Dopo la laurea volevamo vivere liberi e viaggiare: ecco perché abbiamo scelto la Vanlife

IG @alwaystheroad

A molti viaggiatori capita di esplorare il mondo intero ma di conoscere poco o nulla dei luoghi in cui sono nati e cresciuti. Hanno il desiderio di esplorare luoghi lontanissimi, soprattuttto per quanto riguarda le differenze culturali, ma non hanno mai veramente conosciuto la propria regione e le proprie ragioni.

Capita un po’ a tutti noi viaggiatori, almeno una volta nella vita, di pensare con incredulità a quanto conosciamo bene città dall’altra parte del mondo e al tempo stesso a quanto siamo inconsapevoli della bellezza che ci circonda, proprio nel quadrato di mondo che abbiamo chiamato casa fin da quando eravamo bambini.

A volte è proprio un lungo viaggio all’estero che ci apre gli occhi: osserviamo la meraviglia che hanno da offrire luoghi molto distanti e quando torniamo nel nostro paese sentiamo il bisogno di continuare ad esplorare, pur restando nei dintorni.

Da questo sentimento è nata una interessante storia di vita e di viaggio, che vede coinvolta una giovane coppia americana.

Si chiamano Pete e Taylor, e in seguito a un lungo viaggio di 10 mesi in Asia si sono resi conto che anche il loro paese di origine meritava di essere scoperto. Per farlo, hanno adottato uno stile di vita molto alternativo.

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Diventare nomadi digitali per lavorare viaggiando

“Dopo essere tornati a casa da un viaggio in giro per il sud-est asiatico lungo dieci mesi, ci siamo resi conto di quanto poco conoscevano le nostre terre di origine“, hanno raccontato. Questa consapevolezza ha acceso in loro il desiderio irrefrenabile di non fermarsi, specialmente dopo essersi laureati.

Pete e Taylor erano infatti appena usciti dall’università e il viaggio di dieci mesi in Asia era stato il regalo che si erano fatti per festeggiare questo traguardo.

Una volta tornati negli Stati Uniti erano pronti ad affrontare il mondo del lavoro, ma hanno deciso fin da subito di prendere un sentiero alternativo: mentre i loro coetanei si candidavano per lavori tradizionali, loro hanno subito provato a seguire la strada del lavoro in remoto.

“Non volevamo legarci a un lavoro di ufficio subito dopo aver concluso gli studi. Non ci avrebbe reso felici, quindi abbiamo iniziato a cercare modi per lavorare mentre viaggiavamo“.

Perché diventare freelance gli avrebbe permesso di lavorare da qualsiasi parte del mondo. In altre parole sarebbero diventati “nomadi digitali“, persone che lavorano mentre viaggiano.

Dopo diversi tentativi, sono riusciti entrambi a trovare piccoli lavoretti per iniziare la loro carriera nei settori in cui avevano studiato.

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La Vanlife: vivere liberi in un van

La giovane coppia ha uno stile di vita che unisce due movimenti sempre più popolari nel mondo tra coloro che vogliono vivere da persone libere il nomadismo digitale e la Vanlife.

Dopo aver trovato i primi lavori da svolgere online (negli USA è molto più facile di quanto si possa pensare dalle nostre parti), Pete e Taylor hanno scelto di trasferirsi a vivere in un van.

“Quando abbiamo scoperto la community della Vanlife ci siamo chiesti cosa potesse esserci di meglio. Vivere e viaggiare su qualcosa di nostro, che avremmo costruito noi, ci sembrava fantastico“.

La coppia ha trovato un vecchio furgoncino Dodge Sprinter in vendita per poche migliaia di dollari. Hanno speso $5.000 per rimetterlo in sesto e trasformarlo nella loro casa, impiegando diversi mesi di duro lavoro.

Si sono occupati della ristrutturazione completamente da soli, inseguendo il sogno di una vita on the road.

Viaggiare nelle proprie terre

Quando finalmente il van era pronto, potevano iniziare la loro “missione“: visitare il loro stato – il Wisconsin – dove erano nati e cresciuti ma di cui non sapevano quasi nulla.

Non sapevamo davvero nulla dei luoghi in cui siamo cresciuti. Vivere in un van ti dà la possibilità unica di spostarti ogni giorno ed esplorare sempre nuovi posti”, dicono oggi, dopo aver percorso 7.000 km nelle loro terre di origine.

Nel loro van c’è solo il necessario, perché questo stile di vita va a braccetto con il minimalismo. Ma la coppia assicura che non hanno bisogno di molto per essere felici: vivono liberi grazie a una casa su ruote, insieme al loro cane. Cos’altro potrebbero desiderare?

“Questo stile di vita ci obbliga a impiegare il nostro tempo in modo attivo, invece di riempirlo con la televisione e altre distrazioni. Non ci sentiamo mai troppo stretti nella nostra piccola casa su ruote, ma quando succede non dobbiamo fare altro che aprire le porte sul nostro “giardino”. Qualunque sia in quel momento”.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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