il consumismo, provare l’irrazionale desiderio di ostentare a tutti i costi la nostra ricchezza materiale… tutto questo, per molti, sta diventando l’esatto opposto di una vita piena e realizzata.
Ecco perché sempre più persone stanno cercando nelle scelte di vita alternative la propria personale felicità.
Vivere in modo alternativo per vivere felici
C’è chi accumula così tanto stress da esplodere e arrivare al punto di mollare tutto per girare il mondo; c’è chi si trasferisce a vivere in un van per godere di un’esistenza più libera e lenta grazie alla Vanlife; c’è chi stravolge la propria vita per iniziare a lavorare viaggiando e non dover più sottostare ai limiti soffocanti del lavoro tradizionale.
Poi c’è chi mette in dubbio uno dei punti cardine dell’idea di successo tipicamente occidentale: avere una casa grande, piena di oggetti e costosa tanto nel prezzo di acquisto quanto nel mantenimento.
A quest’ultima categoria appartengono coloro che hanno scelto di vivere in una Tiny House. In un articolo precedente avevo già parlato di questo movimento che sta diventando sempre più popolare soprattutto in Canada e negli Stati Uniti, specialmente dopo la crisi economica che ha messo in ginocchio il mercato immobiliare.
Il movimento delle Tiny House
In poche parole, una Tiny House è una piccola abitazione prefabbricata che ha costi di produzione (e di acquisto) bassissimi, a volte inferiori ai $20.000, pur avendo al suo interno tutto ciò che si trova in una vera casa: un bagno, una cucina, un letto, una scrivania e via discorrendo.
La grande differenza è che le Tiny House sono case in miniatura, spesso non più grandi di 10 m². La mancanza di spazio non è però un problema per chi sceglie questo stile di vita alternativo, perché si tratta di persone convinte che il mondo sia là fuori per essere scoperto. Chi sceglie di vivere in una Tiny House risparmia decine di migliaia di euro, che poi investe in esperienze, soprattutto viaggi.
Una questione di priorità: invece di spendere tutti i propri soldi (barattati con il proprio tempo sul posto di lavoro) in una casa, li si spende nel vivere avventure straordinarie e creare ricordi indimenticabili. Lo dimostra bene l’interessante storia di Jenna, una ragazza americana ormai nota come “Tiny House Girl“.
Jenna, cambiare vita grazie a una Tiny House
“Sei anni fa ero indebitata fino al collo“, scrive Jenna sul suo blog, uno dei più seguiti tra quelli sulle Tiny House. “Avevo un’infinità di oggetti e nessun risparmio da parte per poter inseguire i miei sogni. Lavoravo e spendevo, ero costantemente in attesa dell’assegno successivo. Poi, nel 2013, presi una decisione radicale“.
Stufa di sentirsi soffocare dalle bollette, le tasse e tutte le spese tipiche di una casa, stufa di reprimere la sua infelicità comprando oggetti inutili e ritrovandosi quindi costretta a lavorare sempre di più per inseguire l’illusione della felicità materiale, Jenna decise di rischiare tutto: un giorno si rese conto che stava buttando la sua vita e si licenziò impulsivamente. Poi, insieme al suo fidanzato dell’epoca, si dedicò alla costruzione della sua Tiny House.
“Nel 2013 mi licenziai da un lavoro a tempo indeterminato e misi in vendita la mia casa. Poi costruii la mia casetta su ruote. L’obiettivo? Vivere con poco e viaggiare tanto“.
“La vita è molto più di ciò che possiedi”
Contrariamente alla maggioranza dei casi, infatti, Jenna decise di costruire la sua Tiny House su ruote, per poterla spostare ogni volta che ne sentiva il bisogno. Così, nel 2014 la collegò al suo pick-up e iniziò il giro del Nord America, mantenendosi con i soldi incassati dalla vendita della sua casa.
“Tra il 2014 e il 2015 ho visitato più di trenta stati degli USA e cinque province del Canada con la mia Tiny House al seguito. Lungo il mio percorso ho conosciuto decine di persone interessate al mio stile di vita. Dicevano che ero un’ispirazione per loro, perché ci vuole coraggio a scegliere una vita alternativa in questa società che pretende di decidere per te cosa sia normale e cosa no“.
Durante l’anno passato on the road a scoprire il Nord America, Jenna viaggiava di giorno, poi si fermava dove si sentiva ispirata, entrava nella sua Tiny House, si preparava la cena e andava a dormire. A condividere questa vita nomade, il suo cane. Un’esperienza meravigliosa, che la ha insegnato tanto sui veri valori della vita.
“È molto difficile spiegare agli altri che la vita è molto più di ciò che possiedi. Hai più ricchezza quando hai più tempo per stare con le persone che ami e per le tue passioni. Vivendo in una Tiny House posso garantire che limitare il numero di oggetti a nostra disposizione significa essere più felici“.
Fonti di reddito alternative
Durante il suo viaggio in giro per il Nord America, il blog di Jenna è diventato sempre più popolare. A quel punto, come spesso accade, è diventato una fonte di guadagno: compagnie di diversi settori (soprattutto del “fai da te”) hanno iniziato a pagare per comparire sul suo sito.
Nel frattempo Jenna si è inventata altre forme di reddito alternative: ha scritto un libro su come costruire una Tiny House e soprattutto ha messo in affitto la sua casetta su Airbnb.
7 MODI IN CUI RIESCO A GUADAGNARE MENTRE VIAGGIO A TEMPO INDETERMINATO
Così ha iniziato a guadagnare più di prima, lavorando molto meno. Avendo più tempo libero a disposizione, ha coronato il sogno proibito che aveva fin da giovane: esplorare il mondo con lo zaino in spalla.
“Ora vivo part-time nella mia Tiny House, che è “parcheggiata” in Oregon. Per tre mesi all’anno viaggio per il mondo con il mio zaino sulle spalle: sono stata in Islanda, Francia, Costa Rica, Messico, Spagna, Thailandia, Perù, Taiwan, Guatemala ed El Salvador“.
“Il valore più grande è nel tempo e nelle esperienze”
L’ultimo progetto di Jenna prenderà vita quest’estate. All’inizio dell’anno ha infatti acquistato un vecchio caravan. Passerà i prossimi tre mesi a ristrutturarlo completamente da sola, per poi rimettersi in viaggio.
Da una vita infelice e piena di ansie, che la soffocava tra responsabilità, un lavoro che odiava e una dipendenza dal consumismo, a una vita entusiasmante, libera e ricca di avventure. Quando si licenziò per costruire una Tiny House, tutti le dissero che era una follia. Ma pensandoci ora che vive viaggiando e lavora poche ore alla settimana, chi è davvero il folle? Questa ragazza che ha trovato la sua felicità ribellandosi a ciò che la società indica come “giusto“, oppure coloro che vivono per lavorare e lavorano per accumulare?
Dal mio punto di vista non ci sono dubbi. Jenna si limita a dire ciò che questo stile di vita alternativo le ha insegnato: “Vivendo in una Tiny House ho compreso che il valore più grande è nel tempo e nelle esperienze. Ciò che possediamo ha molto meno valore di quanto crediamo. Ridimensionando la mia vita ho trovato la felicità“.