Se il senso del viaggio non è semplicemente arrivare a destinazione ma tutto ciò che succede dopo essere partiti, camminare rappresenta sicuramente uno dei modi più intensi di viaggiare. Spostandosi a piedi si entra profondamente in contatto con il luogo che si visita, perché si percepisce la storia di un popolo e di un paese in maniera più graduale.
Abbiamo già raccontato la storia di Mate Simunovic, il viaggiatore che per 19 anni visitò quasi tutto il mondo camminando e pedalando sulla sua bicicletta. Oggi parliamo di un ragazzo tedesco che in tempi ben più recenti ha compiuto un’impresa non da poco, al termine della quale, proprio grazie all’introspezione che solo il camminare sa garantire, si è ritrovato a chiedersi chi fosse quella persona che era partita più di un anno prima.
Il suo nome è Christoph Rehage e il suo viaggio inizia il 9 novembre 2007. In quella data il 26enne tedesco parte con lo zaino sulle spalle da Pechino, ponendosi un obiettivo decisamente ambizioso: raggiungere la sua città natale in Germania. Quando era più giovane aveva già camminato da Parigi ad Hannover, 800km in meno di un mese. Questa volta non era sicuro di farcela, ma non era preoccupato perché il vero obiettivo non era quello di tornare a casa.
Christoph voleva mettersi in marcia per l’emozione di svegliarsi ogni giorno in un luogo diverso, qualche passo più avanti rispetto al precedente. Vedeva in questo viaggio la possibilità di scoprire qualcosa soprattutto su se stesso.
Dopo essersi rasato capelli e barba ha iniziato a camminare. Ha mantenuto una media di 30-40km al giorno, camminando dalle quattro alle sei ore. Ogni giorno si è scattato un selfie per documentare il passare del tempo e il modo in cui i suoi sentimenti cambiavano strada facendo. Una sorta di diario di viaggio fotografico.
Sul suo percorso ha trovato metropoli, villaggi, deserti e infinite strisce di asfalto. Ha incontrato altezzosi businessman in giacca e cravatta, bambini che non avevano mai visto un uomo occidentale, compagni di viaggio strampalati e persino una ragazza cinese che sarebbe diventata la sua fidanzata. Anche per questo motivo ha dedicato il suo viaggio all’amore, uno dei tanti sentimenti che ha ritrovato sul suo percorso.
È riuscito a coprire 4.500 km di terra tutti rigorosamente a piedi (ha preso due voli per uscire dal paese e rientrare al fine di prolungare il visto ma è ripartito dalle città in cui si era fermato). La sua camminata si è conclusa a Ürümqi, nella Cina Occidentale, quindi non è riuscito nell’impresa di arrivare con le sue gambe fino in Germania.
Niente di grave, comunque, perché in fondo era partito con un altro duplice obiettivo: scoprire le meraviglie di un paese affascinante come la Cina e imparare a conoscere se stesso.
Ci ha messo più di un anno ma alla fine ha ottenuto quello che voleva: dopo aver compiuto l’ultimo passo si è guardato indietro e nel vortice di esperienze, chilometri, persone, luoghi e sensazioni e non ha più visto la persona che era il giorno della partenza.
“Chi era questa persona? Sono davvero io?“, si chiede alla fine del video che racconta il suo incredibile viaggio (interiore) attraverso la Cina.
Questa è The Longest Way: