Il senso della vita secondo Jim Carrey: 4 lezioni per realizzarsi

Quando ero bambino, Jim Carrey era il mio idolo. Nella mia mente innocente e ingenua, era una persona che si guadagnava da vivere facendo ridere la gente. Lo vedevo contorcersi in mille facce strane, sparare battute a ripetizione e realizzare gag di ogni tipo. Osservandolo da dietro lo schermo, pensavo che quell’uomo aveva una vita fantastica, perché il suo lavoro era quello di essere divertente.

Crescendo, mi sono scontrato contro il muro che la nostra società tira su quando da bambini diventiamo adolescenti e poi adulti. Quel muro costituito da responsabilità, doveri, competizione, aspettative e obiettivi di vita decisi da altri.

Come tutti, entrai presto in quella ruota del criceto nella quale il denaro è l’unica stella da seguire in un cielo sconfinato e il successo di una persona è determinato dal suo conto in banca e da quanti oggetti possiede.

In quella fase accantonai presto i sogni e dimenticai le convinzioni che avevo da ragazzino. Iniziai a convincermi che il lavoro migliore fosse quello pagato meglio e la felicità fosse una questione di ricchezza materiale.

Fortunatamente, la mia indole ribelle mi riportò sulla giusta strada dopo il liceo, quando ebbi una sorta di risveglio e mi avventurai su percorsi di vita alternativi realizzando che la felicità non dipende dai soldi ma dalle esperienze e dalla possibilità di gestire il proprio tempo come meglio si preferisce.

Jim Carrey: l’uomo dietro al personaggio

Durante la mia ricerca della felicità, mi ritrovai una sera in un ostello di una piccola isola a nord del Vietnam (Cat Ba Island, ne parlo anche nel mio libro). Alcuni ragazzi australiani avevano deciso di guardare sul televisore della sala comune un film di Jim Carrey.

Rivedere il mio idolo di infanzia fu strano: da un lato ero felice di tornare con la mente a quei momenti di spensierata ingenuità, ma dall’altro provavo un po’ di angoscia rendendomi conto di quanto ciò che desideriamo da piccoli venga quasi sempre dimenticato nella vita adulta.

L’idea di far ridere le persone come mestiere, improvvisamente,  mi sembrava una sciocchezza.

Quell’incontro virtuale con Jim, tuttavia, mi fece venir voglia di conoscere meglio l’uomo dietro il personaggio. Fu così che scoprii che dietro alle smorfie, le battute e le risate, esiste un Jim Carrey che ha preso una decisione coraggiosa, quasi eroica per un uomo nella sua posizione: andare alla ricerca del senso della vita.

Perché quando sei ricco e famoso, ti dicono di goderti la vita e non andare in paranoia con questioni esistenziali. Succede la stessa cosa, con le dovute proporzioni, a chi nel mondo occidentale dice di essere infelice nonostante un buon lavoro.

Hai un lavoro che paga bene, perché non ti accontenti? Cosa vuoi di più dalla vita?

Quando una persona ricca e famosa decide comunque di lanciarsi in una ricerca spirituale, viene subito etichettata come “stralunata”, “impazzita” o “strana”.

Il motivo è semplice: la gente è convinta che essere ricchi sia sinonimo di felicità. Ecco perché tutti lavorano inseguendo sogni di gloria e materialismo: credono che la felicità si trovi lì.

La ricerca del senso della vita

Si può credere o no a Jim Carrey quando dice “vorrei che tutti fossero ricchi e famosi per capire che non è questa la risposta alla ricerca della felicità“.

Io gli credo, in parte perché nel tempo ho capito che il denaro è importante ma non ha nulla a che vedere con la reale felicità, in parte perché da tante sue dichiarazioni pubbliche si capisce che non è una frase campata in aria, ma il frutto di un reale percorso spirituale.

Non mi stupisce che Jim Carrey sia considerato da tutti come un invasato per via della sua barba lunga e delle frasi di difficile interpretazione. Da sempre la gente giudica i gesti di ribellione come capricci e confonde la consapevolezza con la pazzia.

Tratto dal capitolo “Niente che possa trovare qui dentro” del libro “Le coordinate della felicità

Mentre i giornali di tutto il mondo vi parlano del Jim Carrey “fuori di testa” e depresso, io voglio concentrarmi sull’uomo dietro al personaggio. Un essere umano come me e te, che un giorno ha deciso di porsi domande scomode e intraprendere una ricerca dura, fatta anche di passi falsi e momenti tragici.

