C’è chi non è fatto per la vita in città. Ci prova, si impegna, ce la mette tutta per farsela piacere, ma dentro sente troppo forte il richiamo della natura e dell’avventura. Per loro i palazzi alti e grigi tolgono il privilegio di osservare il cielo nella sua immensità, gli uffici diventano trappole, il traffico, lo smog e le troppe persone tolgono respiro all’anima.
Molti viaggiatori si sentono soffocare in città, perché sanno quanta vita c’è nel mondo là fuori, lontano dal cemento, dal rumore e dalle polveri sottili. Hanno provato in prima persona cosa significa immergersi nella natura e mettersi in viaggio verso mete sconosciute, conoscono quel senso di pace e quel brivido di cui, nel tempo, si diventa dipendenti.
Sandra e Jamie sono una coppia italiana che appartiene proprio alla categoria di chi, in una grande metropoli, si sente fuori posto. Ma contrariamente a molti altri, invece di rassegnarsi a un’esistenza infelice hanno deciso di prendere in mano la loro vita e darle la forma dei loro sogni. La forma di una vita in viaggio.
Sandra e Jamie, due anime libere
Sandra e Jamie hanno 31 anni e stanno insieme da quattordici. Sono cresciuti a La Spezia, a due passi dal mare. Anche per questo, al momento di trasferirsi a Milano sapevano che la transizione non sarebbe stata delle più semplici.
“Sono un videomaker, D.o.p, regista. Sono specializzato in video musicali e wedding movies”, mi spiega Jamie dalla Bulgaria, dove si trovano ora. “Cinque anni fa mi sono trasferito a Milano da La Spezia per lavorare come libero professionista. Ciò che più manca della città in cui sono cresciuto è il mare. E poi amo l’avventura in tutte le sue forme: ho giocato a basket per 18 anni, adoro l’arrampicata, lo snowboard e i viaggi zaino in spalla”.
Lo scorso anno, anche Sandra (anche lei fotografa di matrimoni come Jamie) si è trasferita a Milano dopo più di quattro anni di relazione a distanza. Quando le chiedo di raccontarmi qualcosa sulla sua vita, la sua risposta dice tanto sulla scelta rivoluzionaria che hanno preso recentemente.
“Adoro tutto ciò che abbia a che fare con una tenda o una notte sotto le stelle, amo i prati verdi e qualsiasi tipo di albero. Appena ne vedo uno non resisto e devo necessariamente arrampicarmici. Tutto ciò che è natura è la mia linfa vitale e la mia vacanza ideale è sempre stata improvvisazione“.
La Vanlife, la vita on the road in van
Cosa ci fanno due anime libere e avventurose in una grande città? Dopo qualche mese se lo sono chiesti anche loro e la risposta che si sono dati è stata immediata: niente che li renda veramente felici.
Così hanno pensato a una soluzione, che si è concretizzata in una scelta di vita che sta diventando sempre più popolare nel mondo: la Vanlife, ovvero vivere e viaggiare a bordo di un van.
“L’idea di questo viaggio, della Vanlife in sé, è nata improvvisamente, in un giorno preciso che entrambi ci ricordiamo perfettamente”, mi spiega Jamie. “Io ero a Milano e Sandra ancora a Spezia, più di un anno fa, nel gennaio 2017. Stufi di vivere lontani e di una relazione a distanza avevamo già deciso che finalmente saremmo andati a vivere insieme e Sandra sarebbe venuta a Milano. Consapevole del suo poco amore verso le grandi città e la natura non troppo a portata di mano, le ho fatto una proposta : la Vanlife“.
Per loro, la felicità è una vita basata su viaggi, avventura e natura.
“Perché scegliere una casa in una città che non ci fa sentire realmente felici, quando si può avere un indirizzo diverso ogni sera? Lei era entusiasta, era il suo sogno”, dice Jamie con entusiasmo. “Per mesi ne abbiamo parlato sognando a occhi aperti, buttandoci nella ricerca del van perfetto. Dopo averne visti a decine, finalmente ad agosto è arrivato il colpo di fulmine: un Volkswagen T3 blu del 1990, già camperizzato. Abbiamo usato tutti i nostri risparmi per comprarlo, personalizzarlo, sistemarlo, renderlo casa. Dopo mesi di lavoro a gennaio siamo partiti alla scoperta dell’Europa“.
Esplorare l’Europa con una casa su ruote
Sandra e Jamie sono partiti con un meraviglioso desiderio: esplorare l’Europa cercando un contatto reale con le persone e le culture dei luoghi che avrebbero visitato. Sono passati pochi mesi dalla partenza e hanno già visitato 18 paesi.
“Volevamo conoscere i luoghi in maniera più profonda, mettere da parte la superficialità delle catene di negozi che trovi uguali in ogni città. Volevamo conoscere la gente, capire i popoli, amare ogni tipo di paesaggio che non fosse il nostro. Aprirci al mondo“, dice Sandra.
“Siamo partiti il 7 febbraio da Spezia e abbiamo percorso finora 18 paesi: Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Serbia e Bulgaria, dove siamo in questo momento. Tra qualche giorno andremo in Macedonia, Grecia, Albania, Montenegro, Bosnia, Croazia, Slovenia”.
In questi primi tre mesi di viaggio, Sandra e Jamie hanno già vissuto esperienze straordinarie, impossibili da trovare in città.
