Un viaggio può cambiarti la vita. L’ho scritto tante volte su queste pagine, in tante storie molto diverse tra di loro ma con un comune denominatore: è solo quando parti ed esci dalla tua comfort zone che riesci a scoprire aspetti della tua vita e di te stesso che non avresti mai potuto nemmeno intravedere nel “rumore” della quotidianità.
La storia di Philippe Leblond ne è la dimostrazione, nonostante la sua vita fosse tutt’altro che “normale” anche prima del grande viaggio che ha stravolto il suo modo di ragionare e vivere.
Infatti, nei dodici anni precedenti al suo grande cambiamento, questo ragazzo canadese è stato un modello professionista, perennemente con la valigia in mano. La sua era già un’esistenza itinerante, ma non per questo positiva. Come scrivo nel mio primo libro, ciò che facciamo nello specifico ha un’importanza relativa perché quello che più conta è vivere una vita che sentiamo nostra.
Philippe, ad esempio, era sempre in movimento ma non aveva mai scoperto cosa significa viaggiare per davvero. E forse non conosceva nemmeno il vero significato della parola “vivere“…
La storia di Philippe LeBlond
“Per dodici anni ho viaggiato per il mondo come modello“, spiega in un breve documentario dedicato alla sua storia. “Tutto ciò che avevo stava dentro una valigia. Poi, poco prima di compiere trent’anni, ho deciso di farmi un regalo: un van“.
Philippe si è preso un periodo di pausa dal lavoro. Aveva a disposizione qualche mese, così ha comprato istintivamente un van. Il motivo? Da sempre aveva questa fantasia di partire da Los Angeles e raggiungere Vancouver via terra (2000 km circa), vivendo e viaggiando on the road.
“Non avevo pianificato molto, il mio obiettivo era semplicemente di visitare tutti i parchi nazionali presenti tra Los Angeles e Vancouver“, spiega Philippe. “Dopo aver raggiunto Vancouver ero così entusiasta dell’esperienza da decidere di ripetere il viaggio al contrario, verso Los Angeles. Questa volta, invece dei parchi nazionali, ho guidato lungo la costa dell’Oceano Pacifico. E una volta tornato in California non avevo alcuna intenzione di fermarmi”.
Da un viaggio on the road alla Vanlife
Philippe LeBlond è rimasto così colpito dalla bellezza del viaggio in van da decidere di trasformare quell’avventura occasionale nella sua nuova vita.
“Ero diventato dipendente dalla libertà che ti garantisce il van. Così, inizialmente decisi di tenere il van per qualche escursione nel week-end, ma presto decisi di trasferirmi a viverci definitivamente“.
Sono passati diversi anni da quando Philippe fece quel viaggio da Los Angeles a Vancouver in van. Da allora ha continuato a girare il mondo come modello pur senza avere una vera e propria casa a cui tornare: quando torna negli Stati Uniti trascorre il suo tempo libero in van, vivendo e viaggiando.
“Il van è la mia stanza da letto e il mondo è il mio salotto“, dice sorridendo. “In fondo, di cosa hai davvero bisogno per vivere? Cibo, acqua e un letto per dormire. Ecco, la Vanlife mi ha dato tutto questo. Non mi serve altro. In compenso mi dà molta libertà”.
Come affrontare la Vanlife
Philippe ha un’esperienza di vita in van piuttosto lunga. In questi cinque anni ha lavorato duramente per rendere il suo mezzo il più adatto e confortevole.
“Se mi chiedete qualche consiglio tecnico sul vivere a tempo pieno in van, vi dico subito che non c’è niente di più importante dell’elettricità. Occupatevene subito, dev’essere la priorità. Nello specifico consiglio un pannello solare e una seconda batteria di emergenza. Così puoi caricare il cellulare o il computer e soprattutto puoi alimentare un frigorifero”.
Per quanto riguarda gli imprevisti, invece, bisogna semplicemente avere la consapevolezza che nulla è davvero prevedibile.
“Purtroppo il mio van non è 4×4 e girando molto per il Canada mi è successo più volte di restare bloccato”, ammette Philippe. “Ma non è un problema, anzi: l’avventura inizia quando esci dalla comfort zone. Quando succede qualche inconveniente, per un secondo e mezzo mi dispero ma poi inizio a ragionare sulla soluzione. Ed è lì che inizia il vero divertimento. Questa è la Vanlife“.
La vera ricchezza non ha niente a che vedere con il denaro
“Nessun insegnante a scuola mi ha mai detto come vivere una vita felice”, dice Philippe. “Mi hanno sempre e solo detto di seguire le regole, e non sono mai stato bravo a farlo. Questa è la vita migliore che potessi immaginare, perché sono sempre connesso con la natura. Ho capito tantissimo su me stesso vivendo in un van e ho capito che non esistono problemi ma solo soluzioni“.
Infine, Philippe LeBlond condivide una riflessione molto forte che dimostra il grado di consapevolezza che ha raggiunto grazie a questo stile di vita alternativo.
“Prima avevo un’esistenza da film, vivevo in una grande casa a Beverly Hills. Eppure ero profondamente infelice. La vera ricchezza è dentro di noi e posso assicurare che con la Vanlife, in questo senso, diventi milionario. Il mio consiglio? Fatelo. Fatelo e non ve ne pentirete”.
Tutte le foto da @philippe_leblond