La storia di Megan Sullivan è una di quelle che ti fanno pensare. Questa ragazza californiana è infatti nota per un’impresa che ha compiuto alcuni anni fa, quando ha visitato le 7 nuove meraviglie del nostro pianeta in appena 13 giorni.
Per molti questo non significa viaggiare, perché in soli 13 giorni c’è il rischio di passare più tempo sull’aereo e in aeroporto che a terra, ma per Megan il discorso era differente.
La giovane aveva appena scoperto di avere un cancro alla pelle e aveva quindi deciso di buttarsi, quasi disperatamente, in quella che poteva essere l’ultima avventura della sua vita.
La scoperta del cancro
Nel 2015 Megan ha vissuto il mese peggiore della sua vita. È caduta mentre scalava una montagna, è stata investita da un’automobile mentre guidava il suo scooter e ha scoperto di avere il cancro durante un controllo di routine.
Nel giro di poche settimane la sua esistenza è stata completamente stravolta.
“Dopo il mese più sconvolgente che potessi immaginare, ho iniziato a ripensare al modo in cui stavo vivendo la mia vita“, scrive sul suo blog. “Alla fine sono giunta a una conclusione: l’unica cosa che mi fermava dall’essere ciò che desideravo ero io stessa“.
Dieci giorni dopo aver scoperto di avere un cancro alla pelle, Megan è partita per un viaggio di 13 giorni intorno al mondo.
Il giro del mondo alla scoperta delle 7 meraviglie
Ha visitato tutte le 7 nuove meraviglie del mondo: la Grande muraglia cinese, Petra in Giordania, il Colosseo a Roma, Chichen Itza in Messico, il Machu Picchu in Perù, il Taj Mahal in India e il Cristo Redentore a Rio de Janeiro.
La decisione di lanciarsi in questo viaggio-lampo è stata impulsiva: improvvisamente, dopo anni con il “pilota automatico”, si è resa conto che non stava vivendo al massimo la sua vita.
E se n’è resa conto nel momento e nel modo peggiore, ovvero quando la sua vita era seriamente in pericolo. Solo di fronte a una prospettiva spaventosa e definitiva come quella della morte ha deciso di agire.
Il suo giro delle 7 nuove meraviglie del mondo era il tentativo di realizzare un sogno che aveva da sempre, che a quel punto della sua vita rischiava di diventare irrealizzabile.
Doveva agire, e doveva farlo subito.
Non un semplice viaggio
In 13 giorni ha visitato l’India, l’Italia, il Brasile, la Giordania, il Messico e il Perù.
Troppe destinazioni in così poco tempo, come ha ammesso lei stessa. Ma il significato del suo viaggio non era esplorare il mondo, bensì vivere un’esperienza che aveva sempre e solo sognato ad occhi aperti.
Della sua vicenda non è particolarmente importante il viaggio, quanto la grande lezione che ne possiamo ricavare: non dovremmo mai aspettare che sia un evento tragico a darci la forza di realizzare i nostri sogni. Dovremmo valorizzare ogni giornata, ricordarci di essere felici ogni mattina e smettere di rimandare a un domani ciò che amiamo fare.
Non esiste il momento giusto per cambiare. Questo è il momento giusto. Come scrivo nel mio libro “Quando inizia la felicità“:
A furia di aspettare tempi migliori, rischi di essere costretto dal destino ad agire in fretta e furia in tempi ben peggiori di questi. Non dev’essere qualcosa di brutto a motivarti al cambiamento. Renditi conto che sei vivo (sei vivo!). E sei qui per vivere la tua vita
Non aspettare che sia troppo tardi: la vita è qui e ora!
La sensazione di non avere più tempo per fare ciò che desideriamo è tremenda, ed è ciò che ha spinto Megan a partire per un viaggio folle.
Oggi sta bene: è riuscita a guarire dal cancro.
Il suo viaggio, però, resta di grande ispirazione per chiunque: abbiamo una sola vita e non possiamo sprecarla facendo solo ed esclusivamente ciò che ci deprime, che dobbiamo fare.
Ieri è un ricordo, domani è un’incognita. Smettila di rimandare sempre la tua felicità.
Ogni tanto è importante mettere noi stessi al centro di tutto, perché l’unica certezza che abbiamo è di esserci, qui e ora.
Una certezza che non avrai per sempre. Non aspettare che la morte bussi alla porta della tua vita per iniziare a fare ciò che ti rende felice.