5 motivi per cui dovresti partire per l’Australia con il Working Holiday Visa

Partire per l’Australia è stata una delle decisioni migliori che abbia preso nella mia vita. Avevo vent’anni e sentivo il bisogno di allontanarmi da casa, non solo per viaggiare ma anche per cercare la mia strada. All’epoca, infatti, non avevo la minima idea di cosa volessi fare da grande e avevo la sensazione che restare nel luogo in cui ero nato e cresciuto non mi avrebbe aiutato in questa mia ricerca.

Ero affascinato dall’idea di prendere e andare dall’altra parte del mondo. Nuovi orizzonti, nuove persone, nuovi stili di vita, ma anche più opportunità lavorative, quelle che in Italia non trovavo. La prospettiva di poter conquistare la mia indipendenza economica mi entusiasmava, tanto quanto quella di viaggiare attraverso terre immense e meravigliose.

Per questo motivo, quando venni a conoscenza del Working Holiday Visa in Australia pensai che fosse esattamente ciò di cui avevo bisogno: si tratta di un visto che consente a chiunque abbia tra i 18 e i 30 anni (dal 01/07/2022 l’età massima sarà di 35 anni) di trascorrere un anno nella terra dei canguri per lavorare e viaggiare

Ho poi scoperto che in realtà è un’esperienza molto più ampia, perché ho svolto tanti lavori e ho vissuto in due città diverse, ho scoperto uno stile di vita più rilassato e a stretto contatto con la Natura, ho guadagnato soldi che ho poi investito in viaggi, ho conosciuto persone che sono diventate amiche, ho migliorato notevolmente il mio inglese.

Insomma, è stato un vero e proprio processo di crescita personale, che mi ha cambiato la vita e mi ha aiutato a trovare le coordinate della mia felicità. Questi sono 5 motivi per cui, se hai tra i 18 e i 30 anni, dovresti davvero partire per l’Australia con il Working Holiday Visa.

Working Holiday Visa in Australia: 5 motivi per cui partire

1. È il modo migliore per ricominciare a vivere dopo la pandemia

Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da restrizioni, limitazioni, lockdown e paura. Ora il mondo sta finalmente tornando alla normalità, ma questa lunga attesa ha avuto un impatto negativo su moltissime persone. Soprattutto sui giovani, che si sono visti bloccati proprio in quel periodo della vita dedicato all’esplorazione, alla sperimentazione e alla scoperta del mondo e di sé stessi.

Per loro, il Working Holiday Visa è un’opportunità unica per ritrovare la voglia di vivere andata perduta tra un lockdown e l’altro. D’altronde, cosa c’è di meglio di poter lavorare all’estero, conoscere persone da ogni parte del mondo, viaggiare in una terra affascinante come l’Australia e cambiare abitudini e stile di vita?

Un semplice visto ti spalanca le porte a nuove opportunità che potrebbero cambiarti la vita per sempre.

2. Ti aiuta a uscire dalla tua comfort zone

Nel mio primo libro scrivo: “Non puoi crescere se stai fermo nella comfort zone di una vita semplice e scontata, dove non esistono vere sfide o situazioni complesse da gestire“.

Ebbi questo pensiero proprio in Australia, durante il mio Working Holiday Visa. Ero andato dall’altra parte del mondo non solo per viaggiare ed esplorare un modo di vivere diverso, ma anche per mettermi alla prova. Capitò ogni volta che dovevo iniziare un nuovo lavoro, presentarmi a persone sempre nuove, trasferirmi in un’altra città. Tutte queste sfide ti costringono a uscire dalla tua comfort zone e proprio per questo motivo ti permettono di crescere.

Chiunque parta per un’esperienza come quella del Working Holiday Visa in Australia, torna a casa diverso: più forte, più maturo, più consapevole del proprio potenziale umano.

3. Impari l’inglese (per il resto della tua vita)

L’Italia è un paese dove tendenzialmente l’inglese si studia poco e male. Questo è un vero peccato, perché nel resto del mondo, specialmente in ambito lavorativo, questa competenza è spesso data per scontata. Durante il mio periodo australiano, mi resi conto che i ragazzi e le ragazze di altre parti del mondo erano avvantaggiati rispetto a me proprio per questo motivo. Compresi che conoscere l’italiano è come avere una chiave che apre una sola porta, mentre conoscere l’inglese significa avere una chiave che apre tante porte.