Una ricerca che lo ha condotto a capire alcune cose sul senso della vita e sulla felicità. In un discorso durante una premiazione di laurea, di fronte a una schiera di giovani uomini e donne, Jim Carrey ha esposto quattro lezioni che aveva imparato nel corso della sua ricerca spirituale.

Sono i suoi consigli per realizzarsi e mettere le basi per trovare la reale felicità.

4 lezioni di vita di Jim Carrey

1. Trova il tuo scopo nella vita

“Vedevo gli effetti dell’amore e dell’umorismo di mio padre sulle persone che aveva intorno, e pensavo: questo è ciò che voglio fare. Questo è qualcosa per cui vale la pena impegnare il mio tempo.

Quando avevo 28 anni, dopo dieci anni di carriera da comico professionista, realizzai che lo scopo della mia vita era sempre stato quello di liberare la mente delle persone dalle preoccupazioni, proprio come faceva mio padre.

Dunque, la domanda è: come pensate di servire il mondo? Di cosa ha bisogno il mondo che il vostro talento può fornire? Questo è tutto ciò di cui vi dovete preoccupare.

Posso assicurarvi, in base alla mia esperienza, che l’effetto che avete sugli altri è il valore più grande che esista“.

2. Getta la maschera e sprigiona la tua essenza

“Alla fine, non siamo gli avatar che abbiamo creato su noi stessi. Non siamo immagini sulla pellicola, siamo la luce che attraversa la pellicola. Tutto il resto non è altro che fumo e specchi. Una distrazione, ma niente di veramente convincente.

C’è una parte di noi che si trova al di là delle menzogne, da qualche parte oltre il nostro ego. Una parte di noi oltre la percezione degli altri, oltre le invenzioni e i travestimenti, persino oltre il nostro stesso sforzo di voler apparire in un certo modo.

Puoi giocare con la forma quanto vuoi ma per trovare la vera pace interiore devi lasciare andare la corazza e liberare la tua vera essenza.

Fate in modo che la luce che riposa dentro di voi possa brillare anche in questa forma. Rischiate di essere visti in tutto il vostro splendore. Perché altrimenti il vostro bisogno di essere accettati vi può rendere invisibili in questo mondo“.

3. Hai solo una scelta: amore o paura?

“Più volte ho detto che tutti dovrebbero poter realizzare i loro sogni di ricchezza e fama per rendersi conto che non è attraverso fama e ricchezza che si trova il proprio senso di completezza.

Come molti di voi, ero preoccupato di andare fuori nel mondo e fare qualcosa che mi sembrava più grande di me, fin quando qualcuno più intelligente di me mi ha detto che non c’è nulla di più grande di me.

I nostri occhi sono proiettori che trasmettono un film. Il copione lo scrive la nostra paura e il titolo è: “Non sarò mai abbastanza“. Ricordate: la vita non accade a voi, accade per voi.

Avrete sempre due scelte nella vita: l’amore o la paura. Scegliete l’amore e non lasciate mai che la paura si metta contro il vostro cuore. Tutto ciò che rimarrà di voi si trova lì, dentro al vostro cuore“.

4. Insegui ciò che ami e vivi il presente

“La mia anima non è contenuta nei limiti del mio corpo, il mio corpo è contenuto nell’immensità della mia anima. Puoi fallire anche facendo ciò che non ti piace fare, quindi potresti anche correre il rischio di fare ciò che ami nella tua vita.

Rilassatevi e sognate una vita meravigliosa. Potete trascorrere la vostra intera vita immaginando fantasmi e preoccupandovi del percorso verso il vostro futuro, ma l’unica cosa che conta è ciò che sta succedendo ora, la decisione che potete prendere in questo momento: potrete sempre scegliere tra l’amore o la paura.

Tanti di noi scelgono la paura travestita da praticità. Ciò che vogliamo ci sembra incredibilmente fuori dalla nostra portata e quindi ci sembra ridicolo anche solo crederci. Non abbiamo il coraggio di chiederlo all’universo, ma io sono la prova che si può fare e funziona. Non abbiate mai paura di chiedere all’universo”.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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