Come scrivo nel mio libro “Le coordinate della felicità“, la prima volta che visitai Bali scoprii quasi per caso una comunità di hippie, artisti, sognatori, appassionati di spiritualità e viaggiatori che si era insediata poco lontano da Ubud, il cuore dell’isola indonesiana.
Per quasi un mese ci andai ogni giorno, non solo perché si mangiava ottimo cibo vegetariano e c’erano tante persone interessanti con cui conversare, ma anche perché c’era una piccola libreria che conteneva decine di libri introvabili nelle librerie tradizionali.
Erano titoli indipendenti e alternativi, quasi sicuramente alcuni erano stati censurati dal sistema della grande distribuzione all’epoca della pubblicazione. I volumi erano usurati e spesso fotocopiati, lasciati lì dai viaggiatori di passaggio nel corso dei decenni.
Una delle mie attività preferite in quel periodo era prendere uno di questi strani libri (spesso caratterizzati da copertine assurde) e leggerlo mentre pranzavo. Un giorno me ne capitò uno tra le mani che parlava di PNL (una pseudoscienza) e di come il nostro cervello e quello delle persone intorno a noi sia completamente programmabile con il linguaggio.
Ciò che più mi colpì, però, fu un capitolo in cui l’autore spiegava che esistono tre tipologie di persone. Non amo le categorie e le etichette, ma in questo caso lo schema non serviva a dividere le persone, bensì a evidenziarne le caratteristiche. Nello specifico, a individuare con quali sensi le diverse persone interagiscono con il mondo circostante.
I 3 tipi di persone
Secondo la PNL, esistono 3 tipi di persone:
- visive;
- uditive;
- cinestetiche.
1. Le persone visive
Le persone visive fanno della vista il principale strumento di conoscenza del mondo e interazione. Gli occhi sono fondamentali: usano i propri per guardarsi costantemente intorno, capire dove si trovano e porre dei riferimenti visivi; quando interagiscono con una persona, si concentrano sui loro occhi, convinti che solo in questo modo possano capire le vere intenzioni di chi hanno davanti. Le persone visive sono estremamente attente ai dettagli visivi e hanno una memoria visiva infallibile: ricordano tutti i volti, i luoghi e gli oggetti che hanno visto. Hanno una grande energia, non danno molto valore alle parole perché si concentrano sui comportamenti e quando devono fare qualcosa di impegnativo hanno bisogno di totale silenzio. Le persone visive non provano quasi mai nostalgia: vivono a pieno nel presente. In ciò che possono vedere qui e ora.
2. Le persone uditive
Essere persone uditive non significa necessariamente avere nell’udito il proprio senso principale. In realtà le persone uditive sono molto riflessive e fanno del pensiero il loro strumento per capire il mondo, se stessi e le persone che hanno intorno. Amano leggere, scrivere e la comunicazione verbale. Prestano poca attenzione ai dettagli visivi, infatti spesso sono sbadati e si distraggono facilmente. In compenso, sono molto creative. Danno molto valore alle parole che gli altri pronunciano. Sono poco istintive perché preferiscono dedicare del tempo a ogni decisione. Amano parlare e ascoltare, interagiscono con il mondo con un continuo scambio verbale, ma sono anche coinvolti in una costante introspezione: spesso cercano la solitudine anche solo per pensare e viaggiare dentro di sé. Amano la musica e i suoni in generale. Si concentrano meglio quando hanno tanti stimoli e temono la noia. Amano volare con la mente, verso un passato da cui sono attratti e un futuro su cui fantasticano continuamente.
