Il tempio thailandese costruito dai monaci buddhisti con le bottiglie di vetro dei turisti

La Thailandia è una delle nazioni più visitate al mondo, con milioni di turisti che ogni anno restano meravigliati di fronte ai templi, le spiagge, i sapori e i sorrisi della popolazione locale. Il fatto che sia una meta così popolare per gli occidentali ha però anche degli aspetti negativi, uno dei quali è sicuramente l’inquinamento.

Se hai letto il mio libro “Le coordinate della felicità“, sai quanto amo il Paese del Sorriso. Purtroppo, però, i, costo della vita in Thailandia è molto basso e questa circostanza incentiva i turisti a comprare grandi quantità di prodotti, alcool in primis.

Purtroppo molti di questi, invece di dare il buon esempio, gettano bottiglie di vetro e plastica dappertutto, incuranti delle ripercussioni di questo comportamento.

Combattere l’inquinamento in Thailandia

Se pensiamo che sono decine di milioni i turisti, è facile capire che l’impatto di una tale produzione di rifiuti può inquinare irrimediabilmente l’intera Thailandia, non soltanto le zone più visitate.

Per fortuna c’è chi tra la popolazione locale ha a cuore l’ambiente e prova a combattere con ogni mezzo lo spreco. I monaci buddhisti appartengono a questa categoria, perché il rispetto della natura è alla base di ciò in cui credono e a cui hanno scelto di dedicare la propria vita.

Per questo motivo non è raro vederli di prima mattina mentre raccolgono i rifiuti lasciati dai turisti la notte precedente. Ma non solo: c’è anche chi non si è limitato a ripulire e ha deciso di spingersi più in là, trasformando le bottiglie di vetro abbandonate per le strade della Thailandia in una risorsa.

Tempio bottiglie thailandiaIl tempio costruito con le bottiglie di vetro

Alcuni monaci buddhisti, nel lontano 1984, hanno iniziato a radunare tutte le bottiglie di vetro che trovavano. Inizialmente non sapevano cosa farne, ma poi uno di loro ha avuto un’illuminazione apparentemente folle: perché non costruirci un tempio? L’idea era proprio quella di tirare su la struttura utilizzando solo le bottiglie di vetro.

Sembrava un progetto irrealizzabile e invece, dopo appena due anni, era già diventato realtà. Si chiama Wat Lan Juad, ma è conosciuto come “Il Tempio fatto con un milione di bottiglie“. Il nome non è casuale, perché si stima che per la costruzione siano state utilizzate 1.5 milioni di bottiglie di vetro.

In questo modo creativo i monaci buddhisti hanno creato un luogo di culto e hanno dato un grande contributo alla causa ecologista: il tempio è diventato subito molto popolare e ha sensibilizzato molti thailandesi sulla questione rifiuti.

Tempio bottiglie thailandia

Il simbolo del turismo sostenibile

Oggi il Wat Lan Juad è ultimato ed è aperto alle visite. Le bottiglie di vetro sono state utilizzate per formare pareti, cancelli, porte e pavimenti. I monaci le hanno utilizzate al posto dei mattoni, unendole con il calcestruzzo.

Persino i bagni sono costruiti con bottiglie trovate per strada. Anche i tappi delle bottiglie fanno parte del progetto: vengono utilizzati come decorazione sulle pareti.

Il Tempio delle bottiglie di vetro si trova a circa 600km da Bangkok.

La prossima volta che visitate la Thailandia non perdetevi questa straordinaria costruzione frutto di un forte sentimento ecologista, tanta creatività e la voglia di trasformare il mondo in un posto migliore.

Tempio bottiglie thailandia

Tempio bottiglie thailandia

Tempio bottiglie thailandia

Tempio bottiglie thailandia

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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