Penso che in tanti abbiamo sognato di fare il giro del mondo: vedere l’alba a Machu Picchu, la fioritura dei ciliegi in Giappone, magari anche un bel road trip tra i canyon negli Stati Uniti e una sciata sulle Alpi Neozelandesi.
Beh, io tutte queste cose le ho fatte per davvero. Anzi, molte di più a dir la verità.
Mentre vi scrivo sono undici mesi che sono in viaggio per il mio anno intorno al mondo.
Troppo poco tempo per un viaggio così? Sicuramente, ma per me non è un anno di “vacanza” bensì un vero e proprio investimento per fare del viaggiare il mio lavoro.
Sì, sono proprio una di quei travel blogger che vengono così spesso additati come figli di papà e fannulloni. Ma ci arriviamo alla questione “dove prendi i soldi“, per ora partiamo dall’inizio: allacciate le cinture e godetevi il viaggio. Il mio viaggio.
Il giro del mondo con il Round the World Ticket
La mia sfida era riuscire a fare il giro del mondo incontrando ovunque amici, amici di amici e amici di amici di amici disposti ad ospitarmi e darmi il benvenuto nel paese in cui vivono. Il tutto grazie all’uso dei social media, che hanno portato i gradi di separazione tra le persone da 6 a 3 e mezzo.
Il primo step nell’organizzare questa piccola impresa è stato acquistare il biglietto per fare il giro del mondo.
Si chiama “Round the World Ticket” e permette di partire da un aeroporto in una direzione e tornarci dall’altra, con un minimo di 5 ed un massimo di 16 tappe durante un anno.
Le alleanze delle compagnie aeree, infatti, mettono a disposizione dei viaggiatori di lunga tratta un unico biglietto con un costo notevolmente più basso.
Il mio, ad esempio, comprende probabilmente l’itinerario più lungo consentito, e mi è costato 5400 euro.
Se pensate che le sole tratte Melbourne-Los Angeles, Sao Paulo-Johannesburg e Johannesburg-Londra costano intorno ai 1000 euro l’uno, direi che ne vale davvero la pena. In più potete accumulare un discreto numero di miglia per viaggi futuri.
Un’altra cosa positiva di questo biglietto è che, basandosi sulle distanze, i costi non cambiano durante l’alta stagione.
Con One World (una delle alleanze che distribuisce questo biglietto), potrete cambiare le date senza supplemento qualora i vostri piani subissero variazioni (cosa che quasi sicuramente succederà quando vi troverete a camminare, ad esempio, su una delle spiagge paradisiache della Malesia e non vorrete ripartire).
Nel mio di viaggio, di voli in realtà ne ho presi ben più di 16, ma mi sono organizzata con dei low cost locali per le tratte più brevi andando a pagare davvero poco, soprattutto in Asia.
Insomma, se si ha un po’ di tempo da investire in ricerche e programmazione si riescono a risparmiare dei bei soldini e realizzare davvero l’itinerario dei vostri sogni.
Come si organizza l’itinerario?
Se deciderete di usare il biglietto “giro del mondo” è importante tener presente dove si trovano gli aeroporti più importanti così da non perdere tratte in scali e da lì muoversi via terra.
Data un’occhiata alle stagioni e alle temperature perché se arrivate in India durante i monsoni non è bello, mentre potrebbe esserlo trovarvi da quelle parti durante la festa di Holi, quella con i colori.
Per ogni destinazione che vorreste raggiungere fate una piccola ricerca e poi cercare di capire come collegare le diverse tappe del vostro viaggio.
Una volta stabiliti i voli fate una nuova ricerca specifica sul luogo e lasciatevi stupire da tanta bellezza inattesa.
Quali documenti servono?
- Se volete guidare, bisognerà richiedere le patenti internazionali (ne esistono due divise per paesi di validità, verificare se vi servono entrambe in base al vostro itinerario).
- Fondamentali sono le vaccinazioni, alcuni Paesi richiedono il libretto della febbre gialla per accedere al Paese e per evitare di rimanere bloccati in aeroporto o alla frontiera, prendere appuntamento al centro medico vicino.