Se non conosci l’inglese, non ti preoccupare: non ci sono requisiti di ingresso per il Working Holiday Visa in Australia. È quindi possibile avere una conoscenza molto basilare e poi impararlo meglio durante il proprio soggiorno. In che modo? Alcuni optano per un corso di inglese, un’esperienza estremamente formativa ma anche piuttosto costosa. Altri lo imparano semplicemente lavorando e parlandolo ogni singolo giorno.

Di certo c’è che ti basterà qualche mese per migliorare nettamente la tua conoscenza della lingua. Alla fine, tornerai a casa con una competenza utilissima nella vita e nel lavoro, che ti porterai dietro per il resto della tua vita.

4. Puoi viaggiare in un paese meraviglioso

Si parte per l’Australia per lavorare, crescere e imparare l’inglese, certo, ma anche per viaggiare. Non è un caso che il visto si chiami “Working Holiday“: la maggior parte di coloro che provano questa esperienza alternano mesi di lavoro (in cui guadagnare e risparmiare) a settimane di viaggio in totale libertà. Io stesso feci così: lavorai duramente a Perth per mesi e poi viaggiai on the road per migliaia di chilometri per raggiungere Melbourne, dove avevo deciso di trasferirmi.

Poter lavorare legalmente in un paese con un’economia forte e avere un visto di 12 mesi è un’opportunità davvero straordinaria, anche perché l’Australia ha tantissimo da offrire a chiunque la voglia esplorare: ci sono metropoli moderne con una qualità della vita altissima, deserti infiniti, due oceani, spiagge da cartolina, il mistico Uluru che svetta al centro del paese… un viaggio in Australia è il sogno di molti e grazie alla formula del Working Holiday Visa è alla portata di chiunque abbia tra i 18 e i 30 anni (35 dal primo di luglio).

5. Il visto è un investimento su te stesso

Quando si parla di esperienze di vita all’estero, è normale pensare al fattore economico. Forse anche tu, leggendo queste righe, ti sei chiesto quanti soldi ci vogliano per partire e andare a vivere in Australia. La risposta è che le spese fisse sono solo tre:

  • il biglietto aereo;
  • il soggiorno iniziale;
  • il visto.

Il costo del biglietto aereo è più o meno lo stesso per tutti, parliamo di una cifra compresa tra i 600 e gli 800 euro. Per quanto riguarda la sistemazione, ci sono tante opzioni, ma soggiornando in ostello si possono spendere poche decine di euro al giorno.

Il visto, invece, ha un costo di 495 dollari australiani, circa 310 euro. Potresti pensare che questa sia una cifra elevata, ma lo è solo se rapportata alla nostra economia: in Australia, infatti, lo stipendio medio è di 1800 dollari… alla settimana. Significa uno stipendio mensile medio di 4800 euro, quasi il doppio rispetto a quello italiano.

È vero, anche il costo della vita è più elevato, ma adottando uno stile di vita versatile e avendo un buono spirito di adattamento, si possono ridurre le spese e massimizzare i soldi risparmiati. Io stesso, nel lontano 2011/2012, convissi con altre tre persone a Perth per mettere da parte il più possibile e alla fine della mia esperienza australiana tornai a casa con molti più soldi di quanti ne avessi alla partenza. Un obiettivo alla portata di chiunque.

Working Holiday Visa in Australia: come funziona

Se sei interessato a questa esperienza, queste sono le regole del Working Holiday Visa:

  • le iscrizioni sono aperte a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 30 anni (ma dal 01/07/2022 l’età massima consentita sarà di 35 anni);
  • è richiesta la vaccinazione completa (nessuna quarantena all’arrivo);
  • il costo è di 495 dollari australiani (310 euro) e la validità del visto è di 12 mesi dall’ingresso;
  • è possibile lavorare presso lo stesso datore per un massimo di 6 mesi.

Hai deciso di partire per la tua avventura australiana? Qui trovi tutte le informazioni del caso (e ulteriore ispirazione) per vivere al massimo questa esperienza.

Articolo scritto in collaborazione con Tourism Australia
Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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