“Abbiamo conosciuto popolazioni completamente diverse da noi e l’una dall’altra, incontrato persone meravigliose che sono diventate nostre amiche, abbiamo visto animali, inseguito l’aurora boreale, assistito allo “scontro” tra due mari, acceso falò sulla neve, e ci siamo conosciuti ancora di più“.
Upendo Vibes, le vibrazioni dell’Amore
La coppia ha aperto un blog per documentare il loro stile di vita alternativo e condividere con tutti la bellezza dell’Europa, spesso molto sottovalutata. E guardando le immagini incredibili del loro viaggio nelle terre estreme della Scandinavia in pieno inverno, non si può che restare senza parole. Il mondo è davvero meraviglioso e scoprirlo in van è uno dei modi migliori per apprezzarlo a pieno.
“Abbiamo chiamato il nostro blog Upendo Vibes. “Upendo” vuol dire “amore” in swahili, lingua parlata in Kenya, paese d’origine del padre di Jamie”, spiegano parlando del loro blog. “Upendo Vibes sono “vibrazioni d’amore“, quelle che ti fanno fare cose pazze come andare a vivere in un van in giro per l’Europa!”
Affrontare la Vanlife in coppia
La Vanlife è una scelta di vita forte e non sempre facile. Ma è vita vera, è vita all’ennesima potenza.
“Non è facile la vita in van. Ti ritrovi improvvisamente catapultato in pochi metri quadrati a dover condividere ogni spazio e ogni istante. Inizialmente sembra terribile, ma non lo è. Per noi è stato strano e una prova decisamente ardua, non avendo mai convissuto. O la va o la spacca, pensavamo. Se avessimo superato questa stretta convivenza avremmo potuto affrontare qualsiasi cosa”.
“Le prime settimane sono state dure. Capire gli spazi, organizzare i vestiti, gli oggetti, le attrezzature, in uno spazio ultra ridotto”, aggiunge Sandra. “Jamie preciso, ordinato e organizzato. Io casinista, improvvisatrice e procrastinatrice incallita. Ma gradualmente ha preso forma una routine positiva, abbiamo capito che ogni singolo oggetto aveva il suo posto, che i piatti, i bicchieri e le pentole dovevano stare esattamente in quel determinato ordine, e che questa vita era meno complicata di quanto pensassimo”.
Così, la Vanlife diventa un ottimo modo per mettere alla prova e rafforzare un rapporto di coppia.
“Stiamo insieme da quasi 14 anni ma posso dire che non ci si conosce mai abbastanza, ed è bello perché rimane una continua scoperta. Ci siamo conosciuti ancora di più, siamo diventati più complici, più amici, più intimi. Abbiamo imparato ad apprezzare i nostri silenzi e a prenderci del tempo per noi stessi anche rimanendo all’interno dello stesso spazio quando faceva troppo freddo per poter uscire. Abbiamo anche litigato, ed è normale così, ma abbiamo capito che basta abbracciarsi prima di andare a letto per ritornare complici come prima“.
E il lavoro?
Leggendo una storia come quella di Sandra e Jamie viene spontaneo chiedersi come facciano a mantenersi. La risposta è semplice: lavorando. Con grande intraprendenza, i due sono riusciti a trasformare il loro lavoro tradizionale in un lavoro in remoto. Essendo entrambi esperti di fotografia e videomaking, possono occuparsi dei loro progetti da qualsiasi parte del mondo.
“Fortunatamente in quest’epoca è possibile fare dei lavori avendo a disposizione un computer e una connessione, e con il lavoro di Jamie e la mia passione per la fotografia è stato possibile partire continuando a lavorare“, dice Sandra.
“Il van è la nostra casa ma è anche il nostro ufficio su quattro ruote. Da qui ci occupiamo di editing video e foto per degli sponsor/brand con i quali collaboriamo, e proseguiamo con i lavori che abbiamo iniziato in Italia. Accettiamo lavori di editing video e post produzione foto e riusciamo a lavorare ovunque ci troviamo grazie ai nostri computer e una connessione internet”.
Altro mezzo, altri sogni
A giugno, Sandra e Jamie concluderanno la prima parte del loro giro dell’Europa. Faranno ritorno in Italia per occuparsi di alcuni lavori che richiedono la loro presenza, ma le loro menti sono già rivolte alla prossima avventura. Probabilmente con un altro mezzo, ma sempre con il cuore spalancato per accogliere tutta la bellezza del mondo.
“Questa prima esperienza di vita in van finirà a giugno, perché abbiamo impegni di lavoro importanti già fissati da tempo e dobbiamo necessariamente rientrare in Italia. Ci siamo innamorati di questa vita su strada e abbiamo già mille idee in testa per il futuro. Per ora fantastichiamo su quale mezzo comprare, nella nostra mente un 4×4 molto più grande di Djambo (il nostro van, si legge Jambo, la D è muta) per poterci vivere un po’ più comodamente”.
“Djambo è meraviglioso, e sarà per sempre unico e insostituibile, ma purtroppo non abbiamo la doccia e dobbiamo arrangiarci facendola nei campeggi o nelle petrol station. Per qualche mese è fattibile, per sempre no. Quindi nei nostri sogni c’è un mezzo più grande e vivibile, e la scoperta di un nuovo continente. Intanto ci godiamo quest’ultimo mese e mezzo di pura vita, in attesa della prossima avventura”.