Questa coppia ha trovato un modo spettacolare per trasformare il viaggio in un lavoro

IG @byebyeadrienne

Viviamo in una società che va ai mille all’ora, dove siamo tutti in competizione su ogni singolo aspetto e siamo sempre di più. I vecchi schemi, quelli che funzionavano fino a una ventina di anni fa, oggi non sono più validi. Il lavoro non ci piove addosso, né ci viene procurato gentilmente dal parente o dal politico di turno.

La felicità, quella vera, è sempre più difficile da ottenere, perché abbiamo troppo e non riusciamo più a far chiarezza nella nostra testa e nel nostro cuore. Gli “altri” ci indicano un percorso di vita “giusto” e per non sbagliare decidiamo di seguirlo senza porci tante domande. Per molti, però, non funziona, non è nella comfort zone creata ad arte da qualcun altro che ci sentiamo davvero felici.

Dunque, come si raggiunge la felicità in questo mondo in costante evoluzione e iper-competitivo? Attraverso gesti di ribellione e tanta, tantissima fantasia.

Ribellarsi ed essere creativi

A volte è necessario ribellarsi alla scelta più sicura e cercare la propria realizzazione personale sui percorsi di vita alternativi. Per farlo, è fondamentale essere creativi e rivoluzionari nelle proprie scelte. In quest’epoca dove tutti inseguono gli stessi modelli di successo, è importante crearne di nuovi senza paura di fallire ed essere giudicati in malo modo.

La storia di Andrew e Adrienne è un bell’esempio di quanto sia fondamentale essere ribelli e fantasiosi per “farcela” al giorno d’oggi.

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Andrew e Adrienne: licenziarsi e lavorare in remoto viaggiando

Fino al 2014, Andrew e Adrienne lavoravano per una compagnia di marketing . Il loro era un lavoro rispettabile e ben pagato, ma era il classico impiego che finisce per logorare quelle persone che nascono per vivere libere: otto ore al giorno di fronte allo schermo di un computer, chiuso dentro quattro mura, a pregare che il tempo passasse in fretta per poter finalmente staccare.

Un giorno la coppia ha deciso di ribellarsi. Il primo step è sempre quello: trovare il coraggio di dire di no a una vita facile ma insoddisfacente, piatta e ripetitiva.

Così hanno mollato il lavoro con l’idea di partire per il sud-est asiatico e trovare il modo di sfruttare le loro conoscenze nel marketing per lavorare in remoto come nomadi digitali. Dopo qualche settimana hanno ottenuto i primi lavori, ma mentre si trovavano a Ubud, nel cuore di Bali, hanno deciso di dar retta al loro istinto e provare un percorso decisamente originale.

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Dar retta al proprio istinto e creare un business online

Mentre passeggiavano per Ubud, Adrienne ha notato quanto fossero belli gli abiti tradizionali delle donne balinesi. Da una semplice constatazione in viaggio è nata un’idea imprenditoriale: perché non creare un piccolo business di vendita di tessuti tradizionali da tutto il mondo?

Viaggiare ha anche questo potere: stimola la tua mente e ti fa ragionare fuori dagli schemi. A volte, in questo modo, ti cambia la vita.

Andrew e Adrienne hanno quindi buttato giù un piano per creare un e-commerce di successo. Non volevano ritrovarsi nuovamente costretti in un solo luogo come già era successo nella loro “vita precedente”, così hanno deciso di acquistare i primi tessuti a Bali e poi partire per l’Africa per proseguire la ricerca.

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Quando viaggiare stimola la consapevolezza

In Africa, però, è successo qualcosa di inaspettato: Andrew e Adrienne si sono ritrovati di fronte a una realtà che li ha profondamente turbati. In particolar modo in Kenya, dove hanno parlato con una volontaria che da anni si batte per educare le donne del luogo all’utilizzo di assorbenti e coppe mestruali. Un problema che potrebbe sembrare secondario, eppure è in grado di rovinare la vita di migliaia di donne africane.

Così, senza pensarci due volte, Andrew e Adrienne hanno deciso di unire la possibilità offerta del loro e-commerce alla beneficenza. La loro idea era semplice: creare un unico abito, con varie misure ma adatto sia agli uomini sia alle donne, composto da tessuti da tutto il mondo. Avrebbero utilizzato gran parte dei profitti ottenuti per aiutare le giovani donne kenyote, acquistando per loro coni mestruali in gomma.

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The Robe Lives

Il loro sito si chiama “The Robe Lives” e oggi, grazie a una collaborazione con una NGO, devolvono la maggior parte dei loro incassi a The Cup, un ente che si occupa di sensibilizzare le donne africane e distribuire coppe mestruali in Kenya e in tutto il continente.

“Non è stato facile trovare il giusto ente con cui collaborare, perché alcuni sembravano fare ottime cose solo in superficie e poi non erano onesti come ci aspettavano. Con The Cup, invece, abbiamo già acquistato e distribuito 10.000 coppe mestruali a ragazzine tra gli 11 e i 16 anni, in tutta l’Africa”.

©Martin Lof

Lavorare viaggiando

Oggi la vita di Andrew e Adrienne è costantemente in viaggio, tra Asia, AfricaIndia. Collaborano con le popolazioni del luogo per organizzare le spedizioni. Tutto il ricavato va all’associazione benefica.

“La nostra giornata tipo inizia con la ricerca di tessuti da qualche parte in Africa o in Asia. Nel pomeriggio lavoriamo al computer sul nostro negozio online e ci occupiamo del marketing e di tutte le comunicazioni del caso”, spiegano.

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Vivere per uno scopo più grande

Non è certamente una passeggiata e per portare avanti il loro progetto hanno anche dovuto rinunciare a un po’ di quella libertà che avevano conquistato lavorando in remoto. Ma quando hai la possibilità di guadagnarti da vivere viaggiando e soprattutto puoi cambiare la vita delle persone, lavorare diventa un piacere.

“Ogni vendita che facciamo rappresenta una vita che cambia in meglio. Lavorare 12 ore al giorno non è facile, ma è un sacrificio che facciamo volentieri quando vediamo l’impatto positivo che il nostro negozio ha sulle giovani donne che aiutiamo. La vita è un dare e avere, avere un negozio di moda virtuale e donare il profitto in beneficenza vale più di qualunque altra cosa”.

Segui Andrew e Adrienne su The Robe LivesInstagram

IG @therobelives

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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