- I visti, qualora servano, di solito si possono fare direttamente alla frontiera. Fate una ricerca online e verificate ogni Paese in cui andrete così da sapere quanto vi costeranno e se è necessario richiederli in ambasciata.
- L’assicurazione in paesi come gli Stati Uniti è obbligatoria ma in ogni caso vi assicuro che non vorrete tentare la fortuna sperando non vi succeda nulla anche dove è a vostra discrezione. Sono soldi ben investiti in caso di infortunio ma anche di furto. Personalmente ne ho fatta una di viaggio annuale che mi copre in tutti i Paesi del mondo e vado serena dove voglio.
Con i bagagli come si fa?
Le scelte sono due:
- viaggiare inseguendo o l’estate o l’inverno così da non aver bisogno di grandi cambi;
- vi organizzate con due valigie.
Il biglietto giro del mondo consente due valigie da 23kg ciascuna oltre al bagaglio a mano, personalmente mi sono organizzata con una grande valigia che funge da “armadio” con i vestiti che non uso che lascio nella città in cui arrivo e da cui ripartirò.
In questo modo mi muovo solo con uno zaino e faccio i cambi solo nel momento in cui cambio clima.
Come trasformare il viaggio in un’opportunità di lavoro?
Per un viaggio di questo tipo, se lo si vuole trasformare in lavoro, diventa molto importante la storia che racconterete e vi assicuro che non è per nulla facile emergere tra tanti viaggiatori. Ci sono là fuori narratori eccezionali, fotografi eccellenti e grandi esperti di pr: dovrete essere un po’ di tutto o esser i migliori in qualcosa.
Al di là della propria personalità e delle capacità, per attirare gli sponsor è fondamentale aver qualcosa da dire, un bel modo di dirlo così da incuriosire le persone ed invitarle a partire con noi in questo viaggio, non essere un compagno occasionale.
Con i soldi come si fa?
Eccoci al punto tanto amato e odiato da tutti: come si paga un paga del genere se non si è ricchi di famiglia?
Risposta: sì lavora e si impostano le priorità in una logica diversa dalla quotidiana.
“Hai scoperto l’acqua calda” direte voi, “mica vi aspettavate che qualcuno vi regali qualcosa” vi rispondo io.
In due anni sono riuscita a mettere da parte abbastanza da potermi permettere di pagare il viaggio, facendo anche tre lavori alla volta, dividendo casa mia con degli sconosciuti, evitando le serate pazze in discoteca, niente auto o sigarette.
Insomma tutto può far la differenza, anche la cosa più piccola.
Lavorare viaggiando
Si può lavorare in viaggio in cambio di vitto, alloggio e magari qualche soldino. Il programma Workaway, ad esempio, raccoglie le proposte di lavoro in cambio di un tetto e pasti caldi in tutto il mondo, perfino nelle comunità più remote e se si sforano le ore di lavoro si viene pagati.
…ma e gli sponsor?
Potete anche trovare degli sponsor ma sappiate che non è semplice come sembra. Le aziende ricevono quotidianamente decine e decine di richieste di sponsorship per i viaggi più diversi: siate acuti, personalizzate al massimo la vostra richiesta e ancora una volta ricordate che conta la vostra storia e la community che vi segue.
Se avete appena aperto il vostro blog, canale YouTube o profilo Instagram e ancora non avete una community che vi supporta, non è impossibile trovare degli sponsor ma è molto difficile.
Nel mio caso ho avuto dei cambi-merce che mi hanno permesso di avere gratuitamente cose e servizi che avrei dovuto comunque comprare (assicurazione, attrezzatura, tecnologia), quindi più un risparmio che un guadagno.
Ricordate sempre che avere uno sponsor implica un impegno importante, anche perché se dovesse andar male lo perderete e difficilmente riuscirete a riconquistarne la fiducia una volta persa.
Detto questo, spero di esservi stata d’aiuto nel chiarirvi un po’ più le idee su come si organizza un viaggio intorno al mondo dalla a alla z. Buon viaggio!