La 18enne che ha camperizzato da sola un van per poter viaggiare dopo il diploma

IG @veganearthandsoul

La maggior parte dei diciottenni ha delle ambizioni che non riguardano il futuro immediato. Non ragionano su ciò che li renderebbe felici subito, ma su ciò che è “giusto” fare per ritrovarsi tra dieci o vent’anni con una vita di successo.

Ecco perché il grande dilemma per quasi tutti gli adolescenti in quella fascia di età è la scelta su cosa fare dopo il diploma: lavorare o andare all’università? E una volta presa quella decisione, ce ne sono altre che si riferiscono sempre a obiettivi di lungo periodo: quale lavoro mi permetterà di fare carriera? Quale lavoro mi darà la possibilità di guadagnare più soldi un domani? Quale facoltà universitaria scegliere? Quali sono le lauree utili e quelle inutili?

Come spiego nel mio libro “Le coordinate della felicità“, questo modo di ragionare non nasce naturalmente nella mente di un ragazzo o una ragazza di 18 anni. Se a quell’età non si pensa ad altro che a un futuro lontano, è perché la società in cui viviamo ci porta a ragionare in quel modo, attraverso una pressione costante da parte di professori, genitori e istituzioni varie.

Mai nessuno ti dice di goderti quell’età che non tornerà più. Nessuno ti dice di non pensare troppo a un domani lontano e incerto, ma di fare esperienze, viaggiare, imparare a conoscerti. A 18 anni nessuno ti dice di provare a capire in primis quali sono le coordinate della tua felicità, perché vivere senza conoscerle è una condanna a una morte lenta e inconsapevole.

Al contrario, ti dicono di scegliere un percorso e seguirlo per sempre. È la Grande Legge dell’Uno, quel modo di ragionare per cui a 18-20 anni dovresti prendere scelte che decideranno il resto dei tuoi giorni. Ma come puoi scegliere senza aver prima esplorato le mille alternative che il mondo ha da offrirti? Un’assurdità incredibilmente accettata da milioni di persone.

C’è però anche chi a 18 anni riesce a ragionare liberamente, andando oltre all’ossessione dei voti, della carriera e del futuro. C’è chi a 18 anni si chiede, molto semplicemente: cosa mi piacerebbe fare nella vita? E risponde: viaggiare.

Anna, una giovane sognatrice

Anna è una ragazza americana che a 16 anni ha deciso di non voler intraprendere un percorso di vita tradizionale. Mentre i suoi coetanei pensavano solo alla scelta del college, lei aveva già deciso che dopo il diploma non avrebbe continuato a studiare. O almeno, non immediatamente.

Perché Anna, contrariamente ai suoi compagni di classe, aveva un sogno da realizzare. Un sogno che non poteva restare nel cassetto fino ad essere completamente dimenticato a suon di “ma sì, lo farò più avanti“.

Anna aveva scoperto la Vanlife, lo stile di vita di chi sceglie di vivere e viaggiare a bordo di un furgoncino “convertito“, ovvero trasformato in una vera e propria casa su ruote. È una scelta che molti ritengono assurda eppure risulta sempre più popolare tra chi si sente fuori luogo nei rigidi e omologanti schemi della società occidentale.

A 16 anni, quindi, Anna sapeva già che dopo il diploma (due anni dopo, in America si diplomano prima di noi) non ci sarebbe stata l’università. Sognava di partire a bordo del suo van e andare lontano, viaggiando a tempo.

Una follia? Una illusione adolescenziale? Per molti adulti sì, ma non per lei.

“Fin dall’inizio questo sogno mi è sembrato tutto sommato realizzabile“, racconta oggi, che ha 18 anni. “Dovevo solo guadagnare i soldi necessari all’acquisto di un van e metterne da parte abbastanza per camperizzarlo”.

Anna non voleva chiedere i soldi ai suoi genitori. Le era sufficiente vivere con loro (come la stragrande maggioranza degli adolescenti) e non avere spese come l’affitto, la spesa e le bollette. In questo modo avrebbe avuto la possibilità di lavorare e mettere da parte tutti i soldi che avrebbe guadagnato.

