Il Buddha comprese che la vita è semplice. È basata su poche, eterne verità. Una di queste è che la realtà è interconnessa.
Ciò significa che ognuno di noi è strettamente connesso a qualsiasi altro elemento esista. Nulla potrebbe esistere se non ci fosse qualsiasi altra cosa, anche quella che ti appare più insignificante. Persino una goccia d’acqua nella pioggia, una formica, un granello di sabbia. E ovviamente anche tutto ciò che ti fa soffrire. Per questo nel Buddhismo, come spiego meglio nel mio libro, non si ragiona in termini di “giusto o sbagliato“. Tutto è vita.
Se ti senti giù di morale, inutile o sbagliato, ricordati che l’Universo intero esiste anche grazie alla tua presenza. Se tu sparissi, sparirebbe tutto quanto.
Se tutto è interconnesso, ogni tuo pensiero, ogni tua parola e ogni tua azione sono come sassolini lanciato nello stagno dell’Universo: hanno delle conseguenze su tutto, te stessa/o in primis. Questo è il karma, che significa appunto “azione”: il modo in cui ti senti non è determinato da quello che ti succede, ma da quello che pensi, dici e fai nel mondo.
Pertanto, se vuoi provare a capire meglio la vita puoi cercare di cogliere i segnali che l’Universo ti sta mandando. Questi sono i miei 3 modi per farlo.
3 modi per cogliere i segnali dell’Universo
1. Non programmare tutto
Forse il tuo più grande problema è che vuoi controllare ogni cosa. Vivi seguendo i rigidi schemi della tua mente, provi un dolore quasi fisico quando la vita non va come vorresti. Paragoni ciò che è a ciò che vorresti e sei perennemente stressata/o per questo.
Poi, ti chiedi: perché non succede quello che voglio? Perché non sono felice?
La risposta è che le cose più belle succedono e basta.
Avevi programmato di innamorarti di quella persona, quel tramonto, quel libro, quel viaggio? È solo quando lasci andare il tuo desiderio di controllo che l’Universo ti mostra che il Paradiso è già qui.
Nello zen questo stato dell’essere si chiama “satori“: è quando molli la presa e diventi illuminato. Perché ora che hai lasciato andare, vedi la vita per quello che è: perfetta.
Tutto ha senso, finalmente. Tutti i segnali che l’Universo ti manda sono ben visibili, ogni cosa si incastra alla perfezione in tutto il resto. Questa è la più profonda serenità.
2. Chiediti: cosa sta cercando di dirmi la vita?
Una giornata ti sembra bellissima, una da dimenticare, un’altra così così. Ti succede qualcosa di bello, poi qualcosa di brutto. Poi ti sembra che non ti succeda niente.
Ogni tanto fermati e chiediti: in questa fase del mio viaggio su questa Terra, perché mi sta succedendo quello che mi sta succedendo?
Prenditi del tempo per rifletterci su. Perché proprio a te, perché proprio ora, perché proprio in questo modo? Se l’Universo cercasse di dirti qualcosa facendo accadere questi eventi nella tua vita, quale sarebbe il suo messaggio.
L’Universo ti ascolta. Invece di volerlo comandare, prova a chiedere e…
3. … mettiti in ascolto.
Come puoi sentire le risposte che cerchi se vivi nel rumore? Del mondo, delle chiacchiere altrui, dei tuoi pensieri. Ricerca il silenzio, invece.
Puoi meditare. Nel mio libro “Profondo come il mare leggero come il cielo” spiego come iniziare e come mantenere questa pratica quotidiana. Meditare significa diventare un faro che illumina il buio, è essere luce per se stessi.
Ma puoi anche sdraiarti su un prato, fare un giro in bicicletta, creare qualcosa, prendere il sole, prepararti un caffè come se fosse l’attività più importante del mondo. Quando smetti di vivere nei pensieri legati al passato e al futuro, finalmente ti rendi conto di ciò che accade qui e ora.
I segnali che cerchi? Eccoli. Ecco la strada giusta da intraprendere per il tuo benessere. Tutto diventa chiaro quando invece di pensare alla vita, vivi la vita. Vivere, semplicemente questo.
Ed ecco che, oltre ai segnali dell’Universo, arriverà anche tutta la serenità e la meraviglia di cui hai bisogno.