3. Le persone cinestetiche
Le persone cinestetiche sono quelle che mettono davanti a tutto le emozioni. Non sono né particolarmente istintive (come quelle visive) né particolarmente riflessive (come quelle uditive). Interagiscono con il mondo attraverso il contatto fisico: non danno grande valore al racconto delle esperienze altrui, a ciò che leggono sui libri o vedono sui social, devono provare in prima persona un’esperienza per poterla capire davvero. Sono persone a cui piace riordinare, sistemare le cose, avere un contatto diretto con ciò di cui si devono occupare. Per questo motivo sono molto affettuose con i propri cari, amano gli animali domestici e quando vogliono conoscere qualcuno o qualcosa devono instaurare un legame diretto, senza intermediari. Non hanno un senso principale a cui affidarsi perché vivono l’esperienza sensoriale nella sua totalità: immagini, suoni, profumi, gusti e ovviamente il contatto. Non badano ai dettagli, l’unica cosa a cui sono interessati sono le emozioni, che poi si trasformano in ricordi. Sono persone sensibili, di animo gentile e spontanee, ma anche molto determinate quando si tratta di scoprire qualcosa: l’unico modo per farlo è buttarsi, perché nulla è paragonabile all’esperienza diretta.
I 3 tipi di viaggiatori
Sia chiaro: non c’è alcuna prova scientifica alla base di questa teoria, ma sono sicuro che molte persone si ritroveranno in queste categorie. Viaggiando, poi, ho notato che queste differenze vengono fuori nettamente, perché viaggiare ti spoglia di quei filtri e quelle maschere che indossi nella quotidianità e fa venire fuori la tua vera natura.
Proprio per questo motivo, credo che basandosi su questa teoria si possano trovare anche tre tipi di viaggiatori.
Il viaggiatore visivo
Dal momento che conoscono il mondo attraverso ciò che vedono, le persone visive amano i paesaggi e le viste che ti lasciano senza fiato. Molti di loro amano in particolare la natura e i loro viaggi ideali sono quelli che prevedono mare cristallino e spiagge da cartolina, canyon immensi, cascate immerse nella natura più rigogliosa, montagne da cui osservare tramonti mozzafiato. Ma anche meravigliosi templi, architettura raffinata, prati perfettamente curati, strutture imponenti. Rispetto agli altri tipi di viaggiatori, il visivo non è più di tanto interessato alla storia di un luogo perché vive completamente immerso nel presente. Vuole destinazioni piene di cose da vedere.
Il viaggiatore uditivo
Quando viaggiano, le persone uditive vogliono scoprire la storia di una destinazione e capire che in che direzione punta il futuro di un luogo. Di tutti i tipi di viaggiatori, sono quelli che amano i luoghi pieni di contrasti, perché analizzandoli possono davvero comprendere l’essenza di un luogo. Io appartengo a questa categoria e infatti prima di partire leggo libri, guide e informazioni. Poi, una volta arrivati a destinazione, mi dedico a una scoperta lenta e consapevole. Come racconto anche nel mio libro “Le coordinate della felicità“, non amo le attrazioni turistiche perché i viaggiatori uditivi sono convinti che non rappresentino l’identità del posto. Quando visitano una città preferiscono andare a pranzo in un locale pieno di gente del luogo e passeggiare in un parco come se fossero loro stessi abitanti di quel luogo. I viaggiatori uditivi vogliono immergersi completamente nella realtà che visitano, studiarla dall’interno, capirla. Amano annotarsi i momenti più importanti di un viaggio, per poter viaggiare anche con la mente una volta tornati a casa.
Il viaggiatore cinestetico
Più di tutti gli altri tipi di viaggiatori, i cinestetici ricercano l’esperienza diretta anche quando sono in viaggio. Per loro, il modo migliore di scoprire un luogo è attraverso le emozioni, ecco perché sognano quelle destinazioni che possano smuovere qualcosa dentro di loro. Vogliono che tutti i loro sensi siano stimolati e per questo motivo i ricordi più importanti dei loro viaggi sono spesso legati al cibo. Amano viaggiare con altre persone, per potersi confrontare continuamente e vivere momenti indimenticabili di totale condivisione. Ma i viaggiatori cinestetici desiderano anche partire da soli, perché tanto sanno che una volta lontani da casa non saranno mai soli. Sono socievoli e cercano costantemente il contatto con la gente del luogo, vogliono parlare, scoprire e raccontarsi. Da ogni viaggio tornano con una serie di ricordi non solo legati a posti emozionanti ma anche e soprattutto agli incontri che hanno fatto.