Ristrutturano un vecchio van e partono: dall’Alaska all’Argentina

Nel mondo dei viaggiatori sta prendendo sempre più piede una tendenza: scoprire il mondo a bordo di vecchi van ristrutturati.

Ho già raccontato la storia dei due ragazzi polacchi che sono riusciti a girare quattro continenti con il loro vecchio furgoncino, o della coppia inglese che ha vissuto on the road per cinque anni per visitare tutta l’Europa.

Un’altra coppia sta viaggiando in questo modo, dopo aver raggiunto un obiettivo veramente ambizioso: partire dall’Alaska e arrivare in Argentina con il loro van della Volkswagen.

Dalla punta settentrionale a quella meridionale del continente americano, tutto sulle quattro ruote.

Vivere in Alaska

Si chiamano Tessa e Dillon, e la loro storia inizia come tante altre: entrambi appassionati di viaggi, fino a due anni fa sfruttavano ogni weekend e giorno libero per viaggiare. Vivendo in Alaska, avevano però un problema non da poco: senza prendere l’aereo (e spendere quindi molti soldi) per loro era impossibile visitare nuovi luoghi.

In quelle terre sconfinate, che avevano imparato a conoscere alla perfezione, non c’era più molto da vedere. Sognavano di scoprire luoghi più caldi, vedere il deserto, fare il bagno nell’oceano senza rischiare l’assideramento. Ma vivendo così isolati si erano quasi rassegnati all’idea che non avrebbero mai potuto soddisfare completamente la loro voglia di viaggiare.

La frustrazione era tanta, ma come molti altri sognatori non se la sentivano di rinunciare al proprio lavoro (lui dipendente di una multinazionale, lei insegnante).

Gli sembrava da incoscienti mollare tutto e partire, senza nemmeno un piano. Almeno finché non è successo qualcosa che ai loro occhi è apparso talmente straordinario da dover essere per forza un segno del destino.

Due van per alimentare un sogno

“Siamo sempre stati grandi amanti dei furgoncini della Volkswagen“, hanno raccontato in un’intervista. “Il fatto è che in Alaska è quasi impossibile trovarne uno”.

Quel tipo di veicolo divenne popolare negli Stati Uniti negli anni 60′ e 70′ grazie al movimento hippie, che esplose in tanti stati ma sicuramente non nella fredda Alaska.

Tessa e Dillon dovevano quindi accontentarsi di vedere quegli storici van solo su Internet, immaginando quante storie di viaggio ci fossero dietro a ognuno di essi.

Un giorno di fine 2014 ci fu però un’incredibile svolta.

“Potete immaginare il nostro stupore quando un pomeriggio abbiamo visto un vecchio furgoncino della Volkswagen del 1975 tutto arrugginito, in vendita nel giardino di una casa. Ci siamo guardati e abbiamo pensato che comprarlo fosse un’ottima idea”.

L’Universo voleva dirgli che sì, dovevano davvero provarci. E come scrivo nel mio libro “Le coordinate della felicità“, i sognatori devono seguire i segnali dell’Universo.

Perché pochi giorni dopo hanno trovato un altro van Wolkswagen in vendita – questa volta del 1980 – in uno stato come l’Alaska dove è estremamente raro trovarne anche solo uno.

Presi dall’entusiasmo, Tessa e Dillon hanno deciso di comprarli entrambi per vedere quale dei due facesse al loro caso.

Ristrutturare un van e cullare un sogno

“Quello del 1980 era pronto per viaggiare, ma Tessa voleva che restassimo sullo stile classico del primo”, racconta Dillon. “Abbiamo lavorato per un anno a tempo pieno per rimetterlo in funzione, soprattutto per togliere la ruggine. Ma ne è valsa la pena: era il nostro veicolo dei sogni, era la nostra fuga“.

Mentre si occupavano di restaurare il van del 1975 non avevano ancora idea di come lo avrebbero utilizzato. Inizialmente pensavano che sarebbe stato bello anche solo possederlo, ma più il progetto andava avanti e più si rendevano conto che quel furgoncino era destinato a grandi cose. Non potevano accontentarsi di tenerlo in mostra e utilizzarlo solo nei weekend.

“Circa un anno dopo ci siamo entrambi licenziati dai nostri lavori“, racconta Dillon. “Tessa amava il suo lavoro, ma credeva che fosse troppo presto per sistemarsi e insegnare fino alla pensione. Io mi sono reso conto presto che la vita d’ufficio non faceva per me. Fino a quel momento avevamo risparmiato parecchi soldi per qualcosa di grande“.

Quel qualcosa di grande era il viaggio epico che li aspettava.

Dall’Alaska all’Argentina

“Abbiamo finito di sistemare il van a febbraio e partire è stata una bella impresa”, ricordano oggi. “Non ci sono tanti posti dove accamparsi in pieno inverno in Alaska. Abbiamo imparato tante lezioni e abbiamo avuto delle crisi quando siamo entrati in Canada e poi siamo rientrati negli Stati Uniti”.

Tessa e Dillon sono partiti senza una meta precisa, ma quando hanno raggiunto il Messico hanno realizzato che erano partiti dallo stato più settentrionale del continente. A quel punto, la destinazione finale doveva essere lo stato più meridionale, l’Argentina.

Alla fine sono riusciti a percorrere le 50.000 miglia che separano la loro casa da Ushuaia (il punto più a Sud del continente americano) in poco più di un anno.

“Abbiamo visitato nell’ordine: Canada, Stati Uniti, Messico, Guatemala, Belize, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina. Quando siamo arrivati alla Terra del Fuoco abbiamo imbarcato il nostro van per la Florida. Da lì siamo ripartiti visitando tutta la costa est degli Stati Uniti”.

“Una volta che sei sulla strada capisci tutto”

Un viaggio straordinario attraverso il continente americano, finanziato con i loro risparmi e alimentato dalla loro voglia di scoprire il nostro meraviglioso pianeta. Una storia che molti leggeranno con occhi sognanti; per loro, Tessa e Dillon hanno un consiglio ben preciso:

Il primo passo è sempre il più difficile. Quando pianifichi un viaggio così lungo (in termini di tempo e distanza), può diventare stressante cercare tutte le informazioni. Tutti i “e se ci capitasse qualcosa?” possono diventare spaventosi. Ma una volta che sei sulla strada, capisci tutto. Non farti intimorire dalle norme sociali e dalla paura: la parte più difficile del nostro viaggio è stata fare il primo passo!”.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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