A volte la vita non va come l’avevi programmata. A volte le delusioni sono così forti e devastanti da trasformarti in una versione di te stesso di cui non sei fiero. Diventi vulnerabile, debole e profondamente infelice, ed è proprio in questo momenti di assoluta fragilità che rischi di cadere in un abisso ancora più oscuro: quello delle dipendenze.
Sono fughe dalla realtà, e sono sentieri maledettamente facili da intraprendere. Ti anestetizzano il cervello in poco tempo, il tempo di sbronzarti oppure di assumere un sostanza che ti faccia dimenticare il dolore che provi. L’effetto dura poco e quando passa la vita è ancora più dura. Tutto è ancora più difficile da gestire. Così ti ritrovi a vivere per la prossima dose o per il prossimo bicchiere, finché ti sembra di non aver più motivi per vivere.
Dall’inferno a una vita felice: la storia di PJ
PJ è un ragazzo americano che conosce bene tutto ciò. Ci è passato, ed è stato un inferno. Lui, come tanti altri tossicodipendenti ed alcolisti, ha anche pensato di farla finita per spegnere definitivamente la sofferenza. Poi, però, ha trovato il coraggio e la forza di uscirne, o almeno di provarci.
Qualche anno fa ha deciso di smettere di bere e drogarsi e provare a scalare il rapidissimo sentiero della sobrietà per vedere com’è il panorama da lassù, dall’alto di una vita nella quale si è padroni del proprio destino.
E se oggi dice timidamente di essere felice e di aver capito che “la vita è molto bella” lo deve a se stesso ma anche a un cane con il quale condivide una delle dipendenze più positive che si possano avere: quella del viaggio, della scoperta e dell’avventura.
Prendersi cura di un cane per imparare a prendersi cura di se stessi
“Ero appena uscito da una clinica per tossicodipendenti“, racconta PJ. “Non avevo un lavoro, non avevo una casa, non avevo un conto corrente. Trovai un appartamento in affitto e pagai i primi due mesi, poi mi misi alla ricerca di un lavoro. Ma non era abbastanza”.
Non era abbastanza, perché i demoni vengono a tentarti proprio quando tutto sembra così difficile da farti pensare di mollare e tornare all’autodistruzione. Non era abbastanza, PJ aveva bisogno di qualcosa di più grande per non ricascare nelle dipendenze.
“Ero su Facebook, stavo cercando di distrarmi. A un certo punto vedo un post: c’è una cagnolina in un canile, magrissima, che sta per essere abbattuta. Guardo i suoi occhi e penso: devo andare a trovarla. Chiamo il canile e mi dicono che se la voglio adottare devo andare a prenderla subito. Okay, mi dico, facciamolo“.
Così PJ va al canile e incontra per la prima volta Clove. È amore a prima vista: firma i documenti e la porta subito a casa, nell’appartamento in cui si era appena trasferito.
“Clove era così spaventata… si nascondeva ovunque e non si faceva avvicinare”, ricorda oggi emozionato. E fu proprio durante quella prima giornata insieme che PJ ebbe l’illuminazione: prendendosi cura di quel cane, avrebbe imparato a prendersi cura di se stesso.
“All’aria aperta era felice, e io volevo vederla felice”
“Clove era poco a suo agio, quel primo giorno. Non voleva avere niente a che fare con me, non mangiava. Poi il giorno successivo la portai al parco e cambiò tutto, all’improvviso: iniziò a correre ovunque. Sembrava un altro cane, era piena di vita. Vedendola così felice, mi sentii felice anche io“.
PJ comprese quindi che l’unico modo per conquistare la fiducia era tenerla il più possibile all’aria aperta. Iniziarono con le passeggiate nei parchi, ma non era abbastanza: Clove sembrava felice solo quando aveva tanta natura intorno a sé.
E PJ aveva capito di aver sviluppato un’altra dipendenza, quella che nel mio libro definisco la risposta a tutti i nostri problemi: l’amore per un altro essere vivente.
Mi rendo conto che viaggiare mi ha insegnato una grande lezione, forse la più importante di tutte: è nell’amore, quello per te stesso, per gli altri e per il mondo intero, che trovi le coordinate della tua felicità. Ti dicono di inseguire i soldi, la carriera, il prestigio, l’ostentazione… ma se non c’è amore nella tua vita, non c’è niente per cui valga davvero la pena vivere.
Tratto dal mio libro, “Le coordinate della felicità“
Così PJ decise di provare qualche trekking con il suo cane. Non aveva mai fatto niente del genere prima, ma fu proprio così, casualmente, che scoprì la sua passione per l’avventura.
“Non ero mai andato a fare nemmeno una passeggiata nei boschi”, dice PJ. “Non avevo mai scalato una montagna, né intrapreso un sentiero di trekking. Ma Clove era felice solo quando poteva muoversi liberamente e io volevo vederla felice. Così decisi di dedicare ogni singolo weekend e momento libero all’avventura”.
Viaggiare con il cane e scoprire la passione per l’avventura
PJ e Clove hanno iniziato a fare piccoli viaggi avventurosi in giornata o nel corso di due o tre giorni. A volte si limitavano a passeggiare nei boschi per poi accamparsi sotto le stelle, a volte partivano per trekking di decine di chilometri da completare durante un weekend. Indipendentemente dall’esperienza specifica, il viaggio li stava curando nel profondo. Li stava facendo tornare a vivere.
“Questo viaggiare in modo avventuroso ha rotto le barriere che c’erano tra di noi. È la passione che abbiamo scoperto di avere in comune. Abbiamo imparato come scalare montagne e sopravvivere in mezzo alla natura. Abbiamo vissuto momenti di grande pericolo, ad esempio siamo rimasti travolti da una tempesta di grandine e mi sono dovuto accovacciare su Clove per proteggerla. Ma ne siamo venuti fuori e ora siamo più forti che mai“.
La vita è davvero bella, anche senza droghe e alcol
Grazie all’amore per un cane e alla scoperta della passione sconfinata per la vita outdoor, PJ ha superato il periodo più buio della sua vita. Oggi è sobrio da più di due anni e le tentazioni non sono più così forti: gli basta guardare Clove e pensare a tutte le avventure che hanno vissuto per capire che la vita è bella così, senza bisogno di alterarla con droghe e alcol. In quel cane salvato da morte certa, ha trovato le sue coordinate della felicità.
“Clove mi spinge ad andare avanti e io spingo lei a non aver paura. Abbiamo scalato la montagna più alta d’America insieme. Abbiamo una lista di cose da fare insieme e sfruttiamo ogni momento libero per stare all’aria aperta. Clove mi ha dato un motivo per alzarmi dal divano e fare qualcosa di grandioso per me stesso“.
Per concludere, PJ ha un consiglio rivolto a chiunque si trovi in una situazione di grande infelicità: vivi la tua vita ora e non pensare ad altro.
“Se pensi sempre al passato o al futuro, cosa stai facendo concretamente della tua vita? Stai davvero vivendo? Un tempo avevo una visione molto negativa della vita. Oggi non è più così: grazie a Clove e grazie ai nostri piccoli viaggi in mezzo alla natura, ho capito che la vita è davvero bella“.
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