Dedicato ai genitori che incoraggiano i figli a partire e viaggiare

Da quando ho aperto questo blog, ma soprattutto da quando ho raccontato la mia storia nel libro “Le coordinate della felicità“, molte persone mi hanno contattato per chiedermi come si possa superare un ostacolo che ai loro occhi sembra insormontabile, ovvero i famigliari o le persone care che non sopporterebbero la loro partenza.

È un problema davvero diffuso tra coloro che sognano una vita diversa, magari molto lontana dal luogo in cui sono nati e cresciuti. Ma ho scoperto che tante persone arrivano al punto di non viaggiare proprio, per questo motivo. Temono che partendo per un lungo viaggio possano ferire o deludere le persone che si trovano a casa.

Anche io ci sono passato. Quando ho deciso di lasciare l’università e andare in Australia, sapevo che avrei deluso quasi tutta la mia famiglia. Quando poi sono ripartito un anno e mezzo dopo, stavolta in direzione Canada, sapevo che avrei rivisto le solite espressioni preoccupate e contrariate. Non parliamo, poi, di quando sono diventato un nomade digitale e ho comunicato a tutti che sarei partito per l’Asia, avrei lavorato in viaggio e proprio per questo motivo non sapevo quando sarei tornato.

Ho quindi una certa esperienza in addii, decisioni drastiche, cambiamenti di vita e viaggi di sola andata, ma anche in accuse di egoismo e litigate di vario genere. E in base alla mia esperienza posso dire con grande sicurezza che se una persona ti vuole davvero bene vuole vederti felice. Anche se sei dall’altra parte del mondo.

Chi ti ama non può chiederti di restare ed essere infelice

Sembra scontato ma non lo è. Chi ti vuole bene vuole vederti felice. E se la tua felicità è incompatibile con un certo luogo, con un certo lavoro e con un certo modo di vivere, non ti dirà mai di restare, resistere e soffrire. Non ti dirà mai “fallo per me“, tre parole che racchiudono più egoismo che altro.

Chi ti ama davvero non può sopportare di vederti in preda alla depressione e alla frustrazione. Non vuole vederti mentre butti via gli anni migliori della tua vita. Non vuole che tu faccia finta di stare bene per non creare agitazioni in famiglia.

Chi ti ama davvero vuole vederti sorridere e affrontare la vita con entusiasmo. Vuole che tu insegua i tuoi sogni e abbia la possibilità di lavorare ogni giorno per ritagliarti il tuo spazio nel mondo. Vuole che tu abbia una vita che ti rende felice, non importa quale sia o da chi sia composta.

A volte chi ti ama davvero deve avere la forza di “lasciarti andare“.

Non confondere chi ti vuole felice e chi ti vuole vicino

Non è una questione di egoismo, anche se potrebbe sembrare. Non sto dicendo di pensare solo a se stessi e dimenticare tutti gli sforzi che i tuoi cari hanno fatto per te. È troppo facile dare dell’egoista a chi vuole essere felice e vuole valorizzare il tempo a disposizione su questa Terra. È esattamente ciò che fanno molti di coloro che non hanno avuto questo coraggio: dire di essere rimasti per prendersi cura degli altri, mentre chi parte è solo un egoista.

La situazione è più complessa e richiede una certa empatia. Solo le persone più sensibili, mature e intelligenti capiscono che a volte è importante muoversi senza nemmeno conoscere precisamente la direzione, perché “il primo passo non ti porta dove vuoi arrivare ma ti toglie da dove sei” (citazione di Alejandro Jodorowski).

Solo le persone speciali capiscono che per alcuni ciò che è considerato “normale” da tutti è in realtà un inferno, è l’equivalente dell’infelicità.

Mi rivolgo soprattutto ai giovani che hanno genitori in salute e vorrebbero fare un’esperienza come quella del Working Holiday Visa in Australia o in Nuova Zelanda o in Canada: se i vostri genitori vi ostacolano e vi impongono di restare, non lo fanno per il vostro bene. Ve lo assicuro. Lo fanno solo ed esclusivamente per il loro bene.

Ho imparato una lezione importante in questi nove anni in giro per il mondo: chi ti preferisce vicino e infelice piuttosto di lontano e felice, non ha a cuore la tua felicità, ma la SUA. Chi ti ama davvero è disposto a lasciarti andare pur di vederti rinascere, crescere, fiorire di felicità.

Non è un discorso egoistico perché non si non si parla di abbandonare tutti alle proprie spalle e non tornare mai più, ma di fare delle esperienze straordinarie in giro per il mondo. Viaggiare è un’attività formativa dal valore inestimabile e le esperienze di vita all’estero sono un processo di crescita inimitabile.

Dedicato a quei genitori che incoraggiano i figli a partire

Non sentirti in colpa se vuoi partire per un lungo viaggio. Parla con i tuoi cari, non dare per scontato che li deluderai, non essere così sicuro che cercheranno di fermare il tuo grande cambiamento personale.

Impara a comunicare il tuo malessere, non tenertelo dentro. Se le persone che hai intorno ti amano davvero come dicono, non solo non ti fermeranno ma ti incoraggeranno a partire. E dopo qualche tempo, com’è successo anche a me, diventeranno i tuoi primi sostenitori.

Ed è proprio a loro che voglio dedicare questo articolo: a quelle madri e a quei padri che incoraggiano i loro figli a partire, a esplorare il mondo, a mettersi alla prova, a rischiare. A loro vorrei dire grazie, perché contribuiscono a rendere il mondo un posto migliore. Il vero amore non conosce egoismo e loro ne siete la dimostrazione eclatante.

A tutti gli altri, vorrei dire questo: lasciateli fare, i vostri figli. Dategli la possibilità di provare, sbagliare e rialzarsi. Non ostacolateli, non fermateli. Invece di distruggerli emotivamente, fategli il dono più prezioso di tutti: la possibilità di scegliere liberamente e serenamente, senza sentirsi morire dentro ogni volta che vorrebbero partire.

Se sarete abbastanza forti da incoraggiarli a partire, i vostri figli faranno mille giri per il mondo ma torneranno sempre a casa. Perché sanno che a casa ci sono persone che hanno dimostrato di amarli per davvero attraverso il gesto d’amore più bello e doloroso che ci sia: lasciare andare. Proprio per questo motivo vi ameranno per sempre.

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Gianluca Gotto
Gianluca Gotto
Sognavo di lavorare viaggiando, oggi scrivo mentre giro il mondo. Ho aperto Mangia Vivi Viaggia per condividere la bellezza che abbiamo intorno e mostrare che spesso la felicità si trova nelle scelte di vita alternative

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