“Non c’è assolutamente nulla di male ad utilizzare i soldi dei tuoi genitori per fare qualcosa che ti rende felice”, dice in un video. “Ma io non ho voluto farlo. Il mio obiettivo era farcela da sola, così sarei potuta partire serenamente se loro non fossero stati d’accordo”.

Lavorare e risparmiare per due anni

Anna ha iniziato a lavorare poco dopo aver compiuto 16 anni, con l’obiettivo di guadagnare e risparmiare il più possibile. Nel giro di due anni è riuscita ad accumulare un tesoretto di quasi $15.000 (circa €13.000). Agli scettici, Anna ha risposto con un video sul suo canale YouTube nel quale ha spiegato per filo e per segno come ha accumulato questa cifra.

“Poco dopo aver compiuto 16 anni ho iniziato a lavorare come cassiera part-time in un negozio di bricolage che si chiama “Hobby Lobby”. Guadagnavo $10.23 all’ora e lavoravo tra le 10 e le 16 ore alla settimana, di più non potevo perché andavo a scuola. In due anni ho guadagnato circa $13.000 in questo modo. Sia durante la prima estate, sia durante la seconda, ho anche fatto la babysitter. Guadagnavo circa $30 al giorno e ho accumulato $300 il primo anno e $900 il secondo anno. Inoltre, a 17 anni ho aperto il mio canale YouTube e con i proventi delle pubblicità ho incassato altri $1.277“.

Una ragazza giovane ma determinata e soprattutto consapevole del fatto che i sogni si possano realizzare solo se non ci si concentra sugli ostacoli ma si pensa alle soluzioni. Il primo ostacolo era stato superato, perché con quella cifra avrebbe potuto acquistare il van. Il secondo ostacolo erano i lavori per la camperizzazione.

Trovare e camperizzare un van

Quando ha compiuto 18 ani, Anna ha acquistato un van del 1997 (un Chevy Gladiator). Lo ha comprato $5.000 e fin dal primo giorno si è messa al lavoro per effettuare da sola tutti i lavori di camperizzazione.

“Ci ho messo tre mesi e sono riuscita a stare nell’obiettivo di spendere meno di $5.000, perché alla fine ho speso circa $3.000. Il 15 agosto sono finalmente partita per il mio viaggio”.

In che modo ha effettuato la camperizzazione? Anna mostra tutto il processo in un video di 43 minuti su YouTube, dimostrando a chi era scettico di aver portato a termine i lavori senza l’aiuto di nessuno. Nello specifico, ha svolto le seguenti operazioni:

  • installazione della ventola
  • montaggio dei pannelli solari
  • cablaggio all’interno del van
  • pavimentazione e isolamento termico
  • installazione del sottopavimento
  • isolamento termico delle portiere e del portellone posteriore
  • installazione del mobilio
  • costruzione del letto
  • assemblaggio della cucina
  • costruzione e installazione delle cassapanche
  • installazione dell’inverter, il regolatore di carica e le batterie

Il sogno della Vanlife che diventa realtà: 18 anni, sola e libera on the road

Nei primi due anni ha lavorato duramente per risparmiare soldi. Nel giro di tre mesi ha trasformato completamente il suo van in una casa su ruote. Così, a 18 anni, Anna ha realizzato il suo sogno ed è partita per un viaggio in giro per gli Stati Uniti.

Sola e libera verso un’avventura straordinaria che forse durerà a lungo o forse no, ma che non dimenticherà mai. Perché, contrariamente a tanti altre strade che prendiamo seguendo le indicazioni di altri, Anna l’ha scelta personalmente. La Vanlife è stata la sua scelta.

Il futuro non la preoccupa. Avrà tempo per iscriversi all’università, se lo vorrà. Con questa intraprendenza troverà un lavoro tradizionale, se lo vorrà. Il futuro non conta quando sei così felice di vivere il presente.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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