Ristrutturano un vecchio bus e lo trasformano in una casa per girare il mondo

Durante l’ultimo anno di università, Scott ed Emily erano una delle tante coppie di studenti senza grandi piani e prospettive per il futuro. All’epoca non sapevano ancora che una passione comune li avrebbe spinti a girare il mondo insieme e a inventarsi una soluzione straordinaria per poter vivere on the road a tempo indeterminato.

Non sapevano che nel loro futuro c’era un vecchio pullman cittadino, di quelli che ogni giorno caricano migliaia di persone, che sarebbe diventato lo strumento per poter realizzare il loro sogno.

Scoprirsi viaggiatori

Dopo essersi laureati, Scott ed Emily pensavano che fosse troppo presto per mettersi immediatamente alla ricerca di un lavoro. Prima di finire dietro una scrivania in un ufficio e lavorare ogni giorno per otto ore, volevano scoprire almeno una piccola parte del mondo, ovviamente insieme.

Nel 2012 hanno conseguito la laurea e poi sono partiti all’avventura, con lo zaino in spalla e il cuore pieno di emozioni.

“Abbiamo visitato tutto ciò che era compreso tra la Florida e il Maine”, hanno raccontato a BusinessInsider.com. Durante questo primo viaggio molto semplice e tranquillo sono stati però contagiati dal Wanderlust, la malattia del viaggiatore. “Quei mesi on the road ci hanno fatto venire un enorme desiderio di viaggiare a tempo pieno, un desiderio che si è trasformato nel progetto 12 paesi in 12 mesi“.

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Già, perché Scott ed Emily hanno un grande pregio: la determinazione di inseguire i propri sogni e non arrendersi di fronte ai pregiudizi e le difficoltà. Mentre i loro coetanei iniziavano a lavorare e a cercare casa, Scott ed Emily progettavano di visitare 12 nazioni del mondo in 12 mesi.

Nel frattempo, però, Scott aveva iniziato a lavorare nel mondo dell’affiliate marketing, un impiego che poteva svolgere da qualsiasi parte del mondo, senza doversi presentare in ufficio. L’idea era proprio quella di poter mantenere tutta la famiglia in questo modo, un sogno che sarebbe presto diventato realtà.

Prima di partire per il loro viaggio di 12 mesi c’è stato un altro grande cambiamento nelle loro vite: Emily ha scoperto di essere incinta. Una circostanza che avrebbe frenato molti, ma non loro: mentre Scott studiava per sfondare nella sua attività online, lei portava avanti la sua gravidanza. E quando il loro primogenito Carter è nato, la sua presenza non ha cambiato i loro piani: hanno iniziato il viaggio di 12 mesi con il bimbo al seguito.

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Viaggiare con un figlio piccolo

“Abbiamo provato ad immergerci nella cultura di ogni luogo che abbiamo visitato, esplorando tutto ciò che avevamo intorno e mangiando il più possibile”, ha dichiarato Emily. “È stato qualcosa di magico, un periodo straordinario nella vita di tutti e tre. Abbiamo capito moltissimo su noi stessi – viaggiare serve proprio a questo – ma abbiamo anche imparato tanto su cosa voglia dire stare insieme e avere una famiglia”.

Tornati a casa, Emily e Scott si sono guardati negli occhi e hanno capito che non volevano che tutto finisse. Quel viaggio straordinario non poteva essere un semplice ricordo da tirare fuori con nostalgia negli anni a venire. Quel viaggio doveva diventare la loro vita.

Vivere perennemente on the road con uno scuolabus

Così, in uno di quei momenti nei quali tutti ti guardano come fossi pazzo ma tu sai di essere solo un semplice sognatore, hanno deciso di acquistare un vecchio pullman cittadino. Il loro progetto era ambizioso: renderlo abitabile e vivere una vita costantemente on the road. Addormentarsi sotto le stelle e svegliarsi ogni giorno in un luogo diverso, almeno finché Carter non avrebbe iniziato a frequentare la scuola.

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Hanno pagato il pullman $3.000 e hanno speso più del doppio per rimetterlo in sesto e renderlo abitabile. Dopo mesi di fatica, lavori e riparazioni, la loro casa itinerante era finalmente dotata di tutti i comfort: due stanze da letto, una cucina, l’ingresso e il bagno. Scott è persino riuscito a creare una stanza apposta per Carter.

Viaggiare con lo zaino in spalla per un anno intero ci ha fatto apprezzare una vita minimalista”, hanno dichiarato. “Per questo motivo non è stato un problema trasferirci sul bus: tutto ciò che è superfluo semplicemente non ci serve.

Ci piace pensare che tutte le cose materiali che abbiamo siano solo temporanee. Se un oggetto non viene utilizzato, non può stare sul bus, dove la gestione dello spazio è ovviamente fondamentale”.

I due giovani genitori si sono quindi buttati anima e corpo nella ristrutturazione del pullman, carichi di entusiasmo e buona volontà. E in questo clima molto positivo è arrivata un’altra sorpresa: Emily era nuovamente incinta.

that-led-to-their-next-project-buying-an-old-city-bus-and-turning-it-into-a-mobile-home-for-their-growing-familyUna famiglia in viaggio

Anche in questo caso l’idea di ritrovarsi con due figli al seguito non li ha spaventati. Dopo la nascita del secondogenito hanno inaugurato la loro casa itinerante mettendosi in viaggio per tutto il Nord America. In questo modo hanno visitato buona parte degli Stati Uniti e nell’ultimo anno hanno deciso di fermarsi nel loro stato, l’Oregon.

Considerando tutti i comfort che hanno a bordo, Scott ed Emily non sentono la necessità di comprare una casa. Una casa ce l’hanno già e oltre a possedere tutto ciò che gli serve per vivere, gli conferisce anche la libertà di poter prendere e partire ogni volta che ne sentono il bisogno. Perché si sa, al cuore non ci comanda, ma neanche alla desiderio di viaggiare